{"id":12257,"date":"2012-07-20T15:32:00","date_gmt":"2012-07-20T13:32:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=12257"},"modified":"2012-07-20T17:18:12","modified_gmt":"2012-07-20T15:18:12","slug":"umbria-sempre-piu-povera","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/umbria-sempre-piu-povera\/","title":{"rendered":"Umbria sempre pi\u00f9 povera"},"content":{"rendered":"
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Sempre pi\u00f9 difficile la vita di tutti i giorni per gli umbri alle prese con la crisi<\/figcaption><\/figure>\n

L’ 11,1% delle famiglie italiane – 8 milioni 173 mila persone – sono \u201crelativamente\u201d povere. La soglia di povert\u00e0 per una famiglia di due componenti \u00e8 fissata convenzionalmente a 1.011 euro di spesa mensile per consumi. All\u2019interno di questa quota, sono 3 milioni 415 mila le persone povere in termini assoluti, quelle cio\u00e8 che non riescono a sostenere una spesa mensile minima necessaria per acquisire i beni e i servizi essenziali. Sono i dati principali che emergono dall\u2019indagine Istat La povert\u00e0 in Italia nel 2011<\/em> diffusa marted\u00ec scorso.<\/p>\n

Dai dati emerge che in Umbria<\/strong> si registra una percentuale di famiglie in una condizione di povert\u00e0 relativa (8,9%) che \u00e8 la pi\u00f9 alta dal Lazio in su. Sempre secondo quanto riporta l\u2019Istat, in Umbria, tra il 2010 e il 2011, l\u2019incidenza della povert\u00e0 relativa sulla popolazione passa dal 4,9% all\u20198,9%. Il dato umbro \u00e8 particolarmente preoccupante a fronte della sostanziale stabilit\u00e0 del dato italiano (dall\u201911 all\u201911,1%) e a fronte del dato medio del Centro (6,4%) composto dal 5,2% di Toscana e Marche e dal 7,1% del Lazio.<\/p>\n

In generale l\u2019Istat sottolinea che la mancanza di lavoro o la bassa qualificazione professionale contribuiscono a determinare situazioni di povert\u00e0 assoluta, e che le pi\u00f9 povere sono le famiglie con tre o pi\u00f9 figli, basso livello d\u2019istruzione e basso profilo professionale ed esclusione dal mercato del lavoro, che vivono prevalentemente nel Mezzogiorno d\u2019Italia, soprattutto in Calabria e Sicilia.<\/p>\n

\u201cDa un punto di vista quantitativo sembra che nulla sia cambiato, e questo \u00e8 un limite dell\u2019indicatore di povert\u00e0 relativa\u201d, commenta Francesco Marsico<\/strong>, vice direttore di Caritas italiana<\/a>, perch\u00e9 \u201cquando una crisi economica colpisce un Paese, la riduzione complessiva dei consumi attutisce la visibilit\u00e0 dei fenomeni di povert\u00e0. Scavando nei dati si vede, invece, con maggiore chiarezza, la crescita della povert\u00e0 relativa e assoluta tra le famiglie senza redditi da lavoro: questi sono gli effetti della crisi economica\u201d.<\/p>\n

Per Marsico \u201cservono misure di contrasto alla povert\u00e0\u201d, qualcosa che sostenga \u201cle famiglie con figli, le famiglie pi\u00f9 povere\u201d e tutti i provvedimenti del Governo in questo senso \u201cdovrebbero avere il sapore dell\u2019urgenza\u201d, intervenendo sia con servizi che con trasferimenti monetari.<\/p>\n

Gli 8 milioni di poveri stimati dall\u2019Istat, per Luca Pesenti<\/strong>, sociologo dell\u2019Universit\u00e0 Cattolica di Milano<\/a>, sono \u201ccifre davvero preoccupanti\u201d. Pesenti invita a concentrare l\u2019attenzione sulla povert\u00e0 assoluta, ovvero sul dato che \u201cattesta con pi\u00f9 evidenza quanti siano gli italiani che sperimentano la povert\u00e0, costituita da privazioni materiali pesanti, da una disponibilit\u00e0 di reddito insufficiente per vivere dignitosamente. In questo caso siamo di fronte a 3 milioni e 400 mila persone, una cifra impressionante, la quale \u00e8 andata crescendo dal 2008 in avanti, esattamente in parallelo con l\u2019avvento della crisi economica e occupazionale. Ed \u00e8 un dato che aumenta a ritmi vertiginosi\u201d.<\/p>\n

Particolarmente esposte al rischio di povert\u00e0 sono le famiglie \u201cmonogenitore\u201d, una conferma, aggiunge Pesenti, del fatto che \u201cche nei casi in cui due coniugi si separano, oltre al peso affettivo e relazionale, c\u2019\u00e8 anche un peggioramento della condizione economica\u201d.<\/p>\n

L\u2019impegno dei Centri di ascolto Caritas umbri<\/h3>\n

In questo periodo estivo non poca preoccupazione si coglie nei Centri di ascolto Caritas delle otto diocesi dell\u2019Umbria. Non tanto per i recenti dati Istat sulla povert\u00e0 in Italia riferiti al 2011, ma per il sempre crescente numero di richieste di aiuto che gli stessi Centri di ascolto hanno registrato nel primo semestre di quest\u2019anno. Insomma, la crisi persiste, anzi, si fa ancor pi\u00f9 sentire. Ad esempio, presso il Centro di ascolto diocesano della Caritas di Perugia c\u2019\u00e8 stato negli ultimi mesi un picco di richieste (circa 130) da parte di residenti che hanno fatto domanda per accedere al \u201cmicrocredito\u201d per pagare affitti e utenze e per far fronte alle spese sanitarie. Si tratta di un\u2019iniziativa promossa dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia in collaborazione con la Caritas diocesana, la Banca di credito cooperativo di Mantignana e Unicredit, e che vede la partecipazione della Provincia e del Comune di Perugia. Le Chiese dell\u2019Umbria fanno la loro parte da ormai tre anni con il Fondo di solidariet\u00e0 per le famiglie in difficolt\u00e0 che non possono ricevere sostegno dagli ammortizzatori sociali, ma non basta, e la Caritas regionale fa proprie le sollecitazioni rivolte dalla Caritas italiana al Governo nazionale. \u201cPur comprendendo le difficolt\u00e0 di finanza pubblica \u2013 sottolinea il vice direttore della Caritas<\/strong> \u2013, servirebbero risorse per garantire la sopravvivenza delle famiglie in povert\u00e0 assoluta, anche per non colpire la formazione dei pi\u00f9 giovani ed evitare cos\u00ec situazioni di povert\u00e0 strutturale. Bisogna capire se il piano di riutilizzo dei fondi strutturali europei portato avanti dal ministero per la Coesione territoriale sia sufficiente o se non ci sia bisogno, invece, di interventi ulteriori da parte del Governo\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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