{"id":1206,"date":"2001-03-09T00:00:00","date_gmt":"2001-03-09T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=1206"},"modified":"2001-03-09T00:00:00","modified_gmt":"2001-03-09T00:00:00","slug":"coinvolgiamo-i-giovani-il-vescovo-chiama-a-raccolta-gli-educatori","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/coinvolgiamo-i-giovani-il-vescovo-chiama-a-raccolta-gli-educatori\/","title":{"rendered":"Coinvolgiamo i giovani: il Vescovo chiama a raccolta gli educatori"},"content":{"rendered":"

Siamo nel periodo del Sinodo e la diocesi \u00e8 tutta un laboratorio vivacissimo. Tema fondamentale: i giovani. E proprio ai giovani l’arcivescovo mons. Fontana sta dando tutta la sua attenzione, poich\u00e9 \u00e8 da loro che riparte il Millennio, in un’Italia che appare addirittura sommersa nel “male di vivere”. E’ stato calcolato che 2 milioni porterebbero addosso o userebbero pillole antipanico, 3 milioni gli ansiolitici, 5 milioni gli antidepressivi; il 70% farebbe uso di sonniferi. E’ il complesso di Novi Ligure? Non solo quello! Gi\u00e0 alcuni mesi fa il nostro Arcivescovo gettava un grido di allarme per il suicidio di Diego, lo studente delle Magistrali. Cos\u00ec, in occasione del Giubileo, fu ben chiara la meta: una Chiesa viva per uomini vivi; per la Giornata mondiale della giovent\u00f9 oltre 600 furono gli impegnati; cos\u00ec pure, soprattutto ai giovani furono dedicati i “segni” a ricordo del Giubileo. Ora \u00e8 il Sinodo a prendere l’eredit\u00e0 del Giubileo e l’Arcivescovo torna a riproporre il grande tema e chiama a raccolta gli educatori. Proprio cos\u00ec: “Educare insieme”, un Convegno in occasione della Pasqua per mettere a fuoco il problema. E a lanciarlo \u00e8 il Vescovo stesso. Negli anni trascorsi, gli otto vicariati foranei dell’arcidiocesi pellegrinavano nelle domeniche di Quaresima alla Cattedrale di Spoleto. Quest’anno invece andr\u00e0 lui, vicariato per vicariato, nelle singole Unit\u00e0 pastorali, la sera alle 20.30. Al momento in cui scriviamo, egli ha visitato le Unit\u00e0 pastorali del Vicariato urbano, per muoversi ora nell’intera diocesi. A S.GREGORIO MAGGIOREPer dare un’idea pi\u00f9 precisa, ci riferiremo alla sera di gioved\u00ec 1 marzo: seconda Unit\u00e0 pastorale della citt\u00e0, Basilica di S. Gregorio Maggiore. Dapprima la sosta in chiesa, tutta imperniata sulla Parola di Dio, ascoltata, meditata, pregata, con un buon numero di giovani. Poi si \u00e8 passati nella Sala della Risurrezione dove i giovani si sono addirittura moltiplicati e si \u00e8 passati al confronto. Qui l’Arcivescovo \u00e8 sceso con tanta familiarit\u00e0 in mezzo a loro, vivace il dialogo, numerose le proposte. Le riassumiamo in una decina di punti: programmare, per il tempo pasquale, il Convegno degli educatori, impegnandoci subito nella preparazione; meta precisa: arrivare a tutti i giovani, non soltanto quelli che abbiamo sempre vicino. Cristo \u00e8 venuto per tutti; andare ai giovani con il loro stesso linguaggio, non tanto per captarne la simpatia, ma soprattutto per capirsi e intendersi proprio bene. Qualche passo si \u00e8 fatto, il prete non \u00e8 pi\u00f9 lo spauracchio di un tempo, sono cadute tante prevenzioni, si \u00e8 avviato il dialogo. Ma non basta. Non ci si pu\u00f2 fermare; recuperare, con ogni altra agenzia educativa (gruppi, anche sportivi, associazioni varie, es. volontariato, ecc.) i cosiddetti “fondamentali” dell’educazione, educazione rispetto degli altri, pluralismo, responsabilit\u00e0, libert\u00e0. E basta con genitori che, a volte almeno, non sanno dire altro ai figli: “Non t’impicci\u00e0, pensa pe’tt\u00e9!”; porsi il problema degli spazi per i ragazzi, a cominciare dalla Chiesa, come a Spoleto con il giardino dello Sport. E soprattutto coerenza, tanta coerenza! Non si pu\u00f2 dire basta alle sfide in automobile e poi moltiplicare gli stimoli alla competizione; ricordare che i giovani vogliono essere, gi\u00e0 istintivamente, dei protagonisti. Non oggetto, quanto soggetto essi stessi di tutto il quadro di interventi; i giovani ci hanno detto: raggiungeteci l\u00e0 dove siamo, a partire dalla scuola. La recente legge dell’autonomia ne fa appunto i soggetti dell’educazione insieme a genitori e insegnanti. Ritrovarsi dunque insieme, ascoltarli, mettersi a servizio. L’azione deve essere intelligente e unitaria: urgenza quindi di un chiaro punto di riferimento al di l\u00e0 delle parrocchie: ci pensino i parroci nella prossima riunione; analizzare con estrema oggettivit\u00e0 varie situazioni tragicamente abnormi: lo spaccio crescente della droga, come documenta il Presidente del Ceis (con spacciatori di fatto ben conosciuti almeno dai ragazzi) l’incoerenza di chi frequenta magari la catechesi ma poi ignora la Messa domenicale, le vasche del sabato sera, con tanta vacuit\u00e0 e inconcludenza. Quali alternative? Che suggeriscono i ragazzi? Come pu\u00f2 una ragazzina appena dodicenne avviarsi al marciapiede unicamente per un cellulare di marca? E chi sono i criminali che ne approfittano?; sfruttare poi l’estate, con campi scuola e simili. Ogni Unit\u00e0 pastorale dovrebbe provvedersi i suoi per almeno tre categorie: fanciulli, ragazzi, giovani. Abbiamo varie case in diocesi. Da Bologna, c’\u00e8 una marea di prenotazioni e da Spoleto-Norcia?; aver fiducia: ci sono, tra adulti e giovani, personalit\u00e0 preziose, ottime capacit\u00e0. C’\u00e8 volont\u00e0 di fare. Grandi applausi per padre Modesto che con il coro “Maddalene” della Val di Non, domenica 25 febbraio, ha riempito addirittura il Melisso e la sua chiesa di S. Rita; cos\u00ec pure significativa la risposta di numerosi gruppi musicali all’iniziativa del gruppo Scout. In conclusione, siamo ad una svolta. Ma facciamola sul serio. Stavolta c’\u00e8 anche padre Modesto e lui non scherza! Cose grosse: radio, giornale, Internet: “Fusse che fusse … la vorda bona!”.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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