{"id":12043,"date":"2012-07-12T15:23:02","date_gmt":"2012-07-12T13:23:02","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=12043"},"modified":"2014-07-10T21:48:16","modified_gmt":"2014-07-10T19:48:16","slug":"particella-di-dio-anzi-era-maledetta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/particella-di-dio-anzi-era-maledetta\/","title":{"rendered":"Bosone di Higgs. La \u201cparticella di Dio\u201d testimone di un universo intelligibile"},"content":{"rendered":"
<\/a>TUTTI GLI ARTICOLI DI QUESTA SETTIMANA<\/a><\/p>\n Il 4 luglio, con una conferenza stampa al Cern di Ginevra, \u00e8 stata data la notizia della scoperta di una particella subatomica mai finora osservata. Le sue caratteristiche principali corrispondono a quelle del bosone di Higgs, meglio noto al grande pubblico come \u201cparticella di Dio\u201d. Per evitare qualsiasi equivoco, va subito chiarito che l\u2019appellativo divino non \u00e8 che il frutto di una furbizia editoriale volta ad incrementare le vendite di un libro divulgativo, scritto da Lederman nel 1993 su questi argomenti e pubblicato in Italia da Mondadori. Il titolo proposto dall\u2019autore era La particella maledetta<\/em>, per significare la particolare difficolt\u00e0 della sua identificazione. Ma il termine \u201cmaledetto\u201d non \u00e8 tanto attraente quanto il termine \u201cDio\u201d che, specie in un titolo di libro fa schizzare in alto la tiratura. L\u2019editore di Lederman lo sapeva bene e modific\u00f2 l\u2019originale senza tanti scrupoli. Ragioni di mercato, quindi, non certo teologiche n\u00e9 filosofiche. L\u2019enorme risonanza della notizia, comunque, \u00e8 pi\u00f9 che meritata: se verr\u00e0 definitivamente confermato che la nuova particella osservata \u00e8 proprio il bosone teorizzato da Higgs, la conoscenza delle particelle elementari far\u00e0 un notevole balzo in avanti e, soprattutto, trover\u00e0 finalmente risposta l\u2019annosa questione dell\u2019origine delle masse che tutti i corpi del nostro universo possiedono. La massa \u00e8 quella propriet\u00e0 che, in qualche modo, d\u00e0 la misura dell\u2019inerzia. Maggiore \u00e8 la massa di un corpo, pi\u00f9 elevata \u00e8 la resistenza che il corpo oppone alle spinte. Anche nel linguaggio comune si dice che un corpo \u00e8 \u201cmassiccio\u201d quando, per spostarlo, occorre applicare spinte di intensit\u00e0 fuori della norma.<\/p>\n Da dove viene il peso?<\/strong><\/p>\n \u00c8 evidente che la massa di qualsiasi corpo \u00e8 determinata dalle masse dei componenti, delle molecole che li compongono e quindi, in ultima analisi, dalle masse delle loro particelle elementari. \u00c8 corretto quindi affermare che dalle masse delle particelle elementari derivano le due caratteristiche principali (peso e dimensioni) di tutto quanto ci circonda. Ma le particelle elementari hanno una loro massa? Evidentemente la devono avere, visto che i loro insiemi la possiedono. E tuttavia, il \u201cModello Standard\u201d \u2013 teoria dimostratasi efficacissima nello spiegare le propriet\u00e0 delle particelle subatomiche \u2013 dice che le loro masse non sono delle propriet\u00e0 intrinseche ma vengono loro conferite dal \u201ccampo di Higgs\u201d attraverso, appunto, i \u201cbosoni di Higgs\u201d. Se le particelle elementari non ricevessero in questo modo la loro massa, non sarebbero che onde, come la luce, e, proprio come la luce, correrebbero da un capo all\u2019altro dell\u2019universo senza avere la possibilit\u00e0 di aggregarsi e formare strutture stabili come quelle dei corpi che conosciamo. In altri termini, senza il bosone di Higgs il nostro universo semplicemente non esisterebbe. Da questa presentazione breve e necessariamente iper-semplificata spero risulti chiara la rilevanza della scoperta. C\u2019\u00e8 comunque un\u2019altra considerazione da fare.<\/p>\n La logica prima dell\u2019esperienza<\/strong><\/p>\n \u00c8 interessante notare che Peter Higgs, professore emerito dell\u2019Universit\u00e0 di Edimburgo, propose la sua teoria nel 1964, e fino al 2012 non ci sono state osservazioni sperimentali significative che la comprovassero: 48 anni durante i quali quella di Higgs veniva considerata una rispettabile teoria, ma niente di pi\u00f9. Poi finalmente ecco la prova sperimentale. Era necessaria un\u2019apparecchiatura enorme, complessa, costosissima, come l\u2019acceleratore Lhc di Ginevra, per mettere in evidenza la \u201cparticella maledetta\u201d, ma ci si \u00e8 riusciti. Ci\u00f2 che aveva predetto Higgs con esattezza matematica esiste realmente. Il percorso conoscitivo per\u00f2 \u00e8 stato l\u2019opposto di quello normalmente seguito, che prevede prima le osservazioni sperimentali e poi la spiegazione teorica. Nel caso del bosone, \u00e8 venuta prima una descrizione teorica logicamente ineccepibile, una sorta di previsione suggerita dall\u2019intuito e dall\u2019intelligenza, e poi la conferma sperimentale. Tutto ci\u00f2 ha un significato ben preciso: l\u2019universo \u00e8 intelligibile. Al suo cuore non sta il \u201ccaso\u201d (assenza di intelligibilit\u00e0), ma l\u2019esatto contrario. \u00c8 questo che ha strappato lacrime di commozione al vecchio Higgs, presente alla conferenza stampa. Non so se abbiano pianto anche i fisici dell\u2019Universit\u00e0 di Perugia coinvolti nel progetto di ricerca del bosone. Di certo per\u00f2 avranno provato una grande soddisfazione nel vedere questi primi frutti dei loro sforzi. E uno di loro, il prof. Mantovani, professore emerito di Fisica ed ex preside della facolt\u00e0 di Scienze di Perugia, ha accettato di rispondere ad alcune domande<\/a> de La Voce<\/em> su questi argomenti.<\/p>\n TUTTI GLI ARTICOLI DI QUESTA SETTIMANA Il 4 luglio, con una conferenza stampa al Cern di Ginevra, \u00e8 stata data la notizia della scoperta di una particella subatomica mai finora osservata. Le sue caratteristiche principali corrispondono a quelle del bosone di Higgs, meglio noto al grande pubblico come \u201cparticella di Dio\u201d. 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