{"id":12003,"date":"2012-07-12T13:44:02","date_gmt":"2012-07-12T11:44:02","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=12003"},"modified":"2021-12-02T18:43:30","modified_gmt":"2021-12-02T16:43:30","slug":"globalizzare-la-solidarieta-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/globalizzare-la-solidarieta-2\/","title":{"rendered":"Globalizzare la solidariet\u00e0"},"content":{"rendered":"
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Mons. Giuseppe Chiaretti<\/figcaption><\/figure>\n

\u201cGlobalizzare\u201d \u00e8 parola di nuovo conio, di cui per un certo verso andiamo fieri, pensando ormai ad un mondo diventato un villaggio globale – anche a scapito della specificit\u00e0 dei diversi ambienti, generando alla lunga una uniformit\u00e0 che non potr\u00e0 essere che noiosa. Prendiamo atto che il mondo si va ormai unificando nel segno del commercio, e purtroppo del profitto. Dico \u201cpurtroppo\u201d perch\u00e9 il profitto \u00e8 di pochi, non di tutti: le lobby, le grandi banche, le multinazionali, taluni colossali operatori finanziari, ed anche le mafie di varia estrazione. Lo hanno denunciato con chiarezza operatori del mestiere, come Greg Smith (vale la pena ricordarlo), direttore esecutivo della grande banca d\u2019affari Goldman Sachs, che ha parlato sul New York Times<\/em> di \u201cambiente tossico e distruttivo, dove l\u2019etica viene abbandonata e i profitti continuano ad essere al di sopra di tutto, anche degli interessi dei clienti\u201d (cfr. Osservatore Romano<\/em> del 16 marzo 2012). Gli effetti si vedono, e se non si pone un qualche rimedio a livello politico anche mondiale, saranno distruttivi per tutti. I cristiani sono un po\u2019 smemorati, ma queste cose sono state gi\u00e0 dette dai Papi. Benedetto XVI, ad esempio, dopo i suoi predecessori, ne ha parlato all\u2019Assemblea delle Nazioni Unite nella visita del 18 aprile 2008, ed ha ripreso il discorso nella Caritas in veritate<\/em> del 2009 al n. 65, parlando espressamente della finanza, i cui operatori devono \u201criscoprire il fondamento propriamente etico della loro attivit\u00e0, per non abusare di quegli strumenti sofisticati che possono servire per tradire i risparmiatori\u201d. E per questo esorta ad attivare la \u201ccooperazione di credito\u201d, ed auspica \u201cun grado superiore di ordinamento internazionale di tipo sussidiario per il governo della globalizzazione, dando finalmente attuazione ad un ordine sociale conforme all\u2019ordine morale\u201d. Ovviamente queste ragionevoli osservazioni non possono piacere in certi ambienti; anzi ne possono nascere, perch\u00e9 no?, anche rappresaglie. L\u2019argomento \u00e8 stato ripreso ed ampiamente sviluppato in una recente lunga Nota<\/em> del Pontificio consiglio della giustizia e dellla pace: \u201cPer una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un\u2019autorit\u00e0 pubblica a competenza universale\u201d. In tale Nota<\/em>, predisposta \u201ca fronte dell\u2019attuale crisi economica e finanziaria, che ha rivelato comportamenti di egoismo, di cupidigia collettiva e di accaparramento di beni su grande scala\u201d, ricordando anche gli insegnamenti dei Papi precedenti, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, si parla chiaramente dell\u2019etica della solidariet\u00e0, \u201ccon decisioni assunte nell\u2019interesse di tutti, non solo a vantaggio di alcuni gruppi, siano essi formati da lobby private o da Governi nazionali\u201d. Sono parole non equivoche. In ogni caso, nelle attuali situazioni, a noi \u00e8 chiesto di globalizzare la solidariet\u00e0, auspicando che l\u2019economia reale torni ad essere strumento produttivo di sviluppo per dare speranza e coraggio ai pi\u00f9, chiamati a far da diga contro questo imbarbarimento non solo della globalizzazione, ma soprattutto dell\u2019umanit\u00e0 di tutti noi.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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