{"id":11552,"date":"2012-06-22T13:42:05","date_gmt":"2012-06-22T11:42:05","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=11552"},"modified":"2015-07-13T16:21:03","modified_gmt":"2015-07-13T14:21:03","slug":"la-194-rispetta-la-costituzione-la-corte-evita-di-rispondere","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-194-rispetta-la-costituzione-la-corte-evita-di-rispondere\/","title":{"rendered":"La 194 rispetta la Costituzione? La Corte evita di rispondere"},"content":{"rendered":"
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Il Palazzo della Consulta sede della Corte Costituzionale<\/figcaption><\/figure>\n

\u00c8 dal 1980 che la Corte Costituzionale riesce a non dirci, con espedienti procedurali vari, se l\u2019aborto come disciplinato nei primi tre mesi di gravidanza \u00e8 conforme alla Costituzione oppure no\u201d. Commenta cos\u00ec Carlo Casini<\/strong>, presidente del Movimento per la vita (MpV), la decisione di mercoled\u00ec in merito al ricorso del giudice tutelare di Spoleto il quale aveva sollevato la questione di legittimit\u00e0 nell\u2019ambito di un procedimento riguardante una minorenne rivoltasi a un consultorio familiare per sottoporsi a un aborto, senza coinvolgere i genitori. La giovane poi aveva di fatto abortito con il consenso esplicito dei genitori, ma il caso ormai si era posto. \u201cCome in almeno altri 25 casi precedenti – afferma Casini -, anche questa volta la Corte ha accuratamente evitato di entrare nel merito\u201d. \u201cQuali siano i motivi che rendono impossibile il discernimento, non \u00e8 dato sapere. Fatto sta che questioni che avrebbero potuto mettere in crisi la legge 194 – aggiunge il presidente del MpV – sono rimaste in questi trent\u2019anni e passa senza risposta. Ma al tempo stesso significa anche che neppure la Costituzionalit\u00e0 della legge 194 \u00e8 stata mai dichiarata\u201d.<\/p>\n

\u201cPrendiamo atto, che per il nostro ordinamento giuridico non tutte le vite degli esseri umani sono uguali\u201d ha commentato Giancarlo<\/strong> Cerrelli<\/strong>, vice presidente dell\u2018Unione Giuristi Cattolici italiani (Ugci) dopo la sentenza della Corte Costituzionale. In attesa delle motivazioni della sentenza, che ci \u201dfaranno comprendere il ragionamento della Consulta – conclude Cerrelli – ci appare chiaro sin da ora che per avallare un malinteso senso di libert\u00e0 della donna, si sia consacrata l\u2019uccisione ingiusta di esseri umani innocenti, che riteniamo siano i veri discriminati dal nostro ordinamento giuridico e dalla nostra societ\u00e0\u201d.<\/p>\n

Per Lucio Romano<\/strong>, presidente nazionale dell\u2019associazione Scienza & Vita, la decisione della Consulta non dovrebbe impedire a laici e cattolici di affrontare \u201cun dibattito in maniera costruttiva nel comune riconoscimento di valori fondativi per la democrazia quale quello irrinunciabile di ogni vita umana\u201d.<\/p>\n

Nel dibattito \u00e8 intervenuto anche il presidente del Forum delle Famiglie dell\u2019Umbria, Simone Pillon<\/strong>, con un commento lasciato sul sito www.lavoce.it. \u201cAlcuni diritti sono insiti nel cuore dell\u2019uomo\u201d scrive Pillon sottolineando che \u201cin relazione a tale assunto si danno due sole possibilit\u00e0: o una societ\u00e0 \u00e8 in grado di riconoscere e tutelare tali diritti in primo luogo nella sua cultura, nel suo sentire comune e solo in conseguenza di ci\u00f2 anche nelle sue istituzioni, oppure il pretendere di fare una riserva indiana dei diritti umani lasciandone la tutela agli organi politici o giurisdizionali senza pi\u00f9 basi culturali e antropologiche nel paese, porter\u00e0 sempre pi\u00f9 ad una alienazione del vivere comune che inevitabilmente sfocier\u00e0 in una crisi esiziale del sistema\u201d.<\/p>\n

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