{"id":1154,"date":"2001-03-23T00:00:00","date_gmt":"2001-03-22T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=1154"},"modified":"2021-12-02T18:42:54","modified_gmt":"2021-12-02T16:42:54","slug":"larcivescovo-mons-giuseppe-chiaretti-ha-inviato-ai-fedeli-della-diocesi-di-perugia-citta-della-pieve-unesortazione-pastorale-per-la-quaresima-ne-riportiamo-ampi-stralci","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/larcivescovo-mons-giuseppe-chiaretti-ha-inviato-ai-fedeli-della-diocesi-di-perugia-citta-della-pieve-unesortazione-pastorale-per-la-quaresima-ne-riportiamo-ampi-stralci\/","title":{"rendered":"L’Arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti ha inviato ai fedeli della diocesi di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve, un’esortazione pastorale per la Quaresima. Ne riportiamo ampi stralci."},"content":{"rendered":"

Carissimi, Avrete certamente notato che il Papa, nella sua lettera apostolica post giubilare Novo millennio ineunte, ha indicato a tutti i cristiani, “a comune edificazione e orientamento”, alcune priorit\u00e0 pastorali, e ha parlato espressamente della santit\u00e0. Ci\u00f2 di cui la Chiesa e il mondo hanno oggi pi\u00f9 bisogno sono i santi, e cio\u00e8 coloro che vivono con coerenza la radicalit\u00e0 evangelica e le virt\u00f9 proprie del cristiano, fede – speranza – carit\u00e0, con l’abituale contorno di virt\u00f9 morali, in primo luogo la preghiera.<\/p>\n

“Additare la santit\u00e0, – scrive questo Papa coraggioso che ama andare controcorrente -, resta pi\u00f9 che mai un’urgenza della pastorale” (…)Il livello di santit\u00e0 dei cristiani \u00e8 il metodo e il linguaggio preferenziale della nuova evangelizzazione, la sesta via per dimostrare agli increduli l’esistenza di un Dio misericordioso (come diceva il filosofo credente Jacques Maritain), l’unico vangelo che gli uomini d’oggi ancora leggono e ascoltano (…).\u00a0\u00c8 con la santit\u00e0 della vita che il cristiano diventa “interessante” anche per un’opinione pubblica distratta.<\/p>\n

Interessante non perch\u00e9 fa “miracoli” (i miracoli non sono di per s\u00e9 necessari per la santit\u00e0: \u00e8 necessario vivere la radicalit\u00e0 della fede, della speranza e della carit\u00e0!), ma perch\u00e9 ha il coraggio di andare contro-corrente, non si vergogna della sua fede – anzi ne parla con gioia ed entusiasmo, mostra coerenza in tutte le sue scelte, sa pagare di persona l’emarginazione sociale cui potr\u00e0 essere condannato, perdonando e amando chi lo mette in croce. Pazienza, gioia, affidabilit\u00e0, serenit\u00e0, condivisione ed altro ancora lo caratterizzano, anche se vive nel nascondimento come tante miti mamme di famiglia, o come tanti sacerdoti e religiosi e religiose che hanno donato l’intera vita alla causa di Cristo e dei fratelli bisognosi senza mai mettersi sotto l’occhio dei riflettori…\u00c8\u00a0di questi eroi anonimi, di queste virt\u00f9 nascoste, di questa santit\u00e0 diffusa che la Chiesa ha pi\u00f9 bisogno oggi, che un mondo alla deriva ha assoluto bisogno (…).<\/p>\n

Tutti possono essere santi. E questa santit\u00e0 di base diventa il miglior contributo “politico” che la Chiesa, la quale vive nella societ\u00e0 come l’anima nel corpo, pu\u00f2 dare alla societ\u00e0 stessa (…).\u00c8 possibile questa santit\u00e0? Certamente. Basta ricordare l’espressione tipica di tanti cristiani seri: voglio farmi santo! Il cristiano sa bene che ogni grazia \u00e8 dono, e non pretesa illusoria n\u00e9 conquista del proprio volontarismo. E il dono va chiesto ed invocato, lasciando a noi la responsabilit\u00e0 di fare spazio all’azione dello Spirito santo, che ci “cristifica” e ci “divinizza” essa ci rende sempre pi\u00f9 simili a Dio per la via dell’obbedienza alla sua Parola, come fu di Maria di Nazaret, e non per la via sbrigativa e presuntuosa della disobbedienza, come fu dei progenitori.<\/p>\n

Il Papa ci ricorda che anche per la santit\u00e0 c’\u00e8 una “pedagogia” contrassegnata dal rispetto della “‘vocazione” di ognuno, e quindi dal suo stato di vita e dal suo lavoro, in maniera da “adattarsi ai ritmi delle singole persone”. Un tempo si credeva che per diventare santi occorresse passare per le vie o dell’eremitaggio solitario o della vita monastica; sorsero poi le innumerevoli ‘devozioni’ a impianto emotivo; oggi, tempo di vocazione universale alla santit\u00e0 – come ci ha ricordato il Concilio nel prezioso capitolo V della Lumen Gentium<\/em>, parliamo di santit\u00e0 anche ai laici: e per essi la via della santit\u00e0 passa attraverso la specifica vocazione e ministerialit\u00e0 di ciascuno.<\/p>\n

Il prete si santifica vivendo intensamente la sua ministerialit\u00e0 sacerdotale; i genitori si santificano amandosi seriamente e facendo bene il compito di genitori; i professionisti si santificano svolgendo con competenza e rettitudine, ed anzi con vero amore al prossimo, il loro mestiere; i politici e gli amministratori si santificano perseguendo senza secondi fini il bene di tutti, e non quello del proprio gruppo o i propri personali interessi, pensando e prevenendo il futuro e governando con senso di grande responsabilit\u00e0 dinanzi a Dio e alla storia; i giovani si santificano preparandosi bene alla vita di domani, senza sotterfugi, amando preghiera e sacrificio, lavorando e studiando con seriet\u00e0, approfondendo le ragioni del credere e la qualit\u00e0 dell’amore anche umano. E cos\u00ec via.<\/p>\n

Il Papa chiede anche di “integrare le ricchezze della proposta rivolta a tutti con le forme tradizionali di aiuto personale e di gruppo e con forme pi\u00f9 recenti offerte nelle associazioni e nei movimenti riconosciuti dalla Chiesa” (…).Molto dobbiamo dire a proposito delle associazioni e dei movimenti come laboratori di santit\u00e0, dentro o accanto alla parrocchia in cui si celebra continuamente l’evento liturgico. Le associazioni, anche le pi\u00f9 belle, hanno bisogno di un intenso recupero sul piano educativo e formativo; i movimenti, dal canto loro, hanno bisogno di essere aiutati a convergere verso la Chiesa particolare (…).<\/p>\n

L’arte della preghiera. In essa, dice il Papa, il cristiano deve addirittura “distinguersi”, giacch\u00e9, dinanzi alle numerose prove cui oggi \u00e8 sottoposta la fede, essi corrono il pericolo d’essere non solo dei cristiani “mediocri” ma addirittura dei cristiani “a rischio”, pronti a “credere al fascino dei surrogati”, accogliendo proposte religiose alternative e indulgendo persino alle forme stravaganti della superstizione (NMI<\/em> 34). Se la preghiera \u00e8 un’arte, bisogna allora impararla anche in autentiche “scuole di preghiera”; e per impararla ci vuole chi l’insegni. Tale insegnamento dovrebbe essere il primo compito dei sacerdoti e un “punto qualificante di ogni programmazione pastorale” (NMI<\/em> 34) (…).<\/p>\n

I monaci ci hanno trasmesso un modello di preghiera su e con la Bibbia che va sotto il nome di “Lectio divina<\/em>“, che possiamo far rivivere anche nelle nostre parrocchie. In ogni caso \u00e8 lo Spirito Santo di Dio che deve parlare in noi e con noi, facendoci fare l’esperienza esaltante dell’invaghimento del cuore e del dialogo d’amore, “fino a rendere la persona umana totalmente posseduta dall’Amato divino, vibrante al tocco dello Spirito, filialmente abbandonata nel cuore del Padre (NMI<\/em> 33). Lode, adorazione, ringraziamento, supplica, ascolto, contemplazione, estasi d’amore sino alla ricapitolazione di tutto nel vertice trinitario… sono elementi che si intrecciano tra loro in un continuo dialogo, che deve svilupparsi lungo l’intero arco della giornata.<\/p>\n

“\u00c8 necessario pregare sempre” dice Ges\u00f9 (Lc<\/em> 18), e sant’Agostino insegna “Prega sempre chi sempre desidera”. L’esempio ormai classico del pellegrino russo ci consente di trasformare ogni respiro in un atto di amore (…).Con la mia benedizione. Perugia, 29 gennaio 2001Festa di San Costanzo<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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