{"id":11516,"date":"2012-06-22T12:44:18","date_gmt":"2012-06-22T10:44:18","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=11516"},"modified":"2015-07-27T14:45:21","modified_gmt":"2015-07-27T12:45:21","slug":"unita-di-consacrazione-e-missione-del-sacerdote","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/unita-di-consacrazione-e-missione-del-sacerdote\/","title":{"rendered":"Unit\u00e0 di consacrazione e missione del sacerdote"},"content":{"rendered":"
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Al centro mons. Giovanni Marra con mons. Enrico dal Covolo<\/figcaption><\/figure>\n

\u201cUnit\u00e0 di consacrazione e missione nell\u2019identit\u00e0 e nella formazione del ministro ordinato\u201d \u00e8 il tema che ha svolto mons. dal Covolo<\/strong>, rettore magnifico della Pontificia universit\u00e0 lateranense, al ritiro spirituale mensile del clero della diocesi di Orvieto-Todi.<\/p>\n

Il presule con la sua ampia e articolata relazione ha proposto una intensa riflessione sul binomio consacrazione e missione che deve caratterizzare l\u2019identit\u00e0 e la formazione del ministro ordinato ed ha passato in rassegna l\u2019esortazione post-sinodale Pastores dabo vobis (Pdv), la Presbyterorum Ordinis (PO)<\/em>, il pensiero di Agostino e quello di Ignazio di Antiochia e di Giovanni Crisostomo della \u201cscuola antiochena\u201d.<\/p>\n

Riferendosi alla Pdv<\/em>, mons. dal Covolo ha sottolineato che \u201cla missione non \u00e8 un elemento esteriore e giustapposto alla consacrazione, ma ne costituisce la destinazione intrinseca e vitale: la consacrazione \u00e8 per la missione. In questo modo, non solo la consacrazione, ma anche la missione sta sotto il segno dello Spirito, sotto il suo influsso santificatore. Cos\u00ec \u00e8 stato di Ges\u00f9. Cos\u00ec \u00e8 stato degli apostoli e dei loro successori. Cos\u00ec \u00e8 dell\u2019intera Chiesa, e in essa dei presbiteri: tutti ricevono lo Spirito come dono e appello di santificazione all\u2019interno e attraverso il compimento della missione\u201d. Conviene ricordare \u2013 ha spiegato – che Pdv<\/em> dipende direttamente dal magistero del Concilio Vaticano II (e non poteva essere diversamente). Si pensi, in particolare, al n. 13 di PO<\/em>, dove si legge: \u201cI presbiteri raggiungeranno la santit\u00e0\u201d, vale a dire il traguardo vero della consacrazione presbiterale, \u201cse nello Spirito di Cristo eserciteranno le proprie funzioni\u201d, vale a dire la loro missione, \u201ccon impegno sincero e instancabile\u201d. Il sacerdote non si salva da solo\u2026 La sua consacrazione a Cristo non pu\u00f2 rimanere fine a se stessa. A sua volta, dietro il Vaticano II sta un\u2019ininterrotta tradizione patristica, che non si stanca di predicare questa sintesi vitale tra consacrazione e missione nell\u2019identit\u00e0 e nella formazione del ministro ordinato.<\/p>\n

Per fare un esempio illustre, mons. dal Covolo ha citato la massima lapidaria di sant\u2019Agostino, che si trova al termine del suo Commento al Vangelo di Giovanni: Sit amoris officium pascere Dominicum gregem<\/em>, ammonisce con vigore il vescovo di Ippona (\u201cSia un dovere dell\u2019amore pascere il gregge di Cristo\u201d: 123,5). L\u2019amore per Cristo, la configurazione a lui \u2013 insomma, la consacrazione del presbitero \u2013 trovano la loro conseguenza necessaria e coerente nell\u2019esercizio della missione pastorale.<\/p>\n

Il presule ha poi fatto riferimento per l\u2019Oriente alla scuola antiochena, da Ignazio a Giovanni Crisostomo, e per quella occidentale al Discorso sui Pastori<\/em> di sant\u2019Agostino.<\/p>\n

In tutti e due i Padri antiocheni si pu\u00f2 rilevare una forte sottolineatura sulla necessaria unit\u00e0 dei presbiteri con Cristo e dedizione totale al gregge.<\/p>\n

Sant\u2019Agostino dal suo canto riporta sul sacerdozio ordinato la stessa dottrina del Crisostomo, ma con maggiore insistenza. \u00c8 una dottrina che pu\u00f2 essere efficacemente riassunta nella sentenza che abbiamo riportato: Sit amoris officium pascere Dominicum gregem<\/em>. Queste parole, citate dal Concilio in PO<\/em> 14, vennero riprese anche dal servo di Dio Paolo VI nel suo primo messaggio al mondo, il 22 giugno 1963: di fatto, esse intendevano esprimere il programma del suo pontificato.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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