{"id":11113,"date":"2012-06-01T12:40:52","date_gmt":"2012-06-01T10:40:52","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=11113"},"modified":"2015-08-04T10:29:57","modified_gmt":"2015-08-04T08:29:57","slug":"terremoto-emilia-ora-tra-la-gente-prevale-la-paura","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/terremoto-emilia-ora-tra-la-gente-prevale-la-paura\/","title":{"rendered":"Terremoto Emilia: ora tra la gente prevale la paura"},"content":{"rendered":"
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Vigili del fuoco tra le macerie di un capannone industriale a Medolla<\/figcaption><\/figure>\n

Fino a due giorni fa corso Fanti era affollato di gente e vi si affacciavano i negozi aperti; ora calcinacci e, ovunque, le strisce bianco-rosse a delimitare quella che \u00e8 divenuta \u201czona rossa\u201d. Allontanandosi di qualche centinaio di metri, i parchi sono presi d\u2019assalto, trasformati in campeggi improvvisati, eletti a rifugio al pari delle automobili e dei camper, da gente che non ha alcuna intenzione \u2013 e in molti casi neppure la possibilit\u00e0 \u2013 di tornare a casa. Siamo a Carpi, sede dell\u2019omonima diocesi e in provincia di Modena, passata quasi indenne dalla scossa del 20 maggio (mentre seri danni si erano gi\u00e0 registrati nel mirandolese) e, invece, colpita pi\u00f9 duramente ieri. Nel seminario vescovile, che si affaccia appunto sul corso deserto, incontriamo mons. Francesco Cavina, dallo scorso febbraio vescovo della diocesi.<\/p>\n

Gi\u00e0 la scorsa settimana la diocesi lamentava molte chiese danneggiate. E ora?<\/p>\n

\u201cNon abbiamo pi\u00f9 un luogo di culto, eccezion fatta per 2-3 chiese a Carpi, le pi\u00f9 recenti, e la cappella privata di una famiglia nel mirandolese, ora messa a disposizione della comunit\u00e0 ma di dimensioni ridotte. Solo in citt\u00e0 nel duomo c\u2019\u00e8 pericolo di crollo, in San Francesco \u2013 dove erano da poco finiti i restauri \u2013 \u00e8 crollata l\u2019abside, San Nicol\u00f2 \u00e8 chiusa\u2026. In questi giorni l\u2019Eucaristia viene celebrata nelle tende o all\u2019aperto\u201d.<\/p>\n

Oltre alla morte di don Ivan Martini, parroco di Rovereto sulla Secchia, il clero ha registrato feriti?<\/p>\n

\u201cNo. Purtroppo \u00e8 morto don Ivan, entrato in chiesa per mettere in salvo la statua della Madonna. Era un sacerdote molto disponibile, sempre sorridente, generoso, molto attento alla dimensione sociale e con un forte carisma sulla popolazione. Prestava servizio anche all\u2019ospedale di Carpi, oltre che al carcere di Modena. Domenica scorsa ero nella sua parrocchia per celebrare le cresime; ieri, quando sono tornato l\u00e0, ho visto molta gente piangere\u201d.<\/p>\n

La popolazione, e la comunit\u00e0 cristiana in particolare, come sta reagendo a quanto succede?<\/p>\n

\u201cPredomina la paura. Carpi sembra un deserto, e ancora peggio \u00e8 il mirandolese. Chi ha potuto \u00e8 partito per luoghi pi\u00f9 sicuri, altri sono accampati all\u2019aperto o in macchina. Ora la priorit\u00e0 \u00e8 curare le ferite interiori. Un compito possibile solo con la fortezza intesa come dono dello Spirito\u201d.<\/p>\n

Da dove ripartire?<\/p>\n

\u201cBisogna cominciare al pi\u00f9 presto la ricostruzione. In questi paesi le strutture parrocchiali erano l\u2019unico luogo di aggregazione, oltre che un\u2019importante realt\u00e0 storico-artistica e punto di riferimento per la fede\u201d.<\/p>\n

Come tenere coese le comunit\u00e0 in questo frangente?<\/p>\n

\u201cInfondendo coraggio, facendo vedere che la ricostruzione \u00e8 possibile. Se non si comincia a ricostruire appena possibile il rischio \u00e8 che la coesione sociale con il tempo venga meno e le comunit\u00e0 cristiane vadano dissolvendosi. Bisogna invece salvaguardare questo patrimonio di persone, dando luoghi per pregare, celebrare l\u2019eucaristia, confrontarsi, far giocare i ragazzi\u2026 Andando ieri in una chiesa danneggiata per prendere il Santissimo Sacramento, una donna mi ha cos\u00ec apostrofato: \u2018Se portate via anche Lui, che cosa ci rimane?\u2019\u201d.<\/p>\n

Qual \u00e8 il senso della presenza dei sacerdoti, in questo momento, in mezzo alle comunit\u00e0 ferite?<\/p>\n

\u201cI parroci rappresentano il senso della continuit\u00e0, testimoniano una fedelt\u00e0 che nasce dal sacramento dell\u2019Ordine. In tante parrocchie sono stati i primi ad allestire tendopoli, centri d\u2019accoglienza, andando a visitare le famiglie una per una. \u00c8 la concretezza del buon pastore che sta col proprio gregge, e questo \u00e8 stato molto apprezzato\u201d.<\/p>\n

La scorsa settimana, in Vaticano, \u00e8 stato ricevuto dal Papa\u2026<\/p>\n

\u201c\u00c8 stato di una delicatezza e di un\u2019attenzione straordinarie: si \u00e8 interessato alle nostre chiese distrutte, al danno economico, mi ha chiesto persino del vescovado. Mi ha fatto cogliere davvero la sollecitudine di un padre, e gliene sono enormemente grato. Sappiamo con certezza che il Papa non ci ha dimenticato\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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