{"id":1072,"date":"2000-11-10T00:00:00","date_gmt":"2000-11-10T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=1072"},"modified":"2000-11-10T00:00:00","modified_gmt":"2000-11-10T00:00:00","slug":"solo-nel-1998-si-sono-riscontrati-203-incidenti-gravi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/solo-nel-1998-si-sono-riscontrati-203-incidenti-gravi\/","title":{"rendered":"Solo nel 1998 si sono riscontrati 203 incidenti gravi"},"content":{"rendered":"

La notizia l’abbiamo appresa da fonti indirette e francamente non ci fa piacere.Da una rilevazione recente, sulla base di dati regionali e provinciali, sembrerebbe che il maggior numero degli incidenti mortali dell’Umbria si registri nell’Orvietano, cio\u00e8 nel territorio dei tredici comuni, che ne costituiscono l’area. Ad essere chiamate in causa, principalmente per il rischio, sarebbero le strade di Monteleone di Orvieto, di Fabro e di Castel Giorgio, dove nel corso dell’anno ’99, si sarebbero verificati i sinistri con il maggior indice di pericolosit\u00e0. Per la frequenza invece con cui sono essi, pi\u00f9 e meno gravi, accaduti, le zone pi\u00f9 in vista sono Orvieto, Baschi e Porano. Specificatamente ad altissimo rischio appaiono, nella rete locale, strade, come quella detta di Fondovalle, che unisce Chiusi Scalo a Fabro e specie il tratto da Ponticelli-Fabro; la Maremmana nell’area di Castel Giorgio e la Provinciale 448, la Baschi-Todi; naturalmente nel territorio del comune di Orvieto i valori sono i pi\u00f9 elevati. Le statistiche parlano di ben 203 incidenti, nel corso del 1998, con 328 feriti e undici morti. Il Bollettino dell’osservatorio sulla situazione socio-economica dell’Orvietano ci fornisce dei dati eloquenti, secondo i quali il numero maggiore dei feriti si registrerebbe a Baschi, Porano, Ficulle, Allerona, Castel Giorgio e Orvieto. I decessi invece pi\u00f9 a Castel Giorgio, Monteleone, Fabro e Ficulle. Le statistiche, per se stesse, sono dei numeri che di solito servono a stabilire dei confronti tra avvenimenti che si ripetono. Che, se sono lieti, ben vengano, ma se sono tristi e dannosi, vanno arginati e possibilmente eliminati con accurato esame delle cause. Ora siccome le strade sono, per un certo senso, un po’ di tutti, dovrebbe essere particolare cura delle amministrazioni comunali preoccuparsi del loro stato e della loro agibilit\u00e0 o direttamente, se di loro competenza, o indirettamente, mediante apposite segnalazioni e richieste d’intervento da parte degli enti responsabili: e ci\u00f2 con un monitoraggio continuo e rigoroso e non con rimedi appena provvisori o palliativi, come qualche volta accade, per la solita palata di terra elargita dal cantoniere. Ci sono dei manti stradali che fanno veramente piet\u00e0 e carreggiate ridotte, sbordate e mal tenute. Non sempre e dappertutto, in verit\u00e0. Comunque, se anche solitamente la colpa dell’incidente stradale per la pi\u00f9 parte \u00e8 attribuibile al cattivo utente della strada, che ne fa un uso scorretto, \u00e8 doveroso che le amministrazioni comunali, con intelligenza tecnica e tempestivit\u00e0, si adoperino a rimuovere tutti quei difetti e motivi che possono rendere presente il pericolo sulla rete locale, affinch\u00e9 sia salvaguardata la vita della gente e l’incolumit\u00e0 di chi guida.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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