{"id":10713,"date":"2012-05-18T14:35:48","date_gmt":"2012-05-18T12:35:48","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=10713"},"modified":"2015-08-03T16:46:42","modified_gmt":"2015-08-03T14:46:42","slug":"con-amore-accanto-agli-ultimi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/con-amore-accanto-agli-ultimi\/","title":{"rendered":"Con amore accanto agli ultimi"},"content":{"rendered":"
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La delegazione Umbra accolta dall'Amministratore apostolico della dicoesi di Pristina<\/figcaption><\/figure>\n

Si \u00e8 conclusa mercoled\u00ec a Lesckoc, in Kosovo, dove sorger\u00e0 il nuovo campo-missione della Caritas Umbria, attualmente collocato a Radulac, la visita di tre giorni degli arcivescovi mons. Gualtiero Bassetti (Perugia) e mons. Renato Boccardo (Spoleto), insieme ad alcuni responsabili delle Caritas diocesane, alle opere di solidariet\u00e0 avviate dal 1999 nella zona del Kosovo che fu teatro della guerra balcanica. Della delegazione umbra in Kosovo facevano parte – oltre ai due arcivescovi – il diacono permanente Vincenzo Genovese, presidente dell\u2019associazione \u201cLa Cordata\u201d che coordina l\u2019attivit\u00e0 delle opere di accoglienza della Caritas regionale; il frate minore padre Vittorio Viola, direttore della Caritas di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino; e Daniela Monni, direttore della Caritas diocesana di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve.<\/p>\n

La delegazione \u00e8 stata accolta dai coniugi Cristina e Massimo Mazzali, che da 13 anni a nome delle otto diocesi umbre hanno avviato una casa di accoglienza per bambini fino ai 10 anni di et\u00e0 a Radulac, una seconda casa per ragazzi pi\u00f9 grandi a Glavicizza e una terza casa come centro di accoglienza per giovani a Vernakula.<\/p>\n

I coniugi Mazzali, di origini trentine lei, toscano lui, dal 1999 (sono sposati dal 2004, ndr), a nome delle otto Chiese dell\u2019Umbria coordinano tre strutture e sono responsabili di una cinquantina di persone tra minori e volontari. Una casa si trova, appunto, a Radulac e ospita bambini – maschi e femmine – fino ai dieci anni; un\u2019altra si trova ad una trentina di minuti di automobile da Radulac, a Glavicizza, ed ospita ragazzi (solo maschi) in et\u00e0 di scuola media e superiore; a Vernakula, infine, in un villaggio montano quasi disabitato, a tre ore di automobile da Radulac, c\u2019\u00e8 un centro di accoglienza per giovani. La maggior parte dei bambini e dei ragazzi accolti sono orfani di guerra o provenienti da famiglie disagiate, met\u00e0 cattolici e met\u00e0 musulmani.<\/p>\n

\u201cSiete qui a nome delle otto Chiese dell\u2019Umbria\u201d hanno detto i due Arcivescovi ai coniugi Mazzali esprimendo apprezzamento per \u201cl\u2019affetto e la carit\u00e0 che avete verso gli ultimi\u201d. Dopo la cena i ragazzi hanno dato il benvenuto alla delegazione con canti, giochi e balli tipici della tradizione kosovara, coinvolgendo anche i due prelati.<\/p>\n

Marted\u00ec la delegazione \u00e8 stata accolta dall\u2019amministratore apostolico della diocesi di Pristina, mons. Dod\u00eb Gjergji, nella sua residenza. \u201cCerchiamo – ha detto – di camminare con amore accanto al popolo, consapevoli di avere un ruolo storico nell\u2019alleviare le sofferenze della gente, ma anche consapevoli che rappresentiamo solo il 3% della popolazione, mentre l\u2019islam rappresenta il 90% e la Chiesa ortodossa il 7%. Durante il regime comunista eravamo la \u2018Chiesa di nessuno\u2019, ora le cose stanno cambiando\u201d.<\/p>\n

La delegazione ha incontrato anche il direttore di dipartimento del ministero per gli Affari sociali, Muhamet Gjocaj, il quale ha avuto parole di apprezzamento per il servizio del campo-missione della Chiesa umbra ed ha espresso il desiderio di venire in Italia, \u201cin Umbria nel particolare, per conoscere da vicino le varie iniziative a favore delle persone bisognose\u201d. L\u2019arcivescovo mons. Boccardo ha quindi invitato il ministro a venire in Umbria. \u201cSiamo qui – ha concluso – per confermare ufficialmente ad un rappresentate del Governo kosovaro il sostegno di noi Vescovi a questa coppia di sposi, a questa famiglia che aiuta tanti bambini e tante persone\u201d.<\/p>\n

Dopo la visita al monastero ortodosso di De\u00e7iane, dove vivono 25 monaci serbi, molto legati al campo Caritas delle diocesi e alla casa di Glavicizza, la giornata si \u00e8 conclusa con la visita al \u201cVillaggio Italia\u201d che ospita il quartier generale del contingente militare italiano in Kosovo. La delegazione \u00e8 stata accolta dall\u2019ambasciatore d\u2019Italia in Kosovo, Michael L. Giffoni, e dal generale Francesco Diella. Momento centrale della visita \u00e8 stata la celebrazione della messa nella chiesa del contingente. Mons. Bassetti, nella sua veste di vice presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), ha portato ai militari il saluto del card. Angelo Bagnasco che, da ordinario militare, visit\u00f2 pi\u00f9 volte il contingente.<\/p>\n

Mercoled\u00ec 16 maggio la delegazione ha incontrato le autorit\u00e0 della municipalit\u00e0 di Klina e visitato la casa di accoglienza in localit\u00e0 Glavicizza, gestita dalla Caritas Umbria. Nel pomeriggio si sono recati a Lesckoc, dove sorger\u00e0 il nuovo Campo-missione della Caritas Umbria che attualmente si trova a Radulac. La delegazione \u00e8 rientrata in Umbria nella mattinata del 17 maggio.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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