{"id":10489,"date":"2012-05-11T11:57:36","date_gmt":"2012-05-11T09:57:36","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=10489"},"modified":"2012-05-17T12:47:40","modified_gmt":"2012-05-17T10:47:40","slug":"quale-liturgia-per-la-post-modernita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/quale-liturgia-per-la-post-modernita\/","title":{"rendered":"Quale liturgia per la post-modernit\u00e0"},"content":{"rendered":"

Nella post-modernit\u00e0 e nella seconda modernit\u00e0, ha senso parlare di una \u201cliturgia possibile\u201d ma \u201csenza cadere nell\u2019incanto dell\u2019immediato e senza perdersi nell\u2019utopia\u201d. Parte da questa scommessa il volume La liturgia nel postmoderno, di don Bruno Cescon, appena pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana. L\u2019autore \u00e8 sacerdote della diocesi di Concordia-Pordenone, docente di Filosofia e di Pastorale, e direttore del settimanale diocesano Il Popolo.<\/p>\n

Nel volume il tema della liturgia viene affrontato a partire da una domanda: come conciliare il relativismo odierno con la verit\u00e0 del rito cristiano?<\/p>\n

\u201cInnanzitutto bisogna ricordare che coloro che celebrano e che partecipano al rito liturgico \u2013 i sacerdoti e i fedeli \u2013 appartengono nel nostro caso alla societ\u00e0 occidentale, attraversata da quei \u2018filamenti culturali\u2019 di post-moderno come la sfiducia nella ragione e, quindi, la possibilit\u00e0 di cavalcare pi\u00f9 situazioni: il matrimonio e le coppie di fatto, il primato dei diritti civili e l\u2019estremo individualismo… Nello stesso tempo, per\u00f2, la liturgia \u2013 che \u00e8 la proposta concreta, visibile, di cosa la Chiesa fa e di come continua a farsi \u2013 contiene potenzialit\u00e0 che non sono messe in luce della condizione post-moderna e di quella che io chiamo \u2018seconda modernit\u00e0\u2019. Ad esempio, quando si celebra un battesimo, diciamo che \u2018rendiamo il bimbo figlio di Dio\u2019: che conseguenze provoca questo sui diritti umani del bambino? Certamente essi vengono rafforzati, \u2018resi divini\u2019, proprio perch\u00e9 un\u2019offesa al bambino riguarderebbe la sua stessa sacralit\u00e0, e dunque si configurerebbe come un\u2019offesa non solo all\u2019Uomo, ma anche a Dio. La liturgia, quindi, d\u00e0 un fondamento maggiore ai diritti umani\u201d.<\/p>\n

Lei definisce la liturgia come \u201cermeneutica morale\u201d: qual \u00e8 il criterio interpretativo che offre all\u2019uomo contemporaneo?<\/p>\n

\u201cLa liturgia offre di fatto un quadro etico della propria vita e della vita sociale: nell\u2019offertorio, ad esempio, la liturgia propone la carit\u00e0, e in questo modo \u00e8 in grado di generare solidariet\u00e0 all\u2019interno della societ\u00e0. Quello liturgico non \u00e8 un approccio intellettuale, ma concreto, di un\u2019esperienza che viene fatta. La liturgia, in altre parole, nasce dalla considerazione del valore dell\u2019uomo, e dunque se ne prende cura. Nella liturgia inoltre viene praticata l\u2019integrazione: non esiste distinzione di razza, di cultura, di lingua, perch\u00e9 di fronte a Dio tutti noi siamo semplici uomini\u201d.<\/p>\n

La parola \u201csacrificio\u201d \u00e8 quasi scomparsa dal vocabolario comune, mentre \u00e8 fondamentale per la liturgia: c\u2019\u00e8 un margine di recupero?<\/p>\n

\u201cCertamente s\u00ec, perch\u00e9 nella liturgia il sacrificio \u00e8 dono, \u00e8 Dio stesso che si dona a ciascuno di noi. Anche nella nostra vita va recuperato il senso del sacrificio come dono verso gli altri. Normalmente, invece, il sacrificio viene inteso come il sacrificio della propria vita in onore della patria \u2013 concetto, questo, poco gradito dalla nostra cultura \u2013 oppure come la capacit\u00e0 di sobbarcarsi delle rinunce in funzione del raggiungere un grosso traguardo sociale. Ma questo non \u00e8 il senso cristiano del sacrificio, perch\u00e9 contiene un carattere egoistico: nella prospettiva cristiana c\u2019\u00e8, invece, una gratuit\u00e0 che ci precede. In secondo luogo, nel sacrificio cristiano c\u2019\u00e8 l\u2019espiazione e il pasto comune. Questo terzo elemento, in particolare, introduce la socialit\u00e0 e mostra come la visione cristiana generi appartenenza e tolga dalla solitudine gli uomini\u201d.<\/p>\n

Il calo di fedeli alla messa domenicale indica, anche nei credenti, un deficit di partecipazione: quali indicazioni vengono dal rito per invertire la tendenza?<\/p>\n

\u201cNel libro, traccio un parallelo tra la partecipazione democratica e la partecipazione liturgica: se devo parlare di un difetto sia della democrazia, sia della liturgia, questo \u00e8 la mancanza di una partecipazione attiva e fruttuosa. Se la liturgia riesce, aiuta a partecipare in senso positivo, creer\u00e0 un effetto positivo anche nella societ\u00e0. Se non ce la fa, allora riemerger\u00e0 l\u2019individualismo, e ci\u00f2 provocher\u00e0 meno partecipazione, pi\u00f9 rivendicazione d\u2019interessi di categoria che tensione verso il bene comune. Nei Paesi dove non c\u2019\u00e8 libert\u00e0, la celebrazione liturgica diventa anche il luogo dove c\u2019\u00e8 inclusione, libert\u00e0, diritto a radunarsi, dove si danno indicazioni sulla propria liberazione sia come nazione, sia a livello personale. Questo non significa, naturalmente, che la liturgia sia un fatto politico, ma che c\u2019\u00e8 un continuo contagio tra le due realt\u00e0, sempre che il cristiano viva la propria fede in profondit\u00e0\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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