La Settimana santa \u00e8 il cuore della liturgia, ovvero il cuore della vita della Chiesa. E proprio questa Chiesa fatta di un popolo che \u201cpartecipa in unione con il vescovo dell\u2019unico sacerdozio di Cristo\u201d, e nel quale cui ci sono laici, presbiteri, diaconi, seminaristi, religiosi e religiose, \u00e8 stato al centro delle omelie nelle celebrazioni dell\u2019arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti. Preti, il senso di una vocazioneNella messa del Crisma, mercoled\u00ec pomeriggio, si \u00e8 rivolto in particolare ai sacerdoti: \u201cGes\u00f9 \u00e8 lo specchio della nostra vita, che dice quello che siamo e che dobbiamo essere. I presbiteri – ha aggiunto, citando la Pastores dabo vobis – esistono ed agiscono per l\u2019annuncio del Vangelo al mondo e per l\u2019edificazione della Chiesa in nome e nella persona di Cristo\u201d. L\u2019Arcivescovo aveva attorno a s\u00e9 preti da tutta la diocesi; presente anche padre Ionut Radu della Chiesa ortodossa romena. Ricordando le parole che la Chiesa rivolge al presbitero nel giorno della sua ordinazione, \u201cVivi il mistero [l\u2019eucarestia, ndr] che \u00e8 posto nelle tue mani!\u201d, ha aggiunto: \u201cMa io, e lo dico innanzitutto a me stesso, sono l\u2019eucarestia che celebro? Pane offerto, spezzato, mangiato nella donazione totale della mia esistenza? Dono offerto a tutti, senza domandare contraccambi, lieto di nascondermi nel cuore di Dio?\u201d. Ha quindi ricordato come il popolo di Dio, i fedeli, siano consapevoli che \u201cattraverso la nostra povera vita Dio continua la sua incarnazione\u201d, tanto che \u201cnon sopporta di restare senza e soprattutto vuole preti santi\u201d. Comunione ecclesialeMons. Bassetti ha ricordato la scelta di rinnovare le unit\u00e0 pastorali, che, da dopo Pasqua, visiter\u00e0 una per una \u201cper chiarire, incoraggiare, sostenere il progetto\u201d. Sottolineando il valore della comunione ecclesiale ha esortato preti, diaconi, consacrati, laici a \u201cfare rete e lavorare insieme\u201d. \u201cGrazie\u201d ai pretiHa inoltre voluto ringraziare tutti i suoi preti. \u201cLa gente vi stima e vi vuole bene; forse non ve lo dice, ma apprezza quello che fate, capisce la dedizione che vivete, pur anziani e talvolta fragili di salute, e si rende conto di come, senza di voi, la propria vita sarebbe pi\u00f9 povera e abbandonata\u201d. All\u2019inizio della celebrazione il vicario generale mons. Paolo Giulietti aveva ricordato i sacerdoti che nell\u2019ultimo anno il Signore ha chiamato a s\u00e9: mons. Giuseppe Burdisso, don Innocenzo Antonio Natalini, don Elio Fratini e don Feliciano Tinarelli. Una particolare preghiera \u00e8 andata ai sacerdoti che compiono particolari anniversari: il primo anno di sacerdozio di don Engjell Pitaqi; i 25 anni di don Domenico Lucchiari; i 40 anni di don Leonardo Romizi, padre Vittore Di Cesare e padre Rino Bartolini; i 50 anni di don Franco Nofrini; i 60 anni di mons. Marino Riccieri e i 65 anni di mons. Umberto Trenta. Infine il decano del clero diocesano, mons. Antonio Ragni, che \u00e8 entrato nel centesimo anno di et\u00e0 e ha raggiunto i 73 anni di sacerdozio ministeriale. Prima di concludere con la benedizione, mons. Bassetti ha voluto ricordare anche i sacerdoti diocesani fidei donum, ovvero donati dalla diocesi per un periodo di missione: don Bruno Raugia \u201cche mi ha telefonato questa mattina\u201d ed \u00e8 in Malawi, don Lucio Consalvi in Per\u00f9, don Giuseppe Bigonzoni in Canada e don Alviero Buco in Danimarca. Ha ricordato anche don Lucio Gatti, in questi mesi lontano dalla diocesi, che in una lettera ha espresso il desiderio di essere presente spiritualmente per rinnovare ancora l\u2019offerta della sua vita. \u201cCaro Vescovo metto nelle sue mani il mio sacerdozio\u201d, ha scritto don Lucio, ed aggiunto: \u201cMentre si rinnovano le promesse vorrei che sentisse le parole: \u2018Tu lo sai, Signore, tu sai che ti amo\u2019\u201d. Il profumo del crismaInfine mons. Bassetti ha rivelato l\u2019origine dell\u2019aroma aggiunto all\u2019olio consacrato nella liturgia. Una parte, ha spiegato, \u00e8 bergamotto che proviene dalla diocesi di Locri, coltivato nelle terre confiscate alla mafia; un\u2019altra parte \u00e8 profumo di nardo che gli \u00e8 stato donato proprio il giorno prima da una donna incontrata alla messa celebrata nella cappella dell\u2019ospedale. \u201cLo usavo per mio mio marito, ora non mi serve pi\u00f9\u201d ha detto. \u201cGrazie\u201d ai laiciAnche nella messa in Coena Domini il Vescovo ha invitato a ringraziare Dio \u201cper il grande dono del sacedozio ministeriale\u201d e a pregare per le vocazioni. Con il gesto della lavanda dei piedi a 11 rappresentanti degli uffici pastorali della diocesi ha voluto sottolineare come tutti \u201csiamo chiamati a rispondere al dono dell\u2019eucarestia, con la testimonianza dell\u2019amore, di quell\u2019amore che fa unit\u00e0 e, senza del quale, la Chiesa sarebbe morta. La presenza dei rappresentanti degli uffici diocesani vuole esprimere\u00a0 la nostra attenzione ai laici\u201d che sono membra vive della comunit\u00e0 e chiamati alla santit\u00e0. Ha sottolineato come si faccia affidamento anche su di loro per la realizzazione delle nuove unit\u00e0 pastorali, tanto che nel Direttorio si afferma che \u201cla corresponsabilit\u00e0 del laicato\u201d ne \u00e8 \u201ccondizione imprescindibile. L\u2019apostolato dei laici – ha aggiunto – \u00e8 partecipazione diretta alla stessa salvifica missione della Chiesa: In questo spirito stiamo rinnovando tutti gli uffici pastorali della Curia\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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