{"id":10043,"date":"2012-03-16T00:00:00","date_gmt":"2012-03-16T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=10043"},"modified":"2012-04-18T07:33:55","modified_gmt":"2012-04-18T07:33:55","slug":"comuni-e-famiglie-contro-la-crisi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/comuni-e-famiglie-contro-la-crisi\/","title":{"rendered":"Comuni e famiglie contro la crisi"},"content":{"rendered":"

Un ragazzo autistico che frequenta la scuola superiore nella citt\u00e0 vicina ogni giorno fa venti chilometri con l\u2019autobus ma, una volta arrivato a destinazione ha bisogno di essere accompagnato dall\u2019autobus alla scuola perch\u00e9 da solo non ce la fa. Una volta ci pensava la bidella, poi c\u2019era l\u2019operatore di una cooperativa sociale ma oggi il comune non ha pi\u00f9 soldi cos\u00ec fa appello al volontariato e ad aspettare quel ragazzo ogni giorno, ci va un anziano dell\u2019Auser. In questa storia c\u2019\u00e8, in piccolo, l\u2019evoluzione (o involuzione) del welfare italiano colpito dalla crisi economica e messo in discussione dall\u2019imperativo pareggio di bilancio. Una nuova situazione che fa entrare, per necessit\u00e0 se non per convinzione, il concetto di sussidiariet\u00e0 nel linguaggio e nelle scelte politiche. Ai comuni spetta il compito di dare servizi ai cittadini, ma negli ultimi anni si sono visti tagliare anche i fondi per il sociale e i sindaci, soprattutto quelli dei piccoli centri, fanno salti mortali per mantenere servizi essenziali. Maria Pia Bruscolotti, sindaco di Massa Martana, \u00e8 coordinatrice per l\u2019Anci Umbria delle politiche per la famiglia e con i sindaci dei 92 comuni umbri sta affrontando proprio questi problemi. Due settimane fa, insieme all\u2019assessore al sociale e vicepresidente della Regione Umbria Carla Casciari ha incontrato i rappresentanti di diverse associazioni familiari, Forum delle famiglie e Forum del Terzo settore. Obiettivo dichiarato era \u201cattivare una sinergia sempre pi\u00f9 forte\u201d tra istituzioni e associazioni perch\u00e9, spiegava la vicepresidente Casciari, \u201cin questa fase caratterizzata da annullamento di risorse da parte del Governo\u201d per fare politiche sociali occorre sviluppare \u201cpercorsi di sussidiariet\u00e0 orizzontale con il volontariato e il terzo settore che meglio di altri conoscono le realt\u00e0 del territorio\u201d. Sindaco Bruscolotti, i comuni sono davvero a secco? \u201cNel 2010 il fondo nazionale da destinare alle politiche sociali era di circa 850 millioni di euro. In pi\u00f9 c\u2019erano i 400 milioni del fondo per la non autosufficienza, il Prina. Nel 2011 c\u2019\u00e8 stata una riduzione del 60% delle risorse. Tra l\u2019altro i 400 milioni del fondo Prina sono stati completamente azzerati nel 2011 lasciando appena 100 milioni di euro destinati ad interventi socio sanitari per i malati di sclerosi laterale amiotrofica. Per il Prina la regione si \u00e8 impegnata a mettere comunque la quota come tutti gli altri anni anche se non ricever\u00e0 nulla dal fondo nazionale\u201d. Cosa vuol dire in concreto avere meno fondi? \u201cSignifica che ci saranno meno risorse per i comuni che, per esempio, devono organizzare insieme alle Asl i trasporti per i disabili che vanno nelle strutture diurne, e l\u2019assistenza domiciliare. Noi vorremmo mantenere interventi quali il finanziamento del \u2018sostegno\u2019 a scuola per il disabile, oppure l\u2019operatore di quartiere, una persona che segue gli anziani a casa facendogli visita e accompagnandoli se necessario dal medico o a fare spesa\u201d. Quindi sar\u00e0 difficile mantenere i servizi? \u201cI comuni, che si trovano gi\u00e0 altri tagli nel loro bilancio, sono costretti a spostare risorse a favore dei servizi sociali. Questo \u00e8 quello che ci proponiamo di fare, per\u00f2 in una difficolt\u00e0 davvero grande. Noi siamo in questa situazione: da una parte diminuzione delle risorse trasferite dallo stato e contrazione di risorse di bilanci comunali, come l\u2019Imu che prima era tutta per i comuni ora ne va una parte allo Stato. Dall\u2019altra parte, in questo momento di crisi economica c\u2019\u00e8 un aumento dei bisogni della popolazione\u201d. I comuni stanno facendo i loro bilanci. Aumenteranno le tariffe? \u201cIn questo tempo di crisi non \u00e8 che i comuni si orientano sulle tariffe pi\u00f9 alte, anche se non sempre sar\u00e0 possibile scegliere la tariffa minima proprio a causa della diminuzione delle entrate. Per noi comuni \u00e8 un momento difficile da comporre\u201d. Oggi si parla di \u2018spending review\u2019 e il comune di Assisi ha gi\u00e0 applicato questo metodo di revisione della spesa \u2026\u201cGi\u00e0 dallo scorso anno abbiamo ridotto notevolmente le risorse destinate a eventi culturali e anche i contributi alle associazioni di volontariato. Nelle pieghe del bilancio andiamo a cercare risorse per destinarle al sociale. Per esempio riducendo i consumi energetici\u201d. Come valuta l\u2019incontro che avete avuto con le associazioni e il terzo settore? \u201c\u00c8 stato importante, non solo perch\u00e9 con la regione vogliamo fare sempre pi\u00f9 una programmazione indirizzata a ci\u00f2 che veramente serve, ma anche perch\u00e9 \u00e8 indispensabile che ci sia questa sussidiariet\u00e0\u201d. Dove vede questa sussidiariet\u00e0 possibile? \u201cPer esempio in alcune situazioni che si possono integrare con associazioni di volontariato permettendoci di liberare risorse per personale specializzato dove veramente serve. Oppure, stiamo rivedendo la possibilit\u00e0 di risparmiare ulteriormente sui trasporti per ragazzi disabili cercando di mantenere il livello di contributi per il fondo affitti, per le borse di studio per i ragazzi, per il trasporto pubblico\u201d. Come pensate di mantenere tutti questi interventi? \u201cCercando, non solo di razionalizzare le spese ma anche di integrarci con le realt\u00e0 di volontariato che se anche necessitano di rimborsi ci costano meno di un servizio esterno potendo comunque garantirci un elevata qualit\u00e0 delle prestazioni\u201d. Operativamente nella struttura comunale a chi spetta fare questo lavoro di rete? \u201cIn ogni comune c\u2019\u00e8 l\u2019ufficio di cittadinanza finanziato per lo pi\u00f9 con fondi di bilancio propri dei comuni e personale assunto dal comune. Anche l\u2019ufficio di cittadinanza ormai ragiona in termini di sussidiariet\u00e0 anche perch\u00e9 \u00e8 una linea politica che vogliamo portare avanti\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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