Il Movimento per la vita è etichettato come movimento cattolico integralista. I toni anche accesi con cui molti suoi membri difendono la vita e in particolare la vita nascente, sembrano a volte confermare il giudizio. Eppure ciò che fa muovere queste persone, soprattutto chi opera sul campo, è l’amore per la vita. Pia Businelli, over 65, ha iniziato a lavorare nel movimento dopo la grande marcia per la vita voluta da mons. Cesare Pagani nel 1981. Da lì nacque il Mpv perugino e da allora Pia è sempre stata in prima linea e ci spiega cosa vuol dire essere volontari del Movimento per la vita.“Significa accogliere la vita a 360 gradi, essere disponibili giorno e notte con le donne che chiedono di essere aiutate perché – spiega – se ti capita che devi accompagnarla a fare un controllo, se piange disperata perché è sola ed ha bisogno di essere confortata oppure perché vuole tornare sulle decisioni prese, devi essere sempre disponibile, sempre e di nuovo accoglierla come se fosse una persona della famiglia”. A chi vede nel Mpv un gruppo che giudica e condanna Pia risponde decisamente, che “questo proprio non esiste” non solo perché lo dice Gesù nel Vangelo ma anche perché “se c’è una persona che proprio non è libera quando sceglie di abortire è proprio la ragazza che intorno non ha più nessuno che l’aiuta”. Racconta la storia di una studentessa quindicenne che rimasta incinta aveva scelto di abortire. I genitori d’accordo e anche i compagni di classe che le dicevano ‘vai, fai l’aborto, così non ci pensi più’. “Abbiamo parlato con lei, ma non ha cambiato idea e non l’abbiamo più vista”. Una sua insegnante ha però raccontato che che quando la ragazza è tornata in classe dopo l’aborto, ha trovato che nessun compagno l’ha più guardata in faccia. Ha lasciato la scuola prima della fine dell’anno per andare dalla nonna, in un’altra città e tempo dopo hanno saputo che non studiava più, girava per l’Italia. Quando una donna chiede aiuto occorre essere disponibili per tutto. Però i volontari non sono sufficienti e, soprattutto, non sono presenti ovunque. In questo periodo il Mpv di Perugia sta seguendo una ragazza che vive a 50 chilometri da qui. “Non è facile, si devono fare tanti chilometri, ma in quella zona non abbiamo nessuno che può seguirla”. L’amarezza di Pia è che “nessuno si pone il problema” eppure hanno notizia che negli ospedali di quell’area si fanno molti aborti. Certo è che davanti ad un impegno così forte molti si tirano indietro però, assicura Pia, “c’è anche la possibilità di dare solo una parte del proprio tempo per esempio per accogliere le persone che vengono nella nostra sede o anche per anche far conoscere il servizio che offre il Movimento”. C’è molto da fare e c’è spazio per tutti. Il Movimento per la vita, ricorda Pia, è un movimento laico che non chiede carta d’identità nè professione di fede, nè alle donne nè ai volontari. “Per noi la difesa della vita è il primo impegno di uno Stato e di un cittadino laico! La difesa della vita è la radice di ogni società”. Pia ricorda una frase di Madre Teresa, una di quelle che sembrano dare ragione a chi li accusa di essere integralisti. Eppure vorrebbe che ci si riflettesse senza pregiudizi. “Madre teresa ci disse: voi che state uccidendo i vostri figli non pensate che poi vi ucciderete tra di voi?”.
Volontari per la vita
Il Movimento per la vita è presente a Perugia dai primi anni ‘80 quando mons. Pagani volle una grande manifestazione per la vita
AUTORE:
Maria Rita Valli