“Credo la comunione di santi” è un articolo del Credo che, posto al termine della professione di fede, non ci sembra tra i più centrali, invece ne facciamo esperienza continuamente. La festa di san Fortunato ne è un esempio tangibile: un’antica radice che alimenta la fede oggi, unendo elementi di fede, di annuncio e di festa, per mettere in pratica un cammino comune tra le parrocchie della città, secondo le indicazioni del nostro vescovo Benedetto.
Sabato 11 ottobre, i ragazzi delle parrocchie si sono ritrovati a fare una festa d’inizio catechismo nella sala delle Pietre dei palazzi comunali.
Domenica 12 ottobre il centro storico di Todi si è animato di personaggi in costume medievale che partecipavano alla “disfida di San Fortunato” con gare con l’arco storico: 15 le squadre presenti, coordinate dall’associazione locale Arcus Tuder. Nel pomeriggio si è svolto il corteo storico dal duomo fino alla chiesa del Patrono per offrire il cero votivo, con la partecipazione di oltre 250 figuranti, tra cui gli sbandieratori di Grutti – San Terenziano e il corteo storico di Castel Todino.
Nella chiesa di San Fortunato si è celebrata la messa presieduta da don Andrea Rossi, che tra qualche giorno lascia Todi per andare in una nuova Unità pastorale composta dalle parrocchie di Collazzone, Collepepe, Gaglietole e Ammeto.
Lunedì 13 ottobre don Alessandro Fortunati, parroco di Acquasparta, ha celebrato i primi vespri e alle ore 21 ha tenuto un’interessante conferenza su san Fortunato e il contesto storico in cui è vissuto.
Il giorno della festa, 14 ottobre, dopo le lodi mattutine celebrate intorno al sepolcro del Santo si sono susseguite le celebrazioni delle messe e le confessioni. Nel pomeriggio alle ore 17 – presieduta dal Vescovo e dai sacerdoti della diocesi – dal duomo si è mossa la processione con la reliquia del Patrono per giungere alla chiesa di San Fortunato dove alle ore 18 è stata celebrata la messa.
Mons. Tuzia ha svolto una profonda omelia e ha presentato il nuovo parroco don Francesco Valentini, salutato don Andrea e don Darek, il quale lascia le parrocchie di Pian di San Martino e Montemolino per Massa Martana, e anche il nuovo parroco francescano della parrocchia di Montesanto. Inoltre il Vescovo ha esposto il nuovo assetto pastorale per la zona di Todi e presentato la comunità di sacerdoti che, risiedendo nel vescovado di Todi, avranno cura delle comunità parrocchiali del Duomo, di San Giorgio e Santa Maria in Camuccia, del Ss. Crocifisso, di Pian di San Martino, Montemolino e Ilci; comunità composta da don Francesco Valentini, don Riccardo Ceccobelli, don Marcello Cruciani, dai seminaristi Luca Castrica – prossimo diacono l’8 dicembre – e David Basili.
Ultimo atto di questa coinvolgente celebrazione è stata l’accensione da parte del sindaco Rossini della lampada votiva che arde di fronte alla tomba di san Fortunato. Una nuova stagione per la Chiesa locale, che deve avviare quella “conversione pastorale” non più procrastinabile.
L’omelia di mons. Benedetto Tuzia
Qui di seguito, alcuni passaggi dell’omelia del vescovo mons. Tuzia per la festa di san Fortunato: “La fede è come una fiaccola che riceviamo dal passato: la portiamo accesa, la alimentiamo nel presente e la trasmettiamo al futuro, alle nuove generazioni (…). La comunità ecclesiale di Todi vive un momento di grande slancio missionario, esito della straordinaria Assemblea di alcune settimane fa, ma sperimenta anche tempi di nuove impreviste debolezze (… ). San Fortunato, dona forza a coloro che cercano Dio e rinnovata generosità ai cristiani che l’hanno incontrato nel mistero del Signore morto e risorto! Fa’ vincere la tentazione dell’ovvio, del già saputo, del già consumato; perché si può in modo banale e superficiale consumare anche la fede (…). Abbiamo bisogno di una speranza che valga non solo per le stagioni luminose ed entusiasmanti, ma per tutte le stagioni dell’uomo. Abbiamo bisogno di una speranza che sappia sorreggerci in tutte le ore, anche le più difficili e buie (…) San Fortunato ripete oggi: ponete la vostra speranza nel Dio vivente, Lui, il salvatore di tutti gli uomini!”.