L’Assemblea diocesana si è svolta il 19 e 20 ottobre presso la sede accogliente ed elegante della Cittadella di Assisi ed ha avuto come tema la comunicazione della fede.
Hanno partecipato ai lavori circa trecento persone che, sotto la presidenza del vescovo mons. Sergio Goretti e in spirito di grande comunione ecclesiale, hanno dedicato due pomeriggi alla preghiera con il canto corale dei vespri, alla riflessione pastorale e all’agape fraterna.
Nel pomeriggio del primo giorno mons. Lorenzo Chiarinelli, vescovo di Viterbo, ha illustrato alcuni punti nodali riguardanti la comunicazione della fede alla nostra generazione dall’alba del nuovo millennio, tenendo presente la riflessione che sta maturando su questo punto anche all’interno della Cei.
Le grandi sfide epocali: svolta antropologica, rivoluzione informatica, ingegneria genetica e biotecnologie, globalizzazione, si collocano in un contesto di profonde mutazioni sul piano culturale e socioreligioso. Il relatore ha attirato l’attenzione soprattutto sul fatto che la fede si comunica non in modo intellettuale come un complesso di nozioni, ma in forma vitale; è la trasmissione o la narrazione di una esperienza viva fatta da una persona sotto l’azione dello Spirito santo in seno alla comunità cristiana che è il vero soggetto della comunicazione della Parola di Dio.
Di conseguenza il relatore ha richiamato alcune esigenze, quali la vita secondo lo Spirito, la conversione pastorale intesa come conversione al Concilio, al laicato e alla missionarietà; una conversione che richiede la ricostruzione delle comunità ecclesiali e la trasformazione delle attuali strutture.
Don Giuseppe Cavoli, direttore dell’Ufficio catechistico di Fano ed esperto educatore, venerdì 20 ha trattato l’argomento più specifico della comunicazione della fede ai giovani di oggi. Con grande competenza e con l’aiuto di proiezioni ha risposto ad alcune domande: cos’è la comunicazione? Come sono i giovani d’oggi? Quale messaggio trasmettere? Quali educatori occorrono? Quali attenzioni educative da tener presenti?
Le due relazioni hanno profondamente interessato i presenti, come ha dimostrato il dibattito che ne è seguito. Sono intervenuti laici, sacerdoti e religiosi che hanno richiamato alcuni punti significativi; nel primo giorno: il senso del raccontare la fede, la giusta collocazione dei movimenti e delle associazioni nella Chiesa, la necessità di vivere e trasmettere l’esperienza cristiana fondata sui contenuti oggettivi della fede, la recezione del Concilio nella pratica pastorale. Gli interventi del secondo giorno si sono concentrati sul ruolo educativo, oggi problematico, della famiglia e della parrocchia, sulla necessità di una esperienza di gruppo per i giovani, sui cammini di fede legittimamente diversificati e sulla duplice metodologia da adottare: quella kerigmatico-dottrinale che parte dal messaggio della fede e quella esistenziale che muove da problemi e situazioni umane. L’uno e l’altro metodo è da ritenere legittimo e complementare, senza esclusività.
Il Vescovo ogni sera ha concluso la riunione offrendo alcune indicazioni pastorali e incoraggiando l’impegno di tutti.
L’Assemblea ha trovato il suo compimento nella festa della chiesa diocesana di domenica 22 con il pellegrinaggio della diocesi alla cattedrale di S. Rufino, dove il Vescovo ha presieduto la concelebrazione eucaristica attorniato da una moltitudine di fedeli.