di Tonio Dell’Olio*
Al momento in cui scrivo, il numero delle vittime del terremoto e dello tsunami che si sono abbattuti su alcune isole indonesiane dell’arcipelago di Sulawesi è di più di 1.200. Considerando che si continua a cercare tra le macerie, e che purtroppo ci sono isole che non è stato possibile ancora raggiungere, si pensa che il bilancio finale risulterà ancora più grave.
La nostra poca conoscenza di quell’area ci porta a pensare che si tratti di isole scarsamente abitate, e invece – ad esempio – sono 350 mila gli abitanti di Palu, dove vi è anche l’aeroporto che è stato messo fuori uso dal maremoto. Il primo sentimento è di sgomento e di dolore, di solidarietà con le vittime, le loro famiglie, i sopravvissuti.
Ma poi comincio a guardarmi attorno e con stupore mi rendo conto che nei telegiornali, sui siti web, sui quotidiani e nelle radio la notizia è relegata in coda e, dopo due giorni, nonostante il numero dei morti aumenti, scompare. Ma quale criterio, quale ordine di priorità, quale sentimento detta l’agenda delle notizie? Se la prima notizia è la manovra economica del nostro Governo. seguita dai risultati delle partite di calcio domenicali, che valore ha la vita umana?
*presidente della Pro Civitate Christiana – Assisi