Il cardinale Gualtiero Bassetti vorrebbe vedere la cattedrale piena di fedeli “per dire insieme grazie a Dio per il dono della vita consacrata”. L’occasione è la celebrazione della Giornata della Vita consacrata che cade il 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore, ma che i religiosi e le religiose della diocesi di Perugia celebrano solennemente in questo Anno a loro dedicato, domenica 1 febbraio con la messa presieduta dall’arcivescovo cardinale Gualtiero Bassetti alle ore 18 nella cattedrale di San Lorenzo a Perugia.
Il “dono” fatto alla comunità della diocesi perugino – pievese, è dato dalla presenza di 21 congregazioni femminili con 29 comunità e da 11 congregazioni maschili con 17 comunità.
Le congregazioni maschili, con i presbiteri che ne fanno parte, contribuiscono alla cura delle parrocchie, cosa che fanno anche le congregazioni femminili con le suore impegnate nei servizi educativi (in molti paesi garantiscono la scuola materna) e caritativi, e preziose collaboratrici pastorali.
Un “dono” particolare, infine è dato dalle comunità di clausura che vivono la comunione ecclesiale nella preghiera.
Nell’elenco dei “doni” sono da aggiungere quelli delle “altre forme di vita consacrata” ovvero le consacrazioni “laicali” e gli Istituti secolari i cui membri hanno la caratteristica di vivere nel mondo come i semplici fedeli.
“Bisogna essere ciechi o sopraffatti da cattive intenzioni per non vedere, al di là di ogni debolezza umana, quanta santità – il più delle volte silenziosa e sconosciuta al mondo – risiede nei monasteri, nei conventi e nelle case dei consacrati!”. Lo ha detto il Cardinale il 19 gennaio scorso, incontrando i superiori della case religiose di Perugia.
“Una santità – ha aggiunto – che in alcune occasioni si respira nell’aria e nell’umanità che si incontra. Anche quando questa umanità è ferita dal peccato, dalle cadute umane, rimane però una umanità vocata alla santità, che ha dato la sua vita al Signore e che mantiene, con tutte le ovvie difficoltà, uno sguardo rivolto verso il Cielo. È solo attraverso questo anelito di speranza verso il Cielo, infatti, che un religioso può farsi piccolo fino a piegarsi e a chinarsi verso le sofferenza altrui”.
In quell’incontro Bassetti ricordava che “sono tre gli obiettivi che papa Francesco ha fissato nella lettera apostolica in occasione della vita consacrata: guardare il passato con gratitudine; vivere il presente con passione; abbracciare il futuro con speranza. Da questi obiettivi poi scaturiscono le pratiche che ho appena tratteggiato: la testimonianza gioiosa del Vangelo; lo slancio evangelizzatore che vi faccia ‘svegliare il mondo’; la comunione con tutto il corpo della Chiesa; l’uscita verso le periferie esistenziali del mondo moderno. Obiettivi e pratiche concrete anche per la nostra piccola Chiesa locale”.