“Via libera alla scienza nel rispetto dell’integrità umana”

Decima conferenza del Centro studi Nemetria di Foligno

L’espansione dei confini della scienza, fra etica e sviluppo economico. Un tema assai delicato e complesso, quello affrontato quest’anno dalla decima conferenza organizzata dal centro studi Nemetria di Foligno. Un appuntamento che richiama sempre personalità e studiosi di area socio-politico-economica, per riflettere sulle tendenze e sui cambiamenti che interessano il nostro Paese. Nel parlare dei confini della scienza, il dibattito – in pratica – è stato monopolizzato dalla ricerca sulle biotecnologie, che negli ultimi anni è diventata terreno di confronto e di scontro fra economia ed etica. “La biotecnologia – spiega Tristram Engelhardt, docente della Rice University di Houston e uno degli studiosi di bioetica più noti al mondo – è essenziale per l’adattamento dell’uomo all’inquinamento del nostro pianeta. Senza di essa non potremmo sopravvivere facilmente. Ci sono però oggi modi diversi di concepire lo sviluppo delle biotecnologie. E per questo – ci spiega lo studioso – dobbiamo trovare il modo di convivere con tali diversità di vedute, perchè non riusciremo a trovare un accordo comune su come applicare queste tecniche all’uomo”. Via libera alla scienza – ha puntualizzato monsignor Attilio Nicora, presidente della commissione Cei per i problemi giuridici – ma sempre nel rispetto della dignità e dell’integrità dell’essere umano. Dovrebbe essere questo il limite di ogni ricerca tecnologica. “L’uomo non può mai essere utilizzato come mezzo – ha spiegato Nicora durante la sua relazione – ma solo come fine, e ciò deve essere considerato come elemento invalicabile per la sua tutela”. Un parametro che fa riflettere sul fatto che non tutto ciò che è tecnologicamente possibile è eticamente lecito. Un dibattito sempre molto difficile, a causa dei tanti interessi in gioco, come hanno sottolineato i relatori intervenuti alla conferenza. “Dal darwinismo fisico – ha detto l’economista Paolo Savona, presidente del comitato scientifico di Nemetria – negli ultimi decenni siamo passati al darwinismo economico”. Per quanto riguarda la ricerca scientifica, lo studioso Angelo Petroni ha ricordato che in Italia non ci sono molte grandi aziende in grado di sopportare i costi delle attività, mentre abbondano i “cervelli”, costretti per lo più a lavorare all’estero. Il segretario generale del Censis, Giuseppe De Rita, ha evidenziato la delicatezza estrema di temi come etica e morale della scienza. “La globalizzazione oggi – ha detto – dev’essere policentrista e policulturale, altrimenti si arriva a scontri come quello in atto ora fra culture, identità e religioni diverse”. Critiche molto dure al comportamento dei mezzi di comunicazione sono partite dal ministro alla Sanità, Girolamo Sirchia, che ha definito allarmistico l’atteggiamento dei media nei confronti del bioterrorismo e degli organismi geneticamente modificati. Tornando sul tema della conferenza di Nemetria, Sirchia ha sottolineato la necessità di non limitare in alcun modo la ricerca scientifica, governando piuttosto le sue applicazioni pratiche. All’incontro folignate su “Etica ed economia” è intervenuto anche il governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, premiato per la partecipazione a tutti e dieci gli incontri di Nemetria con un’edizione originale della “Summa teologica” di Tommaso d’Aquino. Per affrontare nel giusto modo il problema della globalizzazione, ancora di più alla luce degli attentati dell’11 settembre scorso, “occorre – ha detto Fazio – la politica, non basta il mercato”. Affermazione che acquista una forza maggiore, pronunciata da uno dei più profondi conoscitori dell’economia italiana degli ultimi quarant’anni.

AUTORE: Daniele Morini