In una affollata cattedrale di san Lorenzo in Perugia questa mattina 4 dicembre 2021 si respirava un clima sereno e commosso per l’ultimo saluto a mons. Giuseppe Chiaretti arcivescovo di Perugia-Città della Pieve dal 1995 al 2009.
Ha presieduto il rito delle esequie l’arcivescovo di Perugia – Città della Pieve Cardinale Gualtiero Bassetti, il Cardinale Ennio Antonelli, rispettivamente successore e predecessore di Chiaretti , ed il Cardinale Giuseppe Betori, legato a mons. Giuseppe Chiaretti da una amicizia di lunga data.
I Vescovi concelebranti
Erano presenti anche i vescovi umbri attuali ed emeriti: mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto – Norcia (diocesi di origine di mons. Chiaretti) e presidente della Conferenza episcopale umbra, il vescovi emeriti Mario Ceccobelli, già vicario della diocesi di Perugia con mons. Chiaretti, quando è sato nominato vescovo di Gubbio ), Vincenzo Paglia (vescovo emerito di Terni), i vescovi Gualtiero Sigismondi già vicario generale della diocesi perugina e nominato vescovo al tempo del vescovo Chiaretti, ed oggi vescovo di Orvieto Todi e Assistente generale dell’Azine Cattolica, Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi e di Foligno), Domenico Cancian vescovo di Città di Castello, Paolo Giulietti sarcedote della diocesi di Perugia e oggi vescovo di Lucca, Riccardo Fontana già vescovo di Spoleto – Norcia ed oggi di Arezzo, e il Vescovo Ausiliare di Perugia-Città della Pieve Mons. Marco Salvi.
Hanno partecipato alle esequie molti sacerdoti e fedeli tra cui il sindaco di Perugia Andrea Romizi, ed anche una delegazione proveniente da Leonessa con il sindaco Gianluca Gizzi, paese natale di mons. Giuseppe Chiaretti, e una delegazione della diocesi di Montalto e Ripatransone – San Benedetto del Tronto nella cui cattedrale mons. Chiaretti ha chiesto di essere sepolto.
Sulla bara posata a terra ai piedi del presbiterio erano posti i segni dell’episcopato di mons. Chiaretti: il suo Pastorale, la Mitra e il libro della Parola Di Dio.
Il testamento spirituale del vescovo Chiaretti
I presenti si sono stretti con commozione, affetto e nella preghiera, ai familiari presenti.
C’era la sorella Piera che è stata sempre accanto al fratello Vescovo, non solo negli anni del dopo episcopato (solo negli ultimi mesi mons. Chiaretti era stato accolto nella Residenza Protetta Fontenuovo a Perugia) ma anche nel tempo del suo episcopato perugino.
Erano presenti anche i nipoti, tra cui don Antonio Paoletti che al termine della liturgia ha letto il testamento spirituale che mons Chiaretti aveva già preparato nel 2011:
«A DIO!
Sta ormai avvicinandosi il tempo di concludere il mio viaggio su questa bella aiuola del creato (che ho amato e desiderato sempre più ricca di giustizia, di bontà, di onestà, di fraternità) per tornare alla patria definitiva: la “casa” e il “cuore” di quel Dio che Gesù mi ha fatto conoscere come Padre che ama e perdona. In questo Dio ho creduto e credo, ed ora spero di incontrarlo finalmente faccia a faccia e di vederlo così come egli è (1Gv3,2), svelandomi il suo volto che ho tanto desiderato conoscere: “il tuo volto, Signore, io cerco: non nascondermi il tuo volto!” (Sal 27).
Mi prenda per mano in questa trasferta, accompagnandomi nel tunnel del passaggio, la Vergine Maria, la mamma tenerissima di Gesù e madre della mia identità cristiana, del mio sacerdozio, del mio episcopato: Lei, augusta protettrice della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto come “Virgo Lauretana”, e dell’arcidiocesi di Perugia – Città della Pieve come “Mater gratiarum”, invocata innumerevoli volte con l’antica preghiera della Chiesa: “Prega per me, peccatore ma figlio tuo, adesso e nell’ora della mia morte”!
Mi accompagni anche il mio santo concittadino GIUSEPPE, per la cui migliore conoscenza mi sono a lungo adoperato. E con la sua ultima invocazione intendo chiudere anch’io la mia esistenza terrena: “Sancta Maria, succurre miseris!”.
Intendo rinnovare anche alla fine l’offerta che fu della mia giovinezza: “Signore, ti do tutto. Ma tu dammi un sacerdozio splendido!”. Lui è stato di parola; io, forse, non sempre! E per questo torno a chiedergli di nascondermi nella ferita del suo cuore.
† Giuseppe Chiaretti
19 aprile 2011
Quanto al luogo della sepoltura sia consentito esprimere un legittimo desiderio: gradirei essere sepolto nella cattedrale della mia prima diocesi, San Benedetto del Tronto.
È diocesi da me fondata per volontà del grande papa San Giovanni Paolo II, che desiderò far visita a questa sua “creatura” da me restaurata e decorata con un grandioso affresco absidale dedicato ai miei genitori Assunta e Felice Chiaretti. Sono grato che questo mio desiderio potrà essere soddisfatto.
Quale che sia la terra che mi accoglierà, sarà sempre residenza provvisoria in attesa della resurrezione per vivere in eterno nel cielo di Dio, Padre misericordioso!
† Giuseppe Chiaretti
19 aprile 2013»
Portato a spalla dai preti da lui ordinati
Al termine del rito i cardinali, vescovi e i sacerdoti concelebranti hanno accompagnato il feretro fino alla porta della cattedrale.
I sacerdoti che sono stati ordinati da mons. Chiaretti hanno voluto rendergli un ultimo gesto di affetto portando a spalla la bara lungo la navata della cattedrale fino alla strada, affidandolo quindi a coloro che lo hanno portato nel luogo di sepoltura da lui indicato: la cattedrale di San Benedetto del Tronto nella quale alle ore 15.00 viene accolto con celebrazione presieduta dal Vescovo Carlo Bresciani.
La liturgia è stata trasmessa in diretta social. Qui il video completo