Più d’uno, compreso il relatore padre Giulio Martelli, ha avuto qualche difficoltà a trovare Pieve del Vescovo, sede del Convegno diocesano. Ma alla fine la sala di questo prestigioso complesso architettonico si è riempita e si è giunti alla conclusione della giornata e del Convegno. Conclusione che ha avuto il sapore del futuro nel nome del sinodo diocesano. Di questo ha parlato padre Giulio Martelli (del suo intervento abbiamo dato conto nel numero precedente de ‘La Voce’) e di sinodo ha parlato anche il vescovo mons. Chiaretti, il quale ne parlerà ancora, evidentemente, soprattutto in occasione della festa della diocesi alla fine di settembre, quando farà l’annuncio ufficiale. Intanto però alcune cose le ha anticipate. Si tratterà di un sinodo che viene dopo più di 60 anni da quello precedente (1942) che si è svolto nel periodo del vescovo G. Battista Rosa. Ci tiene mons. Chiaretti a fare collegamenti con gli illustri suoi predecessori e in particolare con il grande vescovo Rosa, il quale indisse il sinodo anch’egli dopo aver concluso la visita pastorale. Ed è giusto che sia così, perché la Chiesa diocesana si deve organizzare per il futuro a cominciare dalla conoscenza della situazione di partenza. L’Arcivescovo ha inoltre evidenziato che il prossimo sinodo non sarà simile a quello precedente, non solo perché i tempi sono cambiati e le dinamiche culturali e sociali sono estremamente diverse. Ma anche perché è cambiato il modo di essere della Chiesa, la propria autocoscienza e la consapevolezza della sua missione nei confronti del mondo. Anche lo stile dei testi che saranno scritti, dopo studi, riflessioni e dibattiti, sarà diverso e non avrà il carattere di una serie di articoli di un codice comportamentale per ecclesiastici, quanto un sussidio che aiuti la Chiesa particolare a raggiungere il suo fine di servizio pastorale e di evangelizzazione ad intra e ad extra. Non sarà pertanto un sinodo ‘generalista’ ma orientato su alcune direttrici di impegno e di missione in cui saranno privilegiati i mezzi e i metodi per trasmettere la fede in un mondo che cambia e per aiutare i cristiani laici a svolgere il loro ruolo di animazione delle realtà terrene secondo lo spirito del vangelo. Saranno convocati per tale realizzazione tutte le componenti della Chiesa, presbiteri, religiosi, laici attorno al Vescovo per costruire insieme un progetto di Chiesa che vive e agisce all’inizio del nuovo secolo XXI.
Verso il Sinodo diocesano
Concluso il convegno diocesano a Pieve del Vescovo mons. Chiaretti ha fatto alcune anticipazioni
AUTORE:
E. B.