Verso il Perugino e oltre è l’accordo di collaborazione siglato dall’Archidiocesi di Perugia – Città della Pieve e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia per promuovere e sviluppare azioni e progetti comuni nell’ambito dell’arte e della cultura in occasione della ricorrenza dei cinquecento anni dalla morte di Pietro Vannucci, il grande maestro del Rinascimento italiano noto a tutti come il Perugino, che cadrà nel 2023.
Sottoscritto nella mattina di mercoledì 23 giugno dal vescovo ausiliare di Perugia – Città della Pieve monsignor Marco Salvi (delegato del cardinale Gualtiero Bassetti per la gestione e promozione dei Beni Culturali Ecclesiastici e per le Celebrazioni del V Centenario dalla morte di Pietro Vannucci) e dalla Presidente dalla Fondazione Cristina Colaiacovo, l’accordo nasce dalla necessità di dare corpo a un documento che regolamenta la molteplicità di interessi comuni anche alla luce dell’eccezionalità degli eventi in corso, sia sul piano socio-sanitario ed economico che su quello riguardante il senso profondo del rapporto tra arte, fede e convivenza comune. Un accordo che rientra tra le finalità della Commissione diocesana per la preparazione degli eventi celebrativi di questo V Centenario, istituita di recente, da promuovere in sinergia anche con le altre Istituzioni preposte in materia.
Verso il Perugino e oltre, è una piattaforma condivisa che imposta un metodo e non mette limiti, nel rispetto delle reciproche autonomie e ruoli, e che si pone come punto di partenza da condividere con le istituzioni e con gli enti territoriali, a partire dalla Regione Umbria, i comuni interessati al progetto e l’Università di Perugia.
Alla base del metodo che verrà adottato, ci sono due esigenze fondamentali: rafforzare la visione di sistema nel campo della gestione e promozione dei beni culturali, anche promuovendo professionalità e progetti innovativi, e unire gli sforzi di analisi ed elaborazione adottando una visione ampia dell’esistente e delle prospettive.
Nella situazione attuale è necessario assumere un ruolo attivo che supporti la ripartenza cogliendo l’attuale momento di difficoltà facendolo diventare una risorsa senza sprofondare nella cultura dell’emergenza.
“L’Archidiocesi di Perugia e Città della Pieve -osserva monsignor Marco Salvi- si pone l’obiettivo di intraprendere un percorso di attenta valorizzazione del patrimonio storico-artistico conservato nel Museo Diocesano di Perugia, ma anche in numerose chiese del territorio che testimoniano una produzione artistica di grande pregio legata alla committenza ecclesiastica.
Sono particolarmente soddisfatto di questa sinergia che si sta creando con la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, da sempre attenta alla promozione e alla tutela dei beni culturali del territorio perugino. La stipula di questo accordo ci consente di operare insieme e di fare squadra, in un settore come quello del patrimonio artistico e museale in cui è necessario unire gli sforzi e le progettualità, creando delle reti, al fine di elaborare azioni ed indirizzi operativi comuni. La Diocesi vuole rafforzare la sua azione pastorale attraverso i beni culturali seguendo le indicazioni della Pontificia Commissione per i Beni Culturali (2001), al fine di favorire un nuovo umanesimo”.
“Abbiamo colto l’occasione di una ricorrenza così importante qual è il cinquecentenario dalla morte del Perugino -afferma la Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Cristina Colaiacovo- per mettere le basi di un’alleanza con l’Archidiocesi di Perugia – Città della Pieve che riteniamo strategica per costruire un percorso condiviso che diventi una permanenza stabile nel nostro territorio. Nel 2020 abbiamo dovuto sacrificare gli interventi destinati ad arte e cultura per dare spazio a quelli emergenziali in ambito sociale e sanitario, ma questo settore è sempre stato e rimane di grande rilievo nella nostra programmazione. Abbiamo quindi continuato ad impegnarci non solo organizzando eventi culturali presso la nostra sede di Palazzo Baldeschi e sostenendo interventi a favore dei beni culturali attraverso i restauri, ma anche tessendo reti e stingendo collaborazioni con altre realtà del territorio per dare maggior spinta alla ripresa.
Per quanto riguarda il Perugino, lo scorso novembre abbiamo attivato due borse di studio destinate una alla raccolta di materiale bibliografico-documentale, l’altra alla costruzione di itinerari turistico-culturali, i cui risultati saranno senz’altro utili per la costruzione di progetti condivisi, anche in funzione della promozione di un turismo culturale internazionale di qualità sempre più elevata che possa generare un circuito economico virtuoso e nuove opportunità lavorative, soprattutto per i giovani”.