Veronica Giuliani e l’amore di Dio vissuto nel quotidiano

Le Clarisse cappuccine animano la preghiera e le celebrazioni per la Santa

Dal 9 luglio 1727, quando Veronica Giuliani morì dopo molti giorni di agonia, la gente di Città di Castello ha una particolare venerazione per la Santa che è vissuta sempre nel monastero tifernate delle cappuccine. Anche quest’anno molte persone hanno partecipato tutte le sere, dal 30 giugno, alla novena predicata da don Giovanni Pittorru che ha avuto come tema “Santa Veronica donna di grazia e di Spirito Santo”. La comunità delle Clarisse cappuccine ha offerto a tutta la comunità cristiana altri momenti di preghiera; il 3 luglio, nel dopo cena, si è tenuta un’ora di adorazione eucaristica per i consacrati e le vocazioni alla vita consacrata, il giorno seguente è stata ricordata la memoria della beata Florida Cevoli; venerdì scorso adorando la croce si è pregato per la pace, domenica davanti all’Eucaristia lo si è fatto per la famiglia.Martedì 9 luglio è stato il giorno della festa solenne. Per tutta la giornata tantissime persone hanno preso parte alle celebrazioni eucaristiche celebrate nel chiostro del monastero. Da ricordare quella delle 11, celebrata in inglese dal Journeis of Faith, pellegrinaggio guidato dal Bob e Lord Penny. Nel pomeriggio mons. Ivo Baldi, vescovo di Huaraz (in Perù), ha presieduto il pontificale celebrato assieme a mons. Pellegrino Tomaso Ronchi e a diversi sacerdoti. Il chiostro del monastero era proprio gremito di persone.Il vescovo di Città di Castello, portando il suo saluto all’inizio della celebrazione, ha ricordato che mons. Ivo Baldi è uno dei tanti missionari che incarnano il desiderio di santa Veronica. Lei, pur vivendo in un monastero, voleva che tutto il mondo riconoscesse e amasse Cristo. Anche don Ivo, che da tanti anni svolge la sua attività missionaria in Perù, “purosangue castellano”, amante di santa Veronica, rappresenta l’estensione concreta di questo anelito.”Finalmente l’amore si è fatto trovare, ditelo a tutte, ditelo a tutte”. Attorno a queste parole, tra le ultime pronunciate da Veronica mentre stava morendo, si è sviluppata l’omelia di mons. Ivo Baldi. Queste parole – ha ricordato il vescovo di Huaraz – rappresentano la sintesi più bella della vita della Santa. Fin da bambina Orsolina Giuliani ricevette grandi doni: da piccola Gesù le si presentava come un bambino e lei lo amava come bambino. Esperienza che ha un significato per tutti: Gesù vuole stare con noi immediatamente, quotidianamente, con molta semplicità. Fu la Madonna a ricordare a Veronica, ormai adulta, in monastero, le tante grazie ricevute da Gesù: “tutte possono essere ricondotte alla vera grazia: quella di perseverare nel nome di Cristo”. Santa Veronica è un esempio per tutti i cristiani: “la sua vita – ha detto mons. Baldi – non è esente dalle prove che tutti noi proviamo. Il suo appello in punto di morte, “… ditelo a tutte…”, è la testimonianza che l’amore esiste, è Dio-Signore. Tutto il mondo lo deve conoscere. “Veronica lo scoprì in questo monastero, luogo dove il mondo nemmeno si immaginerebbe di trovarlo”.Di fronte alla grandezza dei doni mistici che la Santa ricevette – ha ricordato il presule – ognuno non deve tanto sentirsi un “vermiciattolo”, quanto scoprire la semplicità e la profondità dell’amore di Dio che ama ciascuno di noi. La vita di santa Veronica non fu per niente facile: soffrì, fu umiliata, subì il controllo dell’Inquisizione. Tutto questo per far sapere al mondo l’immensità dell’amore di Dio. Un’ultima riflessione mons. Baldi l’ha tratta dal brano del vangelo di Giovanni proclamato durante la celebrazione eucaristica: quello della “vite e dei tralci”. “È un testo chiave per spiegare i misteri e le meraviglie della santità”. Ciò che conta, “quello che è importante è vivere innestati in Cristo”; sarà Lui a far germogliare e ad alimentare i tralci: qualcuno risulterà essere più alto, la maggior parte saranno bassi, normali; l’importante è che tutti nascano e si alimentino in Lui. “Questo è il mistero di tutta la vita cristiana”. Essere innestata in Gesù è stato il segreto della vita di santa Veronica; questo mistero, forse paradossale, forse fin troppo semplice per essere compreso e vissuto fino in fondo, è un segreto che tutti i cristiani sono chiamati a scoprire e a vivere, anche con l’esempio di Veronica Giuliani.

AUTORE: Francesco Mariucci