“Caro Dio, provo a scriverti perché spesso mi capita di parlarti, ma tu non rispondi…”. A leggere ad alta voce questo messaggio rivolto a Dio è un ragazzo. Il suo volto compare su uno schermo in cattedrale, durante questa veglia di Avvento dei giovani in cattedrale, giovedì sera. E la lettera termina con: “Spesso con te sembra di fare un salto nel vuoto!”.
Ma… “Fìdati di Dio!” gli replica Giosuè, sempre a video. “Buttati!” gli dicono Nicola e Chiara. E poi Andrea, e un’altra Chiara, e tanti altri… “Fidati di Dio!”. Ed ecco che si riaccendono le luci, e i protagonisti del video si “lanciano” verso i giovani presenti in cattedrale e a tutti offrono un abbraccio, ripetendo quel messaggio di fiducia.
Poi la voce del vescovo Bassetti: “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo”. Comincia la liturgia della Parola. Dalle pagine della Genesi, Dio incoraggia Abramo: “Non temere!”. Eccomi!, risponde l’assemblea, sulle note di Frisina. “Fratelli – esorta la Lettera agli Ebrei -, per fede” i protagonisti della Bibbia “conquistarono regni, esercitarono la giustizia, conseguirono le promesse, chiusero le fauci dei leoni…”. E per finire, la Promessa delle promesse: l’annuncio dell’angelo a Maria.
La veglia prosegue con l’adorazione eucaristica, tra un alternarsi di silenzi, canti e preghiere, mentre un cielo stellato viene proiettato sul soffitto della cattedrale. Segno finale, la consegna ai giovani di una stella, simbolo della promessa sicura, fedele, fatta dal Signore ad Abramo.
Alla veglia in San Lorenzo hanno partecipato centinaia di giovani, giunti da tutta la diocesi anche con gli autobus. Oltre a vivere un momento di preghiera, hanno fatto esperienza di comunione ecclesiale tra le varie realtà della diocesi: parrocchie, movimenti ed associazioni.
“Il tema di quest’anno, ben legato all’Anno della Fede che stiamo vivendo – commenta don Riccardo Pascolini, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale giovanile –, è ‘Nulla è impossibile a Dio!’, l’annuncio di speranza che l’angelo dà a Maria riportato nel Vangelo di Luca. Ossia quello della prossimità di un Dio che si fa Bambino per svelarsi al mondo e far prendere coscienza all’uomo della fiducia che può riporre in questo Dio che prende le nostre sembianze”.