Vasciano (Terni) nella sua storia fu dominata dalla casata dei principi Savelli, per poi essere assoggettata prima al dominio di Narni e infine a quello di Stroncone, di cui oggi è frazione. La chiesa parrocchiale, in stile romanico, molto bella, è dedicata a San Biagio vescovo e martire, protettore contro epidemie e mal di gola, risale al secolo XII, anche se è stata ampiamente rimaneggiata in più periodi. Ha una facciata abbellita da un portale sul cui architrave è incisa la data 1505; nella “lunetta” è posta un’immagine raffigurante San Biagio, Madonna con Bambino e san Francesco, realizzata nel 2014 dall’artista Francesca Pastore. L’interno è ad unica navata con copertura a capanna. Affrescata da bellissime pitture come l’ Immacolata Concezione datata 1530; la Madonna del Rosario del 1606. La decorazione absidale, datata dal XV-XVI secolo, rappresenta invece Dio Padre benedicente, Madonna con Bambino, san Biagio e storie della sua vita. Oltre alla domenica e alle festività di Natale e Pasqua, sono molto sentite per tradizione la festa di sant’Antonio abate, durante la quale vengono benedetti gli animali, i trattori e i campi; la festa di san Biagio, il patrono; la Natività della Vergine Maria con processione; la messa celebrata in montagna per l’Assunzione al cielo di Maria santissima; la Messa della pace il lunedì dell’Angelo, al sacro Speco di san Francesco, con la partecipazione della parrocchia di Sant’Urbano e Itieli, e tante altre ancora organizzate dai simpatici “festaroli vascianesi” con pranzi, cene di beneficenza e festepaesane. Oggi la comunità parrocchiale conta un numero modesto di circa 120130 persone, ma all’interno di essa vi sono alcuni catechisti per i sacramenti dell’iniziazione cristiana ai bambini. Un piccolo coretto di ragazzi adolescenti, con alcuni più adulti, si presta per l’animazione della messa domenicale.
Inoltre Vasciano diede i natali nel 1570 al musicista Asprilio Pacelli, che ebbe poi fortuna alla Corte polacca. Oggi una lapide posta nella piazza principale del paese ne ricorda la figura a tutti i cittadini. Poco più in alto della chiesa di San Biagio, troviamo la chiesina antica di San Rocco, e ancora più in su una rocca medievale, ancora intatta nel lato sud. Infine non posso non ricordare il santuario del Sacro Speco di san Francesco, punto cardine per tante persone che giungono da Narni, Terni e da tante altre parti d’Italia, per rigenerarsi nella preghiera e nel silenzio dell’eremo.
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