Siamo nell’anno del Giubileo e della svolta dal primo al secondo quarto del Secolo Ventunesimo. A questo traguardo però alcuni grandi valori morali e civili non ci arrivano in buona salute, quanto meno a giudicare dal successo che stanno ottenendo le tendenze contrarie. Fra i valori che sono in affanno vedo quello della solidarietà, del quale parla con enfasi l’articolo 2 della nostra costituzione; una delle impronte lasciate su quel grande testo dalla componente cattolica dell’assemblea costituente. Che vuol dire “solidarietà”? È un termine che viene dal linguaggio giuridico, dove per solidarietà si intende la situazione (semplifico) di qualcuno che è chiamato, per legge o per contratto, a pagare il debito di un altro.
Lasciando i tecnicismi legali, e applicando il concetto ai rapporti morali e sociali, solidarietà vuol dire che ci facciamo carico gli uni dei bisogni degli altri; e che domani gli altri saranno pronti a fare altrettanto per noi. Così funzionano, o dovrebbero funzionare, comunità piccole come le famiglie e grandi come le nazioni, anzi – anche se pare un sogno – l’umanità intera. Questo è quello che intendeva dire John Kennedy con la celebre frase: “non chiederti che cosa può fare il tuo paese per te, ma che cosa puoi fare tu per il tuo paese”. Che si può dire anche così: non chiederti che cosa possono fare gli altri per te, chiediti che cosa puoi fare tu per gli altri. Kennedy lo disse il giorno del suo giuramento come presidente, nel gennaio del 1961. Quel giorno disse anche: “se una società libera non può aiutare i molti che sono poveri, non può salvare i pochi che sono ricchi”. Suscitò entusiasmo in tutto il mondo.
Come possiamo mettere a confronto quei messaggi con quelli che ha lanciato, nella analoga occasione, l’uomo che ora siede al suo posto? E che si è mostrato pronto a far seguire i fatti alle parole? E il problema non è tanto che Trump dice quello che dice e fa quello che fa ma che, a quanto pare, raccoglie consenso e suscita imitatori un po’ dappertutto. Nel Novecento, a livello mondiale, il principio di solidarietà si era tradotto in una serie di istituzioni sovranazionali, collegate all’ONU, con lo scopo di tutelare i poveri e i deboli. Non a caso queste istituzioni ora rischiano di essere demolite o svuotate di risorse e di funzioni. E il nostro governo pare ben allineato in questa direzione.