I promotori della campagna “Uno di noi” si sono posti il traguardo del milione di firme. Per raggiungerlo hanno promosso il “Clic day” chiedendo di lasciare la firma on line il 22 settembre. Le sottoscrizioni raccolte nei 28 Paesi dell’Unione europea hanno raggiunto quota 969.453: a due mesi dalla scadenza del 1° novembre, ultimo giorno utile per la raccolta delle firme, la petizione europea “One of Us” (Uno di noi) è arrivata al rush finale. Il Comitato organizzativo per l’Italia (Paese capofila nel chiedere all’Europa di fermare gli esperimenti che eliminano gli embrioni umani), si è posto ora l’obiettivo di arrivare a 1.200.000 firme, in modo da mettersi al riparo dal rischio dell’eventuale eliminazione di alcune firme nella verifica finale che sarà effettuata dalla Commissione europea.
Portare “One of Us” nelle scuole: è l’idea di Fism e Agesc, che all’inizio di questo anno scolastico indirizzeranno una lettera a tutti i loro istituti associati per sensibilizzare i ragazzi sui diritti dell’embrione e sull’importanza di una firma per difenderne la dignità. Far leva sui giovani per arrivare a coinvolgere, insieme a loro, i “colleghi” più adulti che frequentano l’università: a proporlo è l’Azione cattolica, che metterà a frutto anche il Convegno nazionale degli assistenti diocesani, in programma a Roma dal 27 al 29 settembre. Anche Mcl (Movimento cristiano lavoratori) utilizzerà l’appuntamento annuale a Senigallia, questa settimana, per coinvolgere in suoi 4.000 dirigenti periferici. Associazioni come Comunione e liberazione e comunità Papa Giovanni XXIII, in questi due mesi, continueranno nell’azione di coinvolgimento già in piena effervescenza nell’estate appena trascorsa. Stand anche per l’iniziativa “Dieci piazze per dieci comandamenti”, promossa da Rinnovamento nello Spirito santo. Anche il movimento dei Focolari approfitterà di un suo appuntamento, tradizionale ma al tempo stesso innovativo, come “Loppiano Lab”, per allestire stand di raccolta firme e momenti di incontro e di riflessione. A raccogliere firme sui treni penserà invece l’Unitalsi, in occasione del suo pellegrinaggio nazionale che coinvolgerà circa 10 mila persone dall’Italia, destinazione Lourdes. Il Forum delle famiglie, oltre alle normali attività di sensibilizzazione, ha in programma, nelle sue varie sedi locali, un “apericena” per la firma. Obiettivo: andare a “sfidare” l’opinione pubblica al di fuori degli abituali circuiti associativi ecclesiali. Intento, questo, comune a tutti i membri del Comitato: i Neocatecumenali si sono presi l’impegno di “aumentare la pressione” anche sulle parrocchie, mentre Scienza & Vita ha destinato l’intera prima settimana di ottobre a una serie di eventi, incontri, banchetti allestiti sul territorio. Ma prima, per tutti, c’è il “Clic day”: appuntamento al 22 settembre per “cliccare” a favore della vita.
Sono dieci i Paesi che hanno raggiunto il minimo di firme essenziale per far passare la petizione di “One of Us” al vaglio della Commissione: al primo posto c’è sempre l’Italia, con 342.078 firme, seguita da Polonia (155.845), Francia (81.192), Romania (62.108), Spagna (61.312), Ungheria (49.205), Austria (30.956), Olanda (22.863), Slovacchia (21.912) e Lituania (9.165). Molti altri Paesi, tuttavia, hanno collezionato più del 50% delle firme necessarie per la soglia minima: a cominciare dalla Germania, che con 66.377 firme ha totalizzato l’89,40%. Seguono il Portogallo (14.162, 85,83%), l’Estonia (3.476 firme, 77,24%), la Croazia (4.592 firme, 51,02%), la Slovenia (3.514 firme, 58,57%) e la Lettonia (3.383 firme, 50,12%), il Lussemburgo (2.902 firme, 64,49%), Malta (2.688 firme, 59,73%).
Collegati al sito www.oneofus.eu/it/ per aderire alla raccolta di firme