L’Università degli studi di Perugia vuole essere sempre di più “un ponte tra ricerca e didattica dell’ateneo e il mondo del lavoro”. Lo ha sottolineato il rettore Franco Moriconi, presentando alla stampa il tradizionale appuntamento per l’inaugurazione dell’anno accademico 2017-18, in programma per il 16 marzo. Un “ponte” che guarda anche allo spazio, e quidi al mondo del futuro, con la partecipazione alla solenne cerimonia dell’astronauta Samantha Cristoforetti e del presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston, che fino al 2012 aveva insegnato all’ateneo perugino.
Università e Agenzia spaziale stanno infatti perfezionando un accordo-quadro per una collaborazione in diversi campi di ricerca. Con studi sulle onde gravitazionali, astroparticelle, radiazioni cosmiche e solari.
Inoltre l’ateneo sta cercando finanziamenti per un altro ambizioso progetto che guarda allo spazio e al futuro: il lancio di un piccolo satellite interamente ideato e costruito dagli studenti nei suoi laboratori. Nello spazio navigano già da quasi 20 anni altri satelliti alla cui progettazione e realizzazione ha collaborato l’Università di Perugia, mentre in questo caso si tratta di un “oggetto volante” del tutto made in Umbria.
Servono però circa 100.000 euro, e l’Università spera in un aiuto di Regione e Confindustria perché l’Umbria – ha detto il rettore – è all’avanguardia in Italia per quanto riguarda ricerca e produzione in questo settore. L’ Umbria Aerospace Cluster è un consorzio di 28 aziende, con 400 milioni di fatturato e 2.000 dipendenti. Due di queste aziende sono spinoff nate proprio all’Università. Sono la Serms di Terni e la Microtech di Perugia. La prima si occupa dello studio e progettazione di apparecchiature per le Stazioni spaziali e in generale degli effetti delle radiazioni sui materiali per lo spazio. La Microtech di Perugia, nata come spinoff universitaria nel 2007 per realizzare servizi di “progettazione, prototipazione e consulenza per le tecnologie a microonde e radiofrequenze”, oggi è una srl in cui lavorano 14 ingegneri, il più “anziano” dei quali non ha ancora 40 anni. Ha una sua nuova sede a Sant’Andrea delle Fratte, appena inaugurata, di 2.000 metri quadri, dove si progettano anche antenne satellitari per una società israeliana. Sono però tante altre le aziende mondiali alle quali offre i suoi servizi.
L’Università di Perugia si propone di aggiornare continuamente corsi e didattica per formare queste nuove professionalità per un mondo del lavoro in continua evoluzione. Preparando ricercatori, ingegneri, tecnici in grado di soddisfare le richieste di quelle aziende, anche umbre, che hanno deciso di puntare su ricerca e innovazione e che talvolta hanno difficoltà a trovare le figure professionali di cui hanno bisogno.
Ed è anche per questo – ha detto il rettore – che “abbiamo deciso di invitare per la prima volta alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico anche gli studenti delle scuole medie superiori. I protagonisti di questo futuro”.