A distanza di un anno dal suo insediamento nella diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, il vescovo mons. Domenico Sorrentino ha incontrato la città di Bastia in un Consiglio comunale ‘aperto’ che si è svolto nel pomeriggio di martedì 6 marzo in sala consiliare. Il Vescovo è stato accolto in sala dai bambini del coro ‘Aurora’, espressione del coro polifonico Città di Bastia, che hanno eseguito degli splendidi canti. In questa occasione, l’Amministrazione comunale, dopo aver dato il suo benvenuto a Sua Eccellenza, ha presentato la realtà di Bastia, che è una delle città più popolose della diocesi. Non è la prima volta che il Vescovo giunge nella parrocchia di San Michele Arcangelo, ma questo è stato il primo incontro ufficiale con le autorità civili, i rappresentanti istituzionali, le diverse realtà bastiole, le associazioni di volontariato, sportive e culturali. Ognuna di queste ha presentato ed esposto la propria situazione, fornendo contributi importanti. Un incontro di questo genere non era stato mai realizzato. Mons. Sorrentino ha affermato: ‘Ho apprezzato molto il vostro invito. Non è scontato che un Consiglio comunale inviti un vescovo. Ho apprezzato la capacità di aprirsi al dialogo, di aver trovato una comunità aperta a questo’. Bastia è una realtà che offre molteplici prospettive: ciò si nota dal sostanziale aumento della popolazione che giunge nella città alla ricerca di opportunità di lavoro; una cittadina viva e dinamica, ma dietro a una fama di effettiva ricchezza, si nascondono aspetti purtroppo poco rassicuranti. Infatti, sentendo l’ufficio della Caritas parrocchiale, scopriamo che negli ultimi anni sono aumentate le povertà e sono sempre più i cittadini bastioli, oltre a quelli stranieri e ai poveri abituali, che vi si rivolgono per un aiuto. Anche Nadia Cesaretti, vice-sindaco e assessore ai Servizi sociali, ha confermato e analizzato tale situazione. Una delle principali cause di questo impoverimento è sicuramente il rincaro dei prezzi di affitto, non adeguato agli stipendi medi delle persone e la difficoltà di trovare lavoro. Da non sottovalutare il fatto che negli ultimi anni a Bastia hanno chiuso importanti fabbriche come Hemmond e Petrini, sintomo della crisi italiana dell’industria, in particolare quella tessile. Queste chiusure hanno lasciato molte persone senza lavoro. Perciò, secondo la Cesaretti, c’è bisogno di dare alla città impulso e rilancio, partendo dal settore commerciale, ma non solo. Il Comune, inoltre, cerca di stare vicino alle fasce deboli, ma non facendo assistenzialismo, bensì offrendo servizi per i bambini, ad esempio il sostegno scolastico, servizi per la ricerca del lavoro e per le abitazioni. Si cerca, cioè, di agevolare la vita delle persone e nello stesso tempo di suscitare in esse il senso di responsabilità.
Uniti per ‘salvare’ Bastia
AUTORE:
Ombretta Sonno