Unitalsi umbra a Lourdes: il racconto del pellegrinaggio

Anche quest’anno, (dal 13-19 giugno) il “treno bianco” della sezione umbra dell’Unitalsi è partito dalla nostra regione per raggiungere il santuario mariano di Nostra Signora di Lourdes, in Francia. Insieme alla sezione della Calabria dell’Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali si è costituita una grande famiglia di malati, volontari e pellegrini.

Il viaggio in treno

Parte proprio dal viaggio in treno l’inizio della condivisione di questa intensa ed emozionante esperienza, che si realizza grazie al coraggio e alla passione di persone che ogni anno salgono a bordo con fede e speranza. Ventiquattro ore di viaggio in cui dame e barellieri hanno prestato il loro servizio rendendo possibili l’assistenza ai fratelli più fragili e bisognosi, le attività religiose, la pulizia e la distribuzione dei pasti. Una quotidianità vissuta tutti insieme nella preghiera, nella fraternità, nell’aiuto del prossimo e di chi è in difficoltà.

I vescovi che hanno accompagnato il pellegrinaggio

Con vista sul santuario di Notre Dame de Lourdes e a ridosso del fiume Gave, sorge il “Salus Infirmorum”, la casa di accoglienza dell’Unitalsi. È proprio qui che alloggia questa splendida realtà durante il pellegrinaggio. La sezione Umbria ha potuto condividere questa esperienza con mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra, mons. Luciano Paolucci Bedini, vescovo delle diocesi di Gubbio e di Città di Castello, e con mons. Benedetto Tuzia, vescovo emerito di Orvieto-Todi, insieme a vari sacerdoti delle nostre Chiese umbre.

La riflessione dell’arcivescovo Renato Boccardo

“Perché siamo venuti alla Grotta? – sono alcune delle parole di riflessione di mons. Boccardo (articolo completo nell’edizione digitale) – Il mettersi in viaggio verso un luogo santo presuppone – più o meno direttamente – una chiamata, un impulso, un’azione dello Spirito santo. È infatti lo Spirito la guida di ogni cammino personale e comunitario. L’iniziativa di Dio e la certezza di camminare verso una meta fanno sì che non si tratti di nomadi o beduini o zingari che vagano, ma di ‘pellegrini’ che sanno dove vanno e sono attratti dalla luce della meta, sostenuti nelle fatiche del cammino dalla speranza di raggiungere colà l’incontro desiderato e interiormente agognato. Molte e diversificate sono le ragioni che hanno motivato questo convenire: siamo venuti a portare gioie e dolori, fatiche e speranze, sospinti da una ricerca, gravati da una qualche sofferenza, o anche per un semplice gesto d’amore o un atto devoto di affidamento”.

Le sottosezioni Unitalsi presenti

Al pellegrinaggio erano presenti le sottosezioni di Perugia, Gubbio, Gualdo-Tadino, Assisi, Foligno, Terni, Spoleto-Norcia, Orvieto, Todi e i gruppi di Umbertide, Castiglione del Lago e Narni. Con la sezione Umbria hanno raggiunto Lourdes complessivamente 175 persone in treno e 189 in aereo. Tra queste erano presenti circa 80 malati.

“Si venga qui in processione” è la richiesta di Nostra Signora a Bernardette Soubirous nella grotta di Massabielle, il luogo dove non esistono barriere e diversità, ma pace, gioia, preghiera e riflessione. Qui sono state depositate dai volontari tutte le intenzioni raccolte durante la Peregrinatio Mariae dello scorso mese di marzo.

Rosario, Via Crucis, messa e processione

È alla grotta che i vescovi umbri, alla presenza di malati e pellegrini, hanno recitato la preghiera del rosario il 15 giugno scorso, in diretta sul canale Tv2000. Sono state concelebrate, inoltre, la messa di apertura del pellegrinaggio nella chiesa di santa Bernadette (con il rito di accoglienza dei volontari del primo anno), la messa alla grotta di Massabielle e la messa internazionale nella basilica sotterranea dedicata a san Pio X.

Un momento importante di meditazione e preghiera è stato quello della Via Crucis dei malati, celebrata alla Prateria. Un’evocazione delle difficoltà della vita umana, che portando la propria croce cerca la strada verso Dio. Simbolo di Lourdes è la processione: i pellegrini umbri si sono messi in cammino per la processione eucaristica e per quella aux flambeaux. Quest’ultima al tramonto, tra luci, silenzio e commozione, vede ogni giorno una folla ammirare e pregare la statua di Nostra Signora, con migliaia di fiaccole che illuminano l’esplanade del santuario.

E, come ogni anno, gli ammalati sono stati accompagnati da volontari e pellegrini alle piscine per compiere il “gesto dell’acqua”. Un rito intimo e prezioso, che consiste nel bagnarsi mani e viso alla ricerca di una guarigione fisica e spirituale. Nelle varie attività sono stati tanti i momenti di ascolto, conforto, calore umano, condivisione. Ognuno dal pellegrinaggio porta con sé piccoli gesti che ci fanno gioire del Regno di Dio in mezzo a noi.

Silvia Bellucci
Unitalsi Umbria

Le varie attività annuali Unitalsi

Durante tutto l’anno, ogni sezione dell’Unitalsi – compresa quella dell’Umbria – svolge attività sociali e di beneficenza nelle abitazioni, nelle comunità e nelle piazze. Straordinario il supporto costante dei volontari a disabili, anziani e persone bisognose di aiuto fisico e morale. Si realizzano pesche di beneficenza e mercatini, che permettono che il ricavato venga utilizzato per garantire agli ammalati la gratuità del pellegrinaggio a Lourdes.

Pellegrinaggio Unitalsi il 23-27 settembre 2024

Un’organizzazione che prevede un impegno sempre vivo dei volontari, che mette a disposizione risorse umane ed economiche affinché si possa realizzare questo splendido mondo del volontariato. Vengono organizzati pellegrinaggi anche in altri santuari mariani come Loreto, Fatima, Medjugorje.

Il prossimo pellegrinaggio regionale a Lourdes è già previsto per il 23-27 settembre 2024, con viaggio in aereo. Importanti incontri dell’associazione avvengono in occasione della Giornata del malato, l’11 febbraio di ogni anno, così come la vendita della pasta per la Giornata nazionale Unitalsi e i mercatini natalizi con prodotti realizzati a mano da artigiani locali e da ospiti di centri diurni per anziani e disabili.

Numerosi sono gli incontri nelle case di riposo per favorire la socialità e portare gesti di allegria ai nostri anziani, risorsa preziosa della comunità. Non meno importante è il progetto di carità verso i più piccoli, con realizzazione di case di accoglienza a sostegno di famiglie che devono curare i propri figli fuori dal luogo di residenza per molto tempo.

Accanto a preghiera e speranza, l’associazione sostiene la fragilità e abbraccia la disabilità, affinché possano essere valorizzate e accresciute le capacità di ognuno.

S. B.

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