Un’iniziativa in preparazione al pellegrinaggio dell’Azione cattolica a Loreto

La Madonna di Loreto pellegrina in diocesi

Quando ci si reca a Loreto e ci si inginocchia sul gradino esterno della santa Casa solcato dalle ginocchia dei pellegrini si è colpiti dal mistero dell’incarnazione che, secondo l’antica tradizione, si è compiuto tra quelle mura le cui pietre sono state trasferite da Nazaret a quella collina marchigiana che si affaccia sull’Adriatico. È impressionante la scritta che alla formulazione del mistero “Verbum caro factum est” (il Verbo si fece carne), aggiunge “hic” (qui): Hic Verbum caro factum est. Non so se la gente lo sa. Certamente percepisce che in quell’esile immagine di donna con il volto scuro si racchiude un messaggio di fede e di speranza. E lo sanno anche i responsabili dell’Azione cattolica che hanno organizzato un pellegrinaggio nazionale a Loreto la prima settimana di settembre. Interpretando la situazione difficile dei tempi per le sorti cristiane, hanno voluto focalizzare l’attenzione dei cristiani credenti e anche di quelli tiepidi e addormentati, sull’icona della Vergine più venerata e vicina per la sua collocazione geografica e per il messaggio dell’incarnazione: la Vergine del Sì, colei che ha creduto.In preparazione a quel convegno è stata realizzata una peregrinatio dell’immagine lauretana in tutte le diocesi italiane, anche nella nostra. Il 2 e 3 agosto molte persone, gente semplice, ed anche membri di associazioni e movimenti organizzati, hanno accolto l’immagine e si sono stretti attorno per momenti di intensa preghiera e meditazione. Ben ha espresso il significato dell’iniziativa Rita Tinarelli, la prima responsabile dell’organizzazione, indicando i termini di pellegrinaggio, incarnazione, il Sì di Maria, la vita quotidiana nella casa di Nazaret come i punti di riferimento che la nuova Azione cattolica propone a se stessa e all’intera comunità cristiana. Sarebbe bello, ma impossibile, raccontare e descrivere la devozione, l’emozione, l’intensità della preghiera, la cura gioiosa dell’accoglienza, i doni offerti, la disponibilità nella partecipazione alle celebrazioni, l’entusiasmo. In modi diversi tutto questo si è visto all’Ospedale Silvestrini, al santuario della Madonna dei Bagni, a Fontenuovo, in Cattedrale, dove l’Arcivescovo in un discorso forte e tenero, ha contestualizzato l’avvenimento nella difficoltà che oggi soffre la Chiesa, alle Querce di Mamre. Luoghi del disagio e della preghiera, dove la pietà popolare, con i suoi rosari e le invocazioni molto umane per domandare grazia e sollievo dalle sofferenze, ha ridato vigore e slancio ad una fede rimodellata su quella di Maria. Una bella pagina di vita cristiana scritta dalla e nella nostra diocesi.

AUTORE: E.B.