In occasione dei 500 anni di nascita di santa Teresa d’Avila (1515-1582), grande mistica e Dottore della Chiesa, nonché patrona di Spagna, per ricordare la sua eredità spirituale, culturale, umana è in corso a Terni il Festival della spiritualità teresiana “Teresa tra azione e contemplazione” che, inauguratosi a gennaio, si concluderà a ottobre.
Il festival è stato ideato e organizzato dalla basilica carmelitana di San Valentino di Terni, dal Centro culturale valentiniano, dall’Università di Perugia (dipartimento di Economia, sede di Terni), in collaborazione con diverse associazioni.
Attraverso un percorso interdisciplinare, interculturale e di genere, si vuol dare una lettura moderna di santa Teresa d’Avila, ovvero in chiave di ricomposizione della sua figura come un mix di azione e contemplazione, che può quindi essere di esempio, in ogni tempo, sia per i credenti che per i non credenti.
In questa cornice interpretativa, si inscrive la capacità di santa Teresa non solo di aver pensato una mistica non “fuori dal mondo” ma impegnata nel mondo perché “cristocentrica, esperienziale, evangelizzatrice e missionaria”, ma anche di aver coerentemente creato l’Ordine delle Carmelitane Scalze e dei Carmelitani Scalzi, che rispecchia il suo credo; e di aver realizzato la fondazione, in meno di venti anni in tutta la Spagna, dei relativi conventi (17 femminili e 2 maschili).
Il personaggio di Teresa d’Avila è esaminato sotto vari profili che ne rivelano l’innovatività spirituale, l’eclettismo, il pragmatismo. La riflessione su Teresa è stata sviluppata dal punto di vista spirituale nelle conferenze su “Teresa e l’amore”; “Teresa e l’orazione come amicizia con Gesù”; “Teresa tra azione e contemplazione”. In settembre si terranno quelle su “Teresa e le diversità: mistica teresiana e mistica orientale a confronto”; “Teresa e i sensi spirituali”.
Poi, dal punto di vista della specificità femminile del suo magistero filosofico e sociologico, l’ultima rotonda rotonda su “Teresa e l’arte del condividere” prevede anche la lettura della testimonianza di suor Emanuela Ghini, fine letterata e biblista, del carmelo di Savona.
Dal punto di vista culturale e socio-economico, chiuderà in ottobre il festival la riflessione su “Economia e teologia: un difficile connubio. Tracce di ‘economia civile’ nel magistero di Teresa?” che avrà come protagonista il prof. Stefano Zamagni, illustre economista, collaboratore di Papa Benedetto XVI per la stesura dell’enciclica Caritas in veritate , e recentemente nominato da Papa Francesco membro ordinario della Pontificia accademia delle scienze.
L’attualizzazione della spiritualità e dell’opera di santa Teresa d’Avila è stata realizzata secondo una pluralità di voci e di approcci, a cui non poteva naturalmente mancare il versante artistico. Si ricorda la proiezione in marzo del film spagnolo Teresa de Jesus di Juan de Orduña, che non era mai stato portato sul grande schermo in Italia; il concerto di gennaio, a cura dell’associazione Talenti d’arte, “Un omaggio a Maria nel segno di Teresa”, in cui sono state interpretate le più belle Ave Maria della tradizione lirica italiana e straniera.
Sempre in ambito musicale, questa volta su un registro più moderno, sono previsti altri due concerti: il 20 giugno “Opere e poesie di Teresa in concerto” a cura di Vittorio Gabassi; e martedì 14 luglio “ Ave Maris Stella ” dedicato alla Madonna del Carmelo da parte del gruppo musicale Kralica Mjra di Vittorio Gabassi.
La mostra nazionale itinerante “Nata per te”, realizzata dalla provincia dei Carmelitani Scalzi dell’Italia centrale, è arrivata in maggio anche nella basilica di San Valentino di Terni, proponendo un viaggio all’interno della spiritualità teresiana avendo come guida Teresa stessa, la quale ha “direttamente” parlato ai visitatori attraverso pannelli e installazioni appositamente create per sollecitare in maniera interattiva il visitatore a interrogarsi sulla presenza di Dio nella propria vita.
L’auspicio è che, alla fine del festival, si riesca a far comprendere appieno che Teresa d’Avila è una “vera maestra di vita” a tutto tondo. A distanza di secoli può, da un lato, trasmetterci tanti insegnamenti spirituali per migliorare – senza perdere di vista l’orizzonte comunitario – il nostro “cammino di perfezione” individuale in vista di una vita da condurre in un’atmosfera di gioia, pace, verità e amore; dall’altro, può infonderci dinamicità e forza per agire, in senso caritatevole nel mondo, all’insegna di una vita attiva, feconda e realizzatrice.