Una parrocchia missionaria si apre all’annuncio e al servizio

Le indicazioni del vescovo mons. Sergio Goretti dopo l'Assemblea diocesana

Lo stile dovrà essere sinodale, cioè tale da coinvolgere tutti i fedeli, in particolare gli organismi parrocchiali, come i Consigli; poi gruppi e aggregazioni varie, promovendo anche, per quanto possibile, assemblee parrocchiali, incontri interparrocchiali e di Vicariato. I tempi possono essere così distribuiti: prima della Quaresima, gli incontri all’interno della parrocchia; dopo la Pasqua, quelli a raggio più ampio. Non vi sarà richiesto nulla che intralci la normale attività parrocchiale o diventi un sovraccarico sproporzionato. Il programma, preparato dagli uffici diocesani, sarà presto comunicato ad ogni parrocchia, corredato da utili sussidi e quindi affidato allo zelo dei soggetti ecclesiali: presbiteri, diaconi, religiosi, laici, comunità, associazioni, movimenti e gruppi, che lo applicheranno con quella sapienza che tiene conto delle varie situazioni. UN PROGETTO PASTORALE Auspico che ogni parrocchia: ‘ dopo aver verificato ostacoli e opportunità pastorali del proprio territorio; ‘ dopo aver valutato le esigenze e le richieste della gente e le indicazioni del magistero; ‘ dopo aver indicato le scelte prioritarie da compiere, i mezzi da adottare e la gradualità dei passi da fare; possa raccogliere tutti quegli elementi che giovano a costruire un progetto pastorale della propria parrocchia, senza del quale si procede in modo empirico o tradizionale. Un progetto semplice ed essenziale, elaborato dal Consiglio pastorale parrocchiale – conforme alle indicazioni che verranno fornite – il quale costituisca la base per un cammino sicuro e condiviso. Anche nell’ambito del Vicariato saranno tracciate delle linee comuni di orientamento e di programmazione pastorale. Il progetto della parrocchia e i punti concordati e adottati nel Vicariato saranno tempestivamente comunicati alla Curia perché giovino a elaborare un piano pastorale diocesano contenente obiettivi e mezzi comuni. VALORIZZARECIÈ CHE GIÈ ESISTE Approfitto per ricordarvi che una parrocchia, animata da spirito di missionarietà, ha già molte opportunità a disposizione, valorizzando ciò che già esiste o che si può far sorgere: ‘ la catechesi degli adulti, dei giovani e dei fanciulli’ i centri di ascolto del Vangelo’ il catecumenato degli adulti’ l’Eucaristia domenicale e, in generale, la liturgia, ‘luogo educativo e rivelativo della fede’ (Orient.49)’ l’Istituto teologico e la scuola di formazione teologica’ le iniziative di formazione dei ragazzi e dei giovani, proposte, a livello diocesano, dall’ufficio della pastorale giovanile’ i corsi per le coppie di fidanzati’ la forma associativa dell’Azione cattolica che favorisce la crescita nella fede e nell’apostolato’ le proposte e le risorse dei vari movimenti ecclesiali’ le iniziative della Caritas diocesana e parrocchiale nonché dei centri di Volontariato sociale (Cvs); il sostegno e il volontariato al Centro di accoglienza e alla scuola di Kasumo: la testimonianza della carità rivela Cristo’ i mezzi di comunicazione d’ispirazione cristiana: Sat 2000; Avvenire; La Voce; Chiesa insieme. IL FUTURO DEI GIOVANI Cari fratelli e sorelle, confido nell’impegno generoso, nella testimonianza di comunione e nel contributo di preghiera da parte di tutti. Vorrei innanzi tutto nei presbiteri, nei diaconi, nei religiosi, nelle religiose e nei collaboratori pastorali uno stile aperto alla benevolenza, all’ascolto e all’umile attenzione. In questo mondo complesso, piuttosto ripiegato su se stesso, povero di valori spirituali e morali ma ansioso di verità, dominato e plagiato spesso dai mezzi della comunicazione sociale, non sono poche le persone che soffrono e trepidano, in particolare per il futuro dei giovani: esse dalla Chiesa attendono le parole autentiche del Vangelo, la comprensione e l’incoraggiamento. Non basta denunciare, occorre operare perché la parrocchia diventi la casa di tutti, aperta alla fraternità e al vicendevole sostegno. Vanno riscoperte le grandi dimensioni della misericordia. Occorre aprirsi alla speranza e al coraggio, memori delle parole di Gesù: ‘Io sono con voi tutti i giorni'(Mt 28,20). Nella festa della nostra Chiesa particolare non possiamo dimenticare che ci muoviamo dentro la storia gloriosa di un popolo che si è distinto per un gran numero di santi, nostri modelli e protettori: Rufino, evangelizzatore dei pagani; Rinaldo, pastore sapiente e zelante; Angelo, eremita che attesta il primato di Dio; Francesco, ‘ricostruttore’ della Chiesa in tempi difficili; Chiara, la vergine che ci richiama alla santità, ‘misura alta della vita cristiana’. ‘Anche noi dunque, circondati da tanti testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento’ (Eb 12,1). La Vergine Maria e i nostri santi ci ottengano la benedizione del Padre e del Figlio e dello Spirito santo.

AUTORE: ' Sergio Goretti, Vescovo