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La terra casa comune degli uomini
Domenica 11 novembre cade la Giornata nazionale del ringraziamento. Ne abbiamo parlato con don Paolo Bonetti, nominato nuovo consigliere ecclesiastico della Coldiretti nell’ultimo Consiglio permanente della Cei. “La terra – dice – è la casa comune degli uomini. In questa casa c’è la vita: la terra è vita. Se la vita l’abbiamo ricevuta, vivere è ringraziare; e ringraziare, per il mondo rurale, diventa festa. Ma, per ringraziare, è necessario avere uno sguardo contemplativo sulla creazione. L’uomo, il lavoro sono in rete: ogni spiga di grano, ogni grappolo d’uva è il frutto di questa sinergia tra l’uomo e la creazione. Anche il coraggio d’intraprendere proclama la dignità degli agricoltori come collaboratori del Creatore. E poi nessun lavoro, come quello dei campi, raggiunge uno scopo più alto di quello di preparare il pane e il vino per l’eucaristia”.
C’è anche una valenza educativa nella Giornata del ringraziamento?
“Nella società attuale abbiamo dimenticato la gratitudine, attraverso la quale, invece, diventiamo più uomini, più attenti al bene, più maturi, più soddisfatti della vita. La gratitudine ci aiuta a non pensare in negativo e a essere più ottimisti anche davanti alle difficoltà della vita. Ho riscontrato nella mia esperienza che le persone aperte alla gratitudine sanno esprimere maggiore vicinanza agli altri, collaborano a costruire solidarietà e soprattutto sperimentano la vita come una benedizione”.
Come aiutare i giovani a riscoprire la terra e i valori ad essa legati?
“Da alcuni anni i giovani stanno riscoprendo l’agricoltura come passione, ma anche come vocazione. Ecco perché si guarda con serenità e fiducia verso il futuro: l’agricoltura e anche l’economia potrà ricevere quella vitalità e quel dinamismo che vengono dai giovani. Questo tornare dei giovani alla terra sarà un beneficio anche per lo sviluppo: infatti i ragazzi sono molto attenti al patrimonio e alla cultura legati alla vita della terra, ma in più possono mettere fantasia, creatività, passione, intelligenze a servizio della campagna. Tutto questo si traduce non solo nel coltivare i campi, ma anche in quei progetti di filiera che fanno scoprire la multifunzionalità dell’agricoltura”.
Secondo un’analisi di Coldiretti, grazie alla green economy nei prossimi tre anni si aprono opportunità per oltre 100 mila posti di lavoro.
“L’agricoltura avrà un futuro se avrà giovani imprenditori. Con loro possono crescere la competitività e la redditività, che sono importanti, ma anche la capacità di intraprendere legata non solo alla produzione ma anche ai valori sociali, morali, spirituali. Ripeto sempre che è importante il fattore umano. È un aspetto fondamentale di chi si impegna in questo settore. I ragazzi sentono di essere protagonisti non solo di un’azienda, ma anche dello sviluppo di essa, con un forte senso di protagonismo, ma anche di dignità e responsabilità verso questo lavoro, alla ricerca del bene comune. Tutto ciò fa bene sperare per il futuro”.
Un ritorno alla terra la preserva anche da tanti abusi che negli ultimi decenni hanno devastato il nostro Paese, con conseguenze tante volte gravi…
“Dobbiamo tornare a capire il valore della custodia del creato, presentato come un grande libro in cui scopro che la vita è benedetta. È necessario comprendere che, se si ammala il creato, si ammala anche l’uomo e che la vita non è possesso ma dono. Torniamo così alla Giornata del ringraziamento. L’uomo è guida ma con intelligenza e premura, come il giardiniere. Dio è generatore di vita, perciò anche noi siamo chiamati ad essere amanti della vita in tutte le sue forme”.
A livello nazionale
Domenica 11 novembre si celebra la 62a Giornata nazionale del ringraziamento. “Confida nel Signore e fa’ il bene: abiterai la terra” è il tema del Messaggio della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace scritto in occasione. La Giornata a livello nazionale si svolgerà a Termoli, con una messa presieduta dal vescovo mons. Gianfranco De Luca. Il giorno prima, sabato 10 novembre, si terrà sempre a Termoli un seminario di studio sul tema “La fede e il mondo rurale”.