Una fede d’acciaio

Clarisse di Terni: il 25'di professione di suor Anna Maria

Le grate del monastero di clausura delle Clarisse di Terni nascondono l’aspetto minuto di suor Anna Maria, ma non il suo sguardo vivace e il sorriso aperto, rimasto lo stesso in questi 25 anni trascorsi in fraternità claustrale e dedicati totalmente al Signore. È il sorriso impresso anche nelle foto che ci mostra, quelle dell’incontro con Giovanni Paolo II alle Acciaierie di Terni nel 1981, dove Anna Maria Leggi già da diversi anni lavorava in amministrazione, subito impiegata dopo gli studi di ragioneria. Anni in cui la sua vita si divideva tra il lavoro e la famiglia di origine. Con il trascorre del tempo, in Anna Maria cresce il desiderio di conoscere Gesù, di formarsi alla Parola di Dio. Così comincia a frequentare più assiduamente la parrocchia di Sant’Antonio, i neocatecumeni, il gruppo del Rinnovamento nello Spirito, i gruppi di preghiera e tutto ciò che la possa avvicinare sempre di più al Signore. Fino all’incontro semplice e naturale con le suore Clarisse. E proprio nel 1981, alcuni mesi dopo l’incontro con il Papa a Terni, al quale confidò il suo intento di entrare in clausura, Anna Maria varca la soglia del monastero delle Clarisse a Sant’Alò. Il 14 maggio 1984 emette la professione religiosa alla presenza del vescovo Franco Gualdini. La ricorrenza dei 25 anni dalla professione è stata celebrata, nei giorni scorsi, nel monastero della Santissima Annunziata di Terni dal vescovo Vincenzo Paglia, dalle sorelle clarisse, da parenti e tanti amici di suor Anna Maria. ‘È il vivere in fraternità che fa crescere nell’amore ‘ ricorda suor Anna Maria ‘, che fa conoscere nell’amore e quindi amare tutti. Una vita che fa bene per il cammino spirituale e per aprirsi e capire l’altro; è una forza davanti al Signore’. Suor Anna Maria e le altre nove sorelle del monastero di Terni vivono in povertà e in unità, nella preghiera incessante a favore di tutti. ‘È preghiera di lode e di ringraziamento al Padre per tutto il creato e per gli immensi benefici che elargisce ai suoi figli ‘ ricorda l’abbadessa suor Rosachiara -, è preghiera di supplica e di intercessione che si nutre di fiducia, per tutte le necessità della Chiesa e delle persone che a noi si rivolgono, per la nostra città e per tutto il mondo. Seguendo l’esempio della nostra Madre santa Chiara, viviamo mettendo con fiducia la nostra vita nelle mani del Signore, che conosce ogni nostra necessità e dona come un Padre buono’. Oltre alla preghiera, nel monastero ci si dedica allo studio della Parola, al lavoro manuale: ricami, rammendi, servizi per l’altare e altri lavori artigianali. Per questo suor Anna Maria, forte della sua esperienza lavorativa in Acciaieria, si occupa ancora di amministrazione, economia e della scrittura su pergamene per anniversari e cerimonie.

AUTORE: Elisabetta Lomoro