Recensire o anche solo segnalare un volume di 816 pagine sembra cosa impossibile. Ed è anche arduo consigliarne la lettura. Si deve dire però che non si tratta di un romanzo di cui debba essere seguita la trama. Di questo libro si possono leggere capitoli, brani, persino articoli che hanno un senso compiuto. Si tratta di una specie di silloge o summa per chi riesce a scoprirne il senso, il filo conduttore e la impostazione teologica dell’Autore. Chi invece non ha questo desiderio o possibilità troverà una raccolta ricchissima di riflessioni, di indicazioni teologiche e pastorali di spiccata qualità. L’autore, infatti, è il vescovo di Foligno Giovanni Benedetti che ha esercitato il ministero pastorale dal 1976 al 1992 e da allora emerito, che ha dedicato la maggior parte della sua vita allo studio e all’insegnamento della teologia.
Nella seconda e nella terza di copertina vi è una breve sintesi delle sue opere e del suo orientamento filosofico e teologico. Basti dire che è stato sempre in dialogo con la filosofia moderna e contemporanea e non ha avuto remore o timidezze nel confrontarsi con autori lontani dalle posizioni cristiane. Una illustrazione della personalità e una valutazione dell’opera di ricerca di mons. Benedetti sono presenti nella impegnata prefazione dell’attuale vescovo di Foligno Gualtiero Sigismondi e nei commenti dei concittadini Antonio Buoncristiani, arcivescovo di Siena che è stato vicario generale di Benedetti e del card. Giuseppe Betori che ha scritto una Postfazione. L’ampiezza e la complessità del volume è stata composta in una struttura ordinata attraverso la collocazione del materiale in quattro grandi sezioni che riguardano Questioni di Fede, La Tradizione cattolica, La Chiesa nella storia, La parola del vescovo. Segue poi una breve sezione, la quinta, intitolata “Catechesi del quotidiano”, in cui sono riportati 23 articoli che Benedetti ha scritto per La Voce. È ovvio dire che è un motivo di vanto per lo scrivente e per il nostro settimanale, aver pubblicato questi e altri articoli nella rubrica “Parola di Vescovo” che riporta ogni settimana un intervento di un vescovo locale e rimane tuttora un punto di eccellenza di questo settimanale regionale umbro. All’interno delle sezioni, il curatore Mario Sensi, cui va tutta l’ammirazione per il lavoro svolto e la fatica che si è assunto, e il merito di farsi pubblicare questa voluminosa opera dalla Libreria Editrice Vaticana, ha operato una serie di divisioni in capitoli che rendono più agevole la lettura. Un esempio tra tutti è la prima sezione nella quale troviamo undici ampi capitoli che affrontano temi attuali di fede a partire dal Vaticano secondo, di cui offre una chiave di lettura che individua nel considerarlo non un edificio ben costruito da contemplare, quanto un cantiere di lavoro aperto al futuro. Da ciò si comprende in buona misura l’orientamento dinamico di un pastore e teologo che si è sempre trovato in primo piano sulla frontiera della fede e della ricerca. Recentemente il Papa Francesco ha detto che il vino quando è buono invecchiando migliora e diventa ancora più buono, mentre quando è cattivo invecchiando diventa aceto. Benedetti si è invecchiato nel senso migliore e non finisce di stupirci ancora, come quando insegnava teologia all’Istituto teologico di Assisi. Chi avrà l’opportunità di leggere brani di questo volume si accorgerà di quanto siano buoni i frutti dell’albero che ha profonde radici nella fede vissuta e nell’uso della intelligenza come traspaiono da queste pagine. Così scrive opportunamente mons. Sigismondi: “Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno verdi e rigogliosi, per annunciare quanto è retto il Signore, mia roccia”, applicato a mons. Benedetti che dopo la conclusione del ministero episcopale “ha riaperto una stagione fecondissima di pubblicista che ha portato molto frutto”. Sigismondi che invita a “sfogliare con attenzione”, nell’impegnativa prefazione non manca di indicare un metodo che sottende a tutto il lavoro di Benedetti e che si articola nella dinamica del pellegrinaggio intellettuale che comporta un esodo, facendo rilevare come sia metodo che esodo hanno il loro senso nell’odos, la via, l’itinerario, così bene illustrato da Bonaventura nell’Itinerarium mentis in Deum.
Giovanni Benedetti, La Chiesa in un mondo che cambia, a cura di Mario Sensi, Libreria editrice vaticana, 2012, pagg. 816, euro 48