Un Pastore contro la violenza

PERUGIA. Le parole del card. Gualtiero Bassetti nella solennità del patrono della città, sant’Ercolano
Il card. Bassetti con accanto le reliquie di S. Ercolano esposte nella chiesa universitaria
Il card. Bassetti con accanto le reliquie di S. Ercolano esposte nella chiesa universitaria

Il card. Gualtiero Bassetti, in occasione della solennità di sant’Ercolano, patrono di Perugia e defensor civitatis, ha esortato credenti e non credenti all’onestà, alla giustizia e a servire con disinteresse la collettività.

Durante l’omelia pronunciata sabato 7 novembre davanti a numerosi studenti e docenti – tra cui il rettore Moriconi e il pro-rettore Figorilli -, che gremivano la chiesa dell’Università (sant’Ercolano è anche patrono dell’ateneo), il Vescovo ha parlato della corruzione che “è entrata, purtroppo, in parti della società civile e si è insinuata anche in alcune strutture della Chiesa. Noi siamo in comunione profonda con Papa Francesco, che regge la Chiesa con la forza di Dio e sostenuto, nella sua missione di successore di Pietro, dallo Spirito santo”.

Nell’evidenziare poi la testimonianza di fede del vescovo e martire Ercolano e prendendo spunto dal brano del Buon Pastore (Gv 10), Bassetti ha parlato di Cristo che “si fa modello per ogni pastore: conosce le sue pecore, le ama appassionatamente, le difende, porta sulle spalle con particolare premura quelle stanche e malate, perché nessuna abbia a perdersi. È questo l’atteggiamento che ogni cristiano, e in particolare chiunque abbia un posto di responsabilità, nella Chiesa o nella società, dovrebbe tenere. Questo è lo spirito che dovrebbe soggiacere non solo a ogni forma di governo ma anche semplicemente di prossimità: servire e curare (‘custodire’ come dice il Papa) le persone che il Signore ci affida. In questo senso si capisce perché dietro ogni categoria di ‘potere’, o meglio di ‘responsabilità’, per l’insegnamento evangelico non può non esserci un atteggiamento di servizio e, se necessario, di immolazione. Questo è il compito del vescovo che, in ogni tempo, è chiamato a farsi carico del popolo a lui affidato. Tanto più il vescovo si conforma al Signore Gesù buon pastore, tanto più saprà guidare e custodire il suo gregge”.

Il vescovo Ercolano – ha proseguito Bassetti – “ha protetto il suo popolo e ha difeso l’intera comunità perugina dal pericolo della violenza, della guerra e della sopraffazione. Non ha esitato a dare la propria vita: non è fuggito, non ha fatto baratto; ha affrontato la violenza degli assalitori con grande fede e il suo sangue grida ancora contro l’odio e l’ingiustizia. Grida ancora contro la prepotenza del male che oggi come allora, pur se con nomi e sembianze diverse, cerca di assalire la nostra comunità, specie negli ultimi tempi, con preoccupanti e inquietanti intromissioni della malavita organizzata”.

Il Cardinale ha poi parlato del “popolo perugino che per secoli è stato interamente un popolo cristiano” e che “ha sempre amato il suo santo pastore. Nella figura del vescovo-eroe Ercolano si sono incarnate le migliori virtù cittadine. In nome di Ercolano sono stati redatti gli antichi Statuti, sotto la protezione di Ercolano è stato posto fin dall’inizio lo Studium, con la consapevolezza che i valori cristiani e quelli civici fossero, come lo sono e lo saranno sempre, la base portante della cultura e del sapere. Una civiltà nasce e si sviluppa se alle sue radici vi è una seria e profonda visione dell’uomo, creato a immagine di Dio e centro di tutto il creato”.

Avviandosi alla conclusione si è soffermato sul Giubileo della Misericordia: “Sarà un tempo felice e privilegiato di pienissima ‘perdonanza’ e di affettuoso abbraccio da parte del Dio della misericordia e del perdono. Sarà un tempo di seria conversione anche per noi, stanchi di una vita talvolta sregolata o che si accontenta di vivere un cristianesimo di facciata… Sia il martire Ercolano ad accompagnarci verso la infinita misericordia di Dio”.

Al termine della celebrazione la Pastorale universitaria, diretta da don Riccardo Pascolini, ha presentato un piccolo dono consegnato dal Cardinale ai neo-laureati. Si tratta di un’ampollina contenente l’olio di nardo, componente del crisma, “simbolo di un mandato – ha spiegato don Pascolini – per mettere a frutto il tempo investito negli studi, portando nel mondo il profumo di Cristo”.

 

In memoria di don Elio

La festa di sant’Ercolano del 7-8 novembre è stata occasione per “rendere omaggio anche alla figura di mons. Elio Bromuri per decenni instancabile e appassionato sostenitore del culto al santo”. Così il card. Bassetti all’inizio dell’omelia nella chiesa dell’ateneo, nel ricordare chi fu rettore per lustri delle chiese di Sant’Ercolano e dell’Università, scomparso il 17 agosto. L’assenza di don Elio non poteva non farsi sentire nelle celebrazioni dedicate al Patrono. Tant’è vero che le varie iniziative culturali promosse per la ricorrenza hanno richiamato al suo appassionato e instancabile impegno nel tenere viva la memoria del santo martire e defensor civitatis, a partire dall’impegno a favore dell’apertura della chiesa monumentale di Sant’Ercolano, come ha sottolineato il presidente di “Radici di pietra” Michele Bilancia. Daniele Lupattelli ha ricordato la vicinanza umana e spirituale di mons. Bromuri agli anziani assistiti dal Sodalizio di San Martino.

 

Create medaglie e cialde in onore del Patrono

Non sono mancate neppure quest’anno le iniziative culturali in onore di sant’Ercolano, tenutesi il 7-8 novembre. Nella chiesa dell’ateneo, al termine della messa presieduta dal card. Gualtiero Bassetti, il coro dell’Università diretto dal maestro Salvatore Silivestro ha eseguito l’Inno a sant’Ercolano, composto per coro e organo dallo stesso maestro su un testo di papa Leone XIII. Una copia di quest’inno il card. Bassetti l’ha consegnata al Papa emerito Benedetto, che conosce gli scritti dal suo predecessore in onore dei santi patroni Ercolano e Costanzo. Un dono che il Papa emerito ha molto gradito e ha inviato una lettera di ringraziamento al Cardinale, che a sua volta l’ha consegnata al rettore dell’Università Franco Moriconi. Il maestro Silivestro ha anche presentato al Cardinale il testo dell’Inno a san Costanzo, da lui composto di recente. La chiesa di Sant’Ercolano ha ospitato alcuni eventi, tra i quali la conferenza di Annie Cottrau dal titolo “Il culto di sant’Ercolano attraverso le immagini”. “Immagini e documenti – ha commentato don Francesco Benussi, rettore della chiesa intitolata al Patrono –, che ci permettono di mettere a fuoco la storicità di questa figura, legata indissolubilmente alla vita della città”. Molto partecipato è stato l’incontro “Una medaglia per sant’Ercolano” promosso dall’associazione “Radici di pietra” con il patrocinio dell’Università degli studi, dell’Accademia di belle arti e dell’Università dei sapori. La finalità è tenere viva la memoria del santo Patrono e di contribuire alla gestione-apertura della chiesa di Sant’Ercolano, con la distribuzione delle stesse medaglie (in terracotta grezza) realizzate in due versioni. Primo, il “medaglione” (10 esemplari e i successivi creati su richiesta): chi è interessato può riceverlo con un’offerta minima di 50 euro. Poi la medaglia (100 pezzi numerati) con offerta minima di 25 euro). Oltre all’iniziativa delle medaglie, è in cantiere quella di un dolce – cialda – da produrre per la festività. A due insigni artisti perugini, i maestri Marino Ficola e Luciano Tittarelli, sono state affidate le incisioni della “medaglia per sant’Ercolano” e del “ferro da cialda” con l’effige del Santo. L’incontro di presentazione di questi oggetti è stato coordinato dal giornalista e critico d’arte Mimmo Coletti e introdotto da don Francesco Benussi e Michele Bilancia, presidente di “Radici di pietra”. Sono interventi gli studiosi Franco Ivan Nucciarelli, Francesca Duranti e Marilena Moretti Badolato; conclusioni affidate a Daniele Lupattelli, membro del Consiglio di amministrazione del Sodalizio di San Martino, benemerita istituzione proprietaria della chiesa di Sant’Ercolano. L’incontro si è concluso con la benedizione delle medaglie e delle cialde, un “primo assaggio” di quello che sarà il dolce di sant’Ercolano.

AUTORE: Riccardo Liguori