Il nuovo Papa ha scelto il nome di Benedetto anche pensando a Papa Benedetto XV. La notizia ha gettato nel panico diversi di noi. Quelli che, quando si diffuse la notizia che era nata la Teologia della Morte di Dio, sussurrammo sgomenti: E io che non sapevo nemmeno che fosse malato! Abat jour sostituisce il consueto chiovardo con una lampadina decente, e Benedetto XV giganteggia. Fu lui (1914-1922) a bollare la I Guerra mondiale come Inutile strage. I partiti socialisti d’Europa, che avrebbero dovuto rilanciare quel giudizio tranciante, si schierarono invece quasi tutti a fianco degli interventisti, rendendo possibile e inevitabile la mattanza. Fu allora che l’ultra/anticlericale Francesco Saverio Nitti scrisse: Ognuno invoca lo stesso Dio per distruggere gli uomini della stessa fede. Tranne Benedetto XV, nobile ed incompreso pontefice. ‘Incompreso’. Spesso la frase famosa è stata ridotta a slogan; invece quella condanna che ignorava tutte le distinzioni più collaudate (guerre giuste/guerre ingiuste, armi lecite/armi illecite), era il cuore di un antimilitarismo organico, radicato nella concezione stessa della vita ispirata al Vangelo. Grande e inascoltato, come il suo Maestro di Nazareth. Benedetto XV cercò di tenere l’Italia lontana dalla guerra con iniziative talmente centrate che il Governo italiano, quando, in vista della guerra, lasciò la Triplice Alleanza e aderì alla Triplice Intesa, tra le clausole del Patto di Londra inserì l’esclusione del Papa dalle future trattative di pace. Il Papa impegnò a fondo gli episcopati francese e tedesco a frenare i nazionalismi: i Francesi lo bollarono come filotedesco, i Tedeschi come filofrancese. Nell’immediato dopoguerra Benedetto avanzò una serie di proposte; gli storici le hanno radiografate: se fossero state prese sul serio, avrebbero evitato la II Guerra mondiale. Amareggiato ma non domo, Benedetto XV si dedicò ad alleviare i danni della guerra, impegnando la Chiesa per 82 milioni di lire oro, una cifra assolutamente pazzesca. Inascoltato allora, sconosciuto oggi. Con lui finì subito la ‘persecuzione’ contro i modernisti, e mons. Benigni con il suo Sodalitium pianum fu confinato nello sgabuzzino delle cianfrusaglie. Da lui ebbe tacito ma efficace sostegno il neonato (1919) Partito popolare italiano, che pure si dichiarava aconfessionale, non cattolico, né cristiano, ma solo di ispirazione cristiana. Con la sua enciclica Maximum illud (1919) la Chiesa prese finalmente le distanze dal colonialismo, senza demonizzare il passato, ma ripulendo il concetto di ‘Missione’ da ogni pretesa di superiorità culturale. Per Civiltà cattolica la campagna di Libia era stata ‘una santa crociata contro l’Islam’. Sconosciuto. Sono solo nei generici, questi della pallida conoscenza del nostro passato di Chiesa, o sono i nei di Bruno Vespa, il cui abborracciato e miliardario modo di ‘fare storia’ ci ha contagiato?
Un Papa ‘sconosciuto’
AUTORE:
Don Angelo Fanucci