Il 23 e il 24 marzo, a Città di Castello, si sono svolti due seminari organizzati da ‘Ricerca e cooperazione’, l’organizzazione non governativa italiana impegnata da 21 anni nel settore cooperazione internazionale a favore dei Paesi del Sud del mondo. Ha aperto la prima giornata Luca Cristalli, del Volontariato internazionale per lo sviluppo, ricordando gli obiettivi che nel 2000 si sono posti 189 Capi di Stato: combattere la fame, le malattie, la mortalità infantile, raggiungere la parità uomo donna, aver cura della salute materna, dell’ambiente, organizzare la cooperazione. Scadenza degli obiettivi: anno 2015, e i risultati raggiunti finora non sono incoraggianti. Eppure gli obiettivi sono raggiungibili, ha affermato l’oratore; basta porre la persona al centro del mondo, dato che la povertà è solo conseguenza delle azioni dell’uomo; ma, per raggiungerli, occorre un impegno a livello politico ed economico. Ha ricordato la carenza d’acqua in tanti popoli del Sud, i dazi che rendono impossibile per i prodotti del Terzo mondo di essere venduti a prezzi redditizi, la sperequazione sui farmaci e tanti altri mali che fanno sì che oggi un miliardo e duecento milioni di persone possano contare su meno di 1 euro al giorno per vivere. Vanna Ianni, docente di Cooperazione internazionale per lo sviluppo dell’Università orientale di Napoli, ha affermato che il superamento della povertà implica un superamento delle sue cause con una serie di trasformazioni per le quali è necessaria la conoscenza anche da parte dei cittadini, non solo dei governi. Ha richiamato l’attenzione sulla cooperazione decentrata, vale a dire contatti diretti tra città del mondo Nord e del mondo Sud, ricordando che sviluppo è anche libertà politica di partecipare. Ha trattato l’importanza di riforma del sistema finanziario internazionale non mancando di ricordare, tra gli obiettivi, quello dell’uguaglianza uomo – donna. Andrea Rodrigo Rivas, economista e giornalista, ha analizzato i meccanismi commerciali ed economici per cui il Terzo mondo viene sempre più impoverito da quello occidentale, e ha ricordato che l’80% delle risorse del pianeta vengono oggi consumate dal 18% della sua popolazione. Erano presenti all’incontro un gruppo di palestinesi provenienti da un campo profughi del sud del Libano. Uno di loro ha parlato della situazione in cui vivono nel campo che esiste dal 1955. Dello stato igienico disastroso e della povertà da cui sembra impossibile uscire poiché mancano scuole e insegnanti e dello stretto controllo tenuto dai libanesi. Attualmente un gruppo di giovani volontari si sta adoperando per sopperire, tramite Internet, all’istruzione che manca, in ogni settore. Ha parlato poi della collaborazione di associazioni che hanno reso loro possibile venire qui in Italia. Presenti all’incontro molti ragazzi delle scuole superiori tifernati.
Un mondo migliore è possibile. Ma lontano
Volontariato: due seminari sul Sud del mondo, organizzati da 'Ricerca e cooperazione'
AUTORE:
Eleonora Rose