‘Siamo venuti per adorarlo’ è stato lo slogan della Giornata mondiale della gioventù 2005 e come me, giovane cristiano, sono giunti a Colonia in quei giorni, dal 15 al 21 agosto, più di un milione di ragazzi provenienti da 200 paesi del mondo, segno tangibile che la nostra fede non è spenta e che è grande la voglia di gridare al mondo la potenza e la grandezza del nostro Dio.
Attraverso un percorso fatto di catechesi, pellegrinaggio e preghiera abbiamo seguito le orme dei Magi, misteriosi studiosi del cielo, che seguendo la stella sono stati tra i primi a riconoscere Gesù bambino. La nostra stella è stato Cristo eucaristia, che Benedetto XVI ci ha esortato ad adorare nella veglia di Marienfeld.
Tanti, dai media a chiunque abbia guardato dall’esterno questo evento, hanno provato a spostare l’attenzione sull’organizzazione o fare paragoni con le precedenti Giornate mondiali, piuttosto che ascoltare le parole del Papa che si rivolgeva a noi giovani. Si è parlato tanto e si è ricordato anche Giovanni Paolo II, il papa delle nostre precedenti Gmg; bellissime le parole del cardinale di Colonia Joachim Meisner, nella messa di apertura presso il Rehinenergie Stadion: ‘Celebriamo la prima Gmg con due pontefici: con Papa Giovanni Paolo II dal cielo e con il nostro Papa Benedetto XVI qui sulla terra.’ Giovanni Paolo II ha lasciato senza ombra di dubbio un segno indelebile nei cuori di noi giovani, che allo stesso tempo con grande velocità si sono affezionati al suo successore.
Per tutti noi giovani Colonia ha segnato una tappa importante, e possiamo sintetizzare il messaggio di questa Gmg nelle parole di Sara, una delle ragazze del nostro gruppo diocesano: ‘Posso affermare di aver vissuto a Colonia un incontro ‘privilegiato’ con Gesù Cristo vivo e presente nella sua Chiesa. Ho sperimentato la serenità, la forza e la speranza che nascono dal sentirsi membri di una grande famiglia che, come il Papa stesso ha dichiarato, ‘comprende il cielo e la terra, il passato, il presente, il futuro e tutte le parti del mondo’, una famiglia che si è lasciata guidare dalla ‘scia luminosa’ di Cristo, l’unica stella capace di illuminare la storia e la vita degli uomini. Ho toccato con mano che esiste la coesistenza pacifica di culture diverse e che il confronto ed il dialogo sono possibili. Ripercorrendo i momenti fondamentali di questa Gmg e guardando ora alla mia vita non posso fare altro che accogliere l’invito del Papa a maturare sempre di più nella Fede per poter essere un testimone credibile e coraggioso della verità, di quell’amore che, passando attraverso la croce, vince la morte e dona la pienezza della vita’.