Di fronte a tutti gli alunni delle terze medie della fascia appenninica, esperti e testimoni hanno parlato della deportazione dei soldati italiani in Germania e degli eccidi nazifascisti di Gubbio e della fascia appenninica.
In occasione della Giornata della Memoria, venerdì 27 febbraio 2015, alle ore 10, presso la Sala San Marco di Costacciaro, l’Istituto scolastico comprensivo di Sigillo, con la collaborazione della Funzione strumentale e della Commissione preposte alla Biblioteca e alla promozione della lettura, ha organizzato un incontro aperto alla cittadinanza e agli alunni delle classi terze della scuola secondaria di I grado dei quattro plessi di Scheggia, Costacciaro, Sigillo e Fossato di Vico, accompagnati dai loro docenti.
Il tema di questo incontro è stato Il ricordo personale e la memoria pubblica tramandati dai discendenti dei protagonisti di eventi tragici del secondo conflitto mondiale.
Nell’occasione sono intervenuti la Dirigente scolastica, prof.ssa Ortenzia Marconi, che ha dato il benvenuto ai presenti ed ha auspicato che incontri comuni tra le diverse classi dei plessi dell’Istituto, nei limiti delle possibilità e delle risorse, possano verificarsi di frequente, dato che quello di Sigillo è un Istituto Comprensivo; il sindaco di Costacciaro, Andrea Capponi, che ha ricordato l’importanza della memoria e la trasmissione dei fatti del passato ai giovani, salutando, poi, e introducendo gli ospiti e gli argomenti dell’incontro. In primo luogo, il prof. Euro Puletti, insegnante e storico locale, che ha svolto anche l’incarico di moderatore. Quindi, la scrittrice mantovana Laila Baraldi, archivista e bibliotecaria presso la biblioteca comunale di Ostiglia (Mn), autrice del libro Cadenze d’inganno, Edizioni Rossopietra, 2013, in parte incentrato sulla rievocazione della vicenda del padre, un soldato italiano fra quelli che subirono il tragico destino della deportazione nei campi di lavoro tedeschi all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre del 1943, pagina della nostra storia fra le meno conosciute. Nel volume, Laila Baraldi racconta il suo viaggio in Germania e Polonia compiuto circa un decennio or sono alla ricerca dei luoghi e della memoria della prigionia del padre; e, durante la presentazione, l’autrice ha anche illustrato delle fotografie scattate durante il suo viaggio, condividendole con i presenti. E’ in seguito intervenuto il presidente dell’Associazione delle Famiglie dei 40 Martiri di Gubbio, che ha donato alla scuola una copia del volume di L. Brunelli e G. Pellegrini, Una strage archiviata, edita da Il Mulino, nel 2007, per far svolgere agli alunni dell’istituto comprensivo ulteriori ricerche sulla vicenda. Vi è poi stata la rievocazione, a cura di Giorgio Sollevanti, membro dell’Associazione, dell’eccidio dei quaranta innocenti perpetrato il 22 giugno 1944, a Gubbio. Per rendere più comprensibile la vicenda è stato proiettato il filmato, a cura di Gianluca Sannipoli, Sessanta anni dopo. L’incontro è quindi proseguito con la testimonianza di Pietro Cecconi sulla tragica fine di due suoi congiunti durante il rastrellamento nazista del 27 marzo 1944, che costò complessivamente 18 vittime fra Scheggia e Fossato di Vico. Le conclusioni dell’incontro, infine, sono state fatte da Euro Puletti, che ha anche dato un cenno ai fatti drammatici dei rastrellamenti nazi-fascisti compiuti tra marzo e luglio 1944 nei comuni della Fascia Appenninica.