Un dato è certo: gli oratori erano considerati lo “strumento educativo” dei bambini nati dagli anni Quaranta agli anni Seassanta ma, negli ultimi decenni, avevano subito una sensibile crisi.
Oggi però i dati sono in controtendenza e indicano un notevole aumento non solo degli oratori ma anche delle attività da essi organizzate, segno indiscutibile della loro buona percezione sociale.
Questo si è verificato anche in Umbria (+300%) e a Gualdo Tadino, dove da alcuni anni, dopo la partenza della comunità salesiana, l’oratorio è stato preso in gestione da un’associazione di privati che, di comune accordo con la diocesi, ha organizzato un’attività di intrattenimento-educazione dei giovani gualdesi durante tutto l’anno ma, in particolare, nella stagione estiva.
Considerando che, visto il bassissimo tasso di natalità, una città di 16.000 abitanti come Gualdo Tadino non “sforna” più di 100 bimbi l’anno e che, nelle attività del Grest, si è scelto di coinvolgere, da quest’anno, bambini dai 7 ai 15 anni di età, l’aver raggiunto oltre 200 iscrizioni significa aver coinvolto quasi un quarto dei bambini di questa fascia d’età presenti in città.
Le attività del Grest, promosse da giovani educatori sotto la sorveglianza di educatori più esperti e di due sacerdoti, don Emanuele e don Michele, sono iniziate con la fine della scuola e proseguiranno fino al 20 agosto.
La grossa novità di quest’anno – ci spiega don Michele Zullato, attuale direttore dell’oratorio – è l’aver organizzato due gruppi distinti per i bambini più piccoli e per i ragazzi, in modo da effettuare attività e giochi proporzionati all’età.
Ognuno dei due macrogruppi è infatti suddiviso in sottogruppi, ispirati ai personaggi della saga di Harry Potter, che ottengono punteggi per diverse gare a cadenza settimanale ma anche di più lunga durata: solo una delle squadre, infatti, risulterà vincitrice del Grest estivo.
Sono previste, inoltre, molte uscite nei dintorni, alla scoperta dei luoghi più interessanti per vivere all’aria aperta, come Valsorda. “Il Grest – aggiunge – non è una semplice area di parcheggio per bimbi i cui genitori lavorano: è un modo per prolungare le attività dell’oratorio e dei gruppi”.
Tant’è che molti bambini sono voluti venire anche pur non avendone necessità, ma solo per stare con gli amici; altri, addirittura, pur frequentando già la scuola superiore, non volevano saperne di lasciare l’oratorio. Una scommessa vinta, dunque, quella di “educare alla vita buona” che è riuscita a mantenere lo spirito dell’oratorio “salesiano senza salesiani”.