Un concerto per ricordare il genio musicale gualdese

A Gualdo si ricorda mons. Casimiri

Anche se a qualche mese dal giorno esatto del 60’anniversario della sua scomparsa, il 15 aprile del 1943, Gualdo Tadino ricorda con un concerto il personaggio forse più illustre che abbia avuto i natali nelle strette viuzze del suo centro storico: mons. Raffaele Casimiri. Nato a Gualdo il 3 novembre del 1880, il giovane Raffaele, genio musicale innato, iniziò a studiare da autodidatta: della musica non riusciva, infatti, a fare a meno. Ma i più grandi traguardi li raggiunse all’inizio del nuovo secolo quando, divenuto uno dei più stimati polifonisti e studiosi di filologia musicale, fu invitato ad esibirsi con il suo gruppo corale in tutto il mondo. Negli anni Venti fu ospite persino della Casa Bianca, e negli Stati Uniti d’America ottenne una rinomanza superiore persino a quella che ebbe in patria. Ma non ci fu paese, nel mondo, che non ascoltò le sue composizioni. Fu sicuramente uno dei più grandi studiosi di musica rinascimentale; riportò in auge la figura di Pierluigi da Palestrina, di cui riportò allo splendore originale le partiture musicali. Venerdì 31 ottobre prossimo, Gualdo Tadino ricorda con la musica chi proprio con la musica seppe portare alto il nome della città in Italia e nel mondo. A prendersi l’onere e l’onore delle celebrazioni è il coro gualdese che fondò il Casimiri negli anni Venti e che, ancor oggi, porta il nome del grande musicista; da oltre un decennio il gruppo è diretto dal maestro Claudio Felice Pericoli, vero e proprio “nipote musicale” del Casimiri, in quanto allievo del maggiore degli allievi di Casimiri: padre Domenico Bartolucci. Alle ore 21, nella basilica concattedrale di San Benedetto, il coro “Raffaele Casimiri” presenterà al pubblico una scelta dei più famosi e dei più suggestivi brani casimiriani, tutti di ambito sacro, specialmente mariano. Questa sezione comprende, oltre al celebre Lieta armonia, anche Signor, se t’allontani, Col tramonto, Al placido appressar, Stella del mare: si tratta di brani entrati nell’uso liturgico ed universalmente conosciuti, anche per la loro struttura melodica decisamente “popolare”.Ma, a questi brani, il maestro Pericoli ha voluto aggiungere anche una scelta di piccoli “gioielli”: si tratta di Vieni, Signore, Ostia umil e Sei mio: con Te respiro, parafrasi musicali di brani poetici di Alessandro Manzoni, composti dal Casimiri all’inizio del XX secolo. A questa sezione va aggiunta una scelta di brani di Luigi Perosi e Domenico Bartolucci, fra i musicisti più notevoli del XX sec. Ed anche fra i più vicini a Casimiri: il Cantantibus organis e l’Ave Maria di Bartolucci, il Tota pulchra e il magnifico Gloria della Missa Prima Pontificalis di Perosi. L’esecuzione di tutti questi pezzi verrà affidata ai giovanissimi solisti del coro, che rappresentano il vero futuro della compagine musicale gualdese. Il finale è affidato all’Inclitum nostri, più volte ascoltato dai gualdesi in occasione della Festa del Patrono, a cui fu dedicato da Raffaele Casimiri.

AUTORE: Pierluigi Gioia