È lungo e articolato il percorso costitutivo del Centro di accoglienza situato in S. Maria degli Angeli nei pressi della stazione: una palazzina a tre piani provvista dei servizi essenziali. L’idea di una struttura che potesse recepire le incombenti necessità (soprattutto alimenti e pernottamento) di tanti poveri transitanti nel territorio di Assisi – richiamati anche dal fascino dei santi – risale addirittura agli anni Settanta: poveri di passaggio, ovvero coloro che la gente definisce barboni, emarginati, disoccupati, immigrati in cerca di lavoro, tossicodipendenti. Da una semplice primordiale struttura doveva sorgere nel corso degli anni tra varie vicissitudini, complicate peraltro dal terremoto del settembre ’97, un Centro di accoglienza provvisto dei necessari requisiti, inaugurato l’8 maggio 1999. La sua esistenza è legata all’impegno di organismi diocesani, parrocchie, famiglie religiose maschili e femminili, obiettori di coscienza, gruppi di laici, singoli benefattori, ma soprattutto alla volontà e alla perseveranza del vescovo mons. Sergio Goretti, di mons. Vittorio Peri (al tempo vicario generale), degli attivi collaboratori della Caritas animata da Giocondo Leonardi. La gestione complessiva del Centro è delegata alla Fondazione diocesana di religione Ss. Rufino e Rinaldo. Presiede il Consiglio di amministrazione don Cesare Provenzi, neo-responsabile della parrocchia di S. Rufino. Daniele Fiorelli, direttore della stessa Fondazione con compiti amministrativi, ci ragguaglia sulle fonti di finanziamento: dall’introito dell’8 per mille al concreto aiuto garantito dalla ‘Associazione Amici del Centro’ diretta dal parroco di Viole don Francesco Santini; in prospettiva si confida sulla Bottega Solidalequo (Mercato equo e solidale) aperta in Assisi in via Fortini. Esiste una convenzione con l’Amministrazione comunale. Prezioso resta comunque, così rimarca Fiorelli, il contributo dei volontari. La responsabilità dell’accoglienza ricade su Anna Rita Cetorelli che vive per sua personale scelta all’interno del Centro coadiuvata al momento da Daniela Barone e da altri volontari afferenti alla Comunità di don Lucio Gatti. Condividere la vita con gli ospiti del Centro impone una comprensione che, come riferitoci, rifugge da sentimentalismi, amplia la visuale delle problematiche esistenziali, consente una crescita spirituale. Altra opera caritatevole è in fase di attuazione presso l’ex monastero benedettino di S. Apollinare in Assisi, via S. Maria delle Rose.
Un centro per aiutare i più deboli
A Santa Maria degli Angeli esiste una struttura che fornisce aiuto ai poveri che transitano sul territorio
AUTORE:
Francesco Frascarelli