Il termine ‘Carrozzone’ fa pensare di primo acchito a qualcosa di colorato e sempre in movimento. E allora non è a caso che proprio così: ‘Il Carrozzone’ (con sottotitolo ‘Educazione e tutela della salute al di là delle differenze’) si chiami l’ultimo progetto messo in campo dalla Caritas diocesana. Secondo la ben nota metodologia del ‘vedere, giudicare, agire’, il progetto stesso è nato da un’attenta osservazione della realtà e dal desiderio di corrispondere ai relativi bisogni. Dai dati dell’Ufficio statistica del Comune di Città di Castello nell’anno 2004, gli ultimi disponibili, risultavano infatti stabilmente presenti nel territorio comunale 2.055 stranieri, con un’incidenza sul totale della popolazione residente del 5,23%, una percentuale superiore alla media nazionale. Dati che mostrano come gli immigrati stiano diventando una componente stabile e sempre più importante del tessuto sociale ed economico del territorio. L’analisi dei cambiamenti avvenuti in questi ultimi anni nella struttura demografica, sociale ed occupazionale delle diverse comunità, mette in evidenza una tendenza, ormai consolidata, verso la ‘stabilizzazione’. Un dato significativo è dato anche dalla crescente incidenza di donne in comunità a tradizionale presenza maschile e, viceversa, dall’incremento della presenza maschile rispetto a quelle aree geografiche di provenienza che, all’origine, erano caratterizzate da una composizione demografica prevalentemente femminile. Un altro dato significativo è rappresentato dall’aumento del numero di minori stranieri, sia per il ricongiungimento familiare, sia per le nascite in Italia. Ne risulta un dato importante rispetto all’incidenza degli alunni stranieri sul totale dei bambini e ragazzi che frequentano la scuola d’infanzia, primaria e secondaria: nell’anno scolastico 2003/04 (anche in questo caso sono gli ultimi dati ufficiali) su 6.079 iscritti 250 (4,1%) erano stranieri. Ecco allora che, se questa è la situazione, la stessa pone esigenze di integrazione sociale complesse che necessitano di azioni e strategie particolari. Fine ultimo del progetto ‘Il Carrozzone’ è quindi quello di favorire l’inserimento socio-culturale degli immigrati, in particolare i bambini e gli adolescenti, i quali, arrivati nel nostro Paese soprattutto attraverso ricongiungimenti familiari, presentano problemi linguistici e sociali. In particolare, il progetto si articolerà in tre azioni distinte: la prima si muoverà in ambito didattico – educativo e sarà rivolta a bambini e ragazzi stranieri con problemi a livello linguistico. La seconda azione, strettamente legata alla prima, prevede la pubblicazione di un opuscolo plurilingue con indicazioni semplici ed essenziali relative al piano dell’offerta formativa delle scuole presenti nel territorio di riferimento. Quest’ultima esigenza è nata dalla constatazione che molti ragazzi immigrati scelgono scuole a carattere professionale senza aver approfondito altre offerte presenti sul territorio, con l’intento di entrare nel minor tempo possibile nel mondo del lavoro. La terza azione prevede invece la creazione di uno ‘Spazio salute per bambini ed adolescenti’ con l’obiettivo di promuovere la salute dei figli degli immigrati, i quali, sradicati dal loro Paese di origine, devono necessariamente ‘adattarsi al nuovo mondo’. Un progetto realizzato con il contributo fattivo dell’Amministrazione comunale tifernate, delle scuole del territorio e dei tanti volontari che su questo ‘carrozzone’ hanno deciso di salire.
Un Carrozzone carico di studenti
Nuovo progetto della Caritas diocesana dedicato a 'Educazione e tutela della salute al di là delle differenze'
AUTORE:
Moreno Migliorati