Il freddo polare che ci ha accolto a Brindisi per il 14° Convegno nazionale di pastorale giovanile non è penetrato nell’interno della struttura dove si è svolto quest’importante appuntamento della Chiesa italiana.
Gli oltre 500 partecipanti hanno vissuto una calda accoglienza, nei modi di gestire il convegno ma anche nei contenuti. Il titolo accattivante, “Il cantiere e le stelle” – tratto da un passo di Italo Calvino – ha fatto da sfondo a quello che è un impegno apostolico più che mai attuale: la trasmissione della fede alle nuove generazioni. Non ci sono stati discorsi o relazioni complicate, dove resta difficile capire di che si parla o cosa bisogna fare. Un discorso educativo rivolto a persone reali quali sono i pre-adolescenti, gli adolescenti e i giovani. Saper fare è stato l’obiettivo da raggiungere, mentre il convegno di Genova, l’anno scorso, aveva trattato il saper essere. Le difficoltà attuali, i problemi non sono stati celati, ma neanche si è caduti nel pessimismo sterile del “tirare i remi in barca”.
Un lavoro concreto che ha presentato tante questioni, ma anche la fiducia sulla possibilità di educare oggi le nuove generazioni.
Già il primo intervento di un nostro conterraneo, mons. Paolo Giulietti, vescovo ausiliare di Perugia e già direttore dell’ufficio nazionale di Pastorale giovanile, ha centrato il cuore del problema: “Non esiste educazione senza comunità. Non esiste comunità che possa chiamarsi fuori dal campo educativo”. La folta delegazione della nostra regione ecclesiastica – dove tutte le otto diocesi erano rappresentate, e con un buon numero di seminaristi – danno a ben sperare perché le nostre Chiese siano sempre più coinvolgenti e propositive nei confronti delle nuove generazioni.
Durante il convegno, la delegazione di Spoleto ha anticipato il rientro per partecipare ai funerali della mamma di mons. Renato Boccardo – il vescovo responsabile della Pastorale giovanile regionale – mentre chi è restato ha pregato nella celebrazione dell’eucaristia. Durante il convegno, la preghiera e la celebrazione quotidiana della messa davano il tono a tutto, evidenziando – se fosse ancora necessario – che per essere buoni educatori cristiani occorra prima di tutto amare il Signore.
Il 10 febbraio, la suggestiva cattedrale di Trani ha accolto i convegnisti per una veglia di preghiera presieduta da mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana: una serata di spiritualità e di comunione con tutta la Chiesa italiana, ma anche di condivisione con le realtà locali.
I giovani pugliesi hanno fatto gustare le bellezze della loro terra, con una cena tipica abbellita da balli e canti della ricca tradizione popolare locale. Un aspetto molto concreto di “saper fare” è stato vissuto nei numerosi laboratori, per toccare con mano le differenti situazioni con cui gli animatori e gli educatori si trovano a contatto. I laboratori hanno occupato molto spazio, ed è stata una scelta intelligente per coinvolgere i partecipanti intorno a problematiche concrete.
Leggi anche l’intervento conclusivo del responsabile del Servizio Cei per la pastorale giovanile don Michele Falabretti
Gli umbri verso la Gmg 2016
L’ultimo giorno del Convegno nazionale di pastorale giovanile, il 12 febbraio, è stata presentata la prossima Giornata mondiale della gioventù, che si svolgerà a Cracovia dal 25 al 31 luglio 2016.
La Gmg sarà inserita in un cammino di preparazione che avrà il suo inizio ufficiale nazionale il 4 ottobre 2015, festa di san Francesco d’Assisi. Ora nelle nostre diocesi ci attende un lavoro intenso da svolgere con i ragazzi, coinvolgendo sempre più tutte le realtà della Chiesa.
Come Coordinamento regionale, con l’inizio della Quaresima è stato consegnato l’ormai tradizione sussidio Verso la Pasqua, curato dalle varie diocesi e utilizzato per prepararsi all’evento centrale della fede cristiana. Sempre in questo periodo dovremo scegliere, in base alla disponibilità della Chiesa polacca, la diocesi con cui gemellarsi per la settimana che precede al Gmg.
Durante l’estate, il 17-19 luglio, si svolgerà un pellegrinaggio dei giovani della nostra regione a Torino in occasione del bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco. Un momento importante per i nostri giovani, soprattutto per gli animatori: ripercorrere le orme di questo grande Santo “padre e maestro dei giovani” che ha definito l’educazione non un’organizzazione ma una questione di cuore.