In media per quattro giorni la settimana e un totale di oltre cinquanta ore al mese, gli oratori disseminati in tutta la Regione, che sono ad oggi oltre 100, offrono un servizio gratuito di sostegno alle principali agenzie educative, quali famiglia e scuola, per favorire la crescita integrale del bambino e del ragazzo, di qualunque estrazione sociale o provenienza esso sia.
Il principio fondamentale del modello educativo di riferimento è la centralità della persona umana, percui ogni giovane, italiano o straniero, ricco o povero, è seguito nella prospettiva della sua piena realizzazione umana e nel contesto delle sue esigenze, problematiche e caratteristiche personali.
L’attività istituzionale degli oratori umbri è caratterizzata da una molteplicità di attività e proposte che spaziano dal Gr.Est. (gruppi estivi oratoriali) allo sport in oratorio, dal servizio di aiuto compiti agli spazi ludici, ricreativi e aggregativi in cui tutti i bambini e giovani con le loro famiglie possono ritrovarsi per trascorrere del tempo di qualità in un ambiente quanto più possibile sicuro ed educativamente valido.
Un trend di tutto questo decennio, che si è andato caratterizzando in modo particolare nell’ultimo triennio, è quello dell’altissima presenza in oratorio di bambini stranieri, provenienti da oltre 25 nazioni differenti.
Questo dato, per il quale nelle periferie cittadine almeno 1 bambino su 4 tra quelli che frequentano l’oratorio è di un’altra nazionalità, è il linea con quello di moltissime città italiane ed è proprio anche del nostro tessuto sociale. Esso chiama certamente gli oratori in causa e in prima linea in alcuni servizi fondamentali: il primo è l’accompagnamento allo studio e il secondo è l’offerta di uno spazio, di un luogo e di una proposta di accoglienza e di integrazione per il tempo libero pomeridiano di tantissimi bambini e ragazzi, che diversamente sarebbero soli a casa.
Esperienza comune al 60% degli oratori disseminati sul territorio è il fatto che moltissime famiglie straniere si rivolgono quasi in prima istanza a quello che per loro diventa un luogo di aggregazione, un punto di riferimento sul territorio, uno spazio, un’occasione e un’opportunità di crescita, integrazione, accoglienza e rete con la realtà locale.
Nel patto educativo che, concretamente, quotidianamente ed efficacemente, lega l’oratorio alle scuole e alle famiglie, tanti bambini che devono inserirsi nella scuola primaria, trovano nell’accompagnamento allo studio svolto nei nostri oratori la mano tesa di un gesto di accoglienza e amicizia che poi cresce in tante forme e maniere nel tempo.
Basta scendere da Perugia a Ponte San Giovanni per vedere che le sale dell’oratorio C’Entro sono state dipinte dai ragazzi con le città e i luoghi più significativi delle loro nazioni di provenienza e si vivono ogni anno percorsi e progetti di accoglienza e integrazione nei linguaggi e metodi propri dei giovani e dell’oratorio: dalla danza al laboratorio di cucina, dallo sport alla musica, dallo studio alle arti grafiche.
“Nello stile della prossimità propria degli oratori – commenta don Riccardo Pascolini , coordinatore regionale oratori e direttore ufficio pastorale giovanile di Pg – alcuni obiettivi strutturalmente insiti nell’attività oratoriale anche umbra sono: l’accompagnamento alla crescita e alla formazione integrale della persona; l’aiuto nella maturazione della capacità relazionale nell’ambito della solidarietà e della socialità in un costante rapporto intergenerazionale; la collaborazione con tutte le istituzioni e gli enti territoriali per Orientare al senso della responsabilità verso la comunità e la società intera tutti i bambini, i giovani, i ragazzi e anche le famiglie a cui piace vivere l’oratorio”. In questo senso, aggiunge don Pascolini, “è certamente una ricchezza, un’occasione e un’opportunità che in oratorio si cammini insieme tra bambini di diverse nazionalità, ma oggi, ancor di più, è una chiamata e un’esigenza che nasce dal territorio e dal contesto sociale che noi viviamo e di cui non possiamo che farci carico con entusiasmo, gioia e impegno ma anche cercando di attivare tutte le possibili collaborazioni per avere un’adeguata formazione e competenza”.