Un anno dedicato al rinnovamento de La Voce

Il convegno di Fossato di Vico apre le celebrazioni per il 50'di fondazione del settimanale umbro

Entrare nell’anno del Signore 2003 per La Voce ha significato entrare nell’anno cinquantesimo della sua fondazione. Un anniversario ufficiale (1953-2003) che non rende completa ragione della storia della comunicazione sociale attraverso la carta stampata nella nostra regione. A parte l’esistenza di un settimanale più che centenario quale la Gazzetta di Foligno che è strettamente legato a quel territorio diocesano, prima de La Voce ci sono stati altri tentativi, più o meno riusciti di periodici, tra i quali quello voluto da Gioacchino Pecci (poi papa Leone XIII) quando, vescovo di Perugia, dette vita a Il Paese.

La Voce si rinnova

Rimanendo dentro i cinquant’anni de La Voce possiamo segnalare le iniziative che si stanno attivando, anche se ancora in fase di sviluppo, come l’inchiesta conoscitiva tra gli abbonati, la ridefinizione della impostazione grafica, il rinnovamento delle redazioni locali e l’aggiornamento dei metodi di scrittura e del programma di impaginazione, insomma un lavoro che intende rinnovare profondamente il settimanale senza perderne l’identità.

Feste diocesane e convegno regionale

Nel quadro delle iniziative del cinquantesimo si pongono le feste diocesane durante le quali si potranno rileggere le storie piccole e grandi delle singole diocesi attraverso le pagine de La Voce per mettere in evidenza il ruolo “storico” che il settimanale cattolico ha rappresentato per le diocesi umbre e il suo stretto legame con il territorio. Queste celebrazioni offriranno l’occasione per ringraziare coloro che hanno lavorato come giornalisti, redattori e collaboratori in genere, quasi sempre del tutto volontariamente e senza retribuzione alcuna con sacrificio e capacità professionale. Le feste diocesane avranno come conclusione un convegno regionale che si terrà nella primavera del 2004 e costituirà il momento culminante del rilancio de La Voce in tutto il territorio. I 20 anni di Fossato di Vico Il convegno di Fossato di Vico, voluto organizzato e realizzato con cura e passione dal locale Circolo Acli e dal suo presidente Giovanni Pascucci, si pone entro questo quadro, tra memoria e prospettiva.

Sarà fatto un doveroso ricordo di don Antonio Berardi, parroco di Fossato e per quasi vent’anni direttore del settimanale, ma sarà fatta anche una riflessione sulla comunicazione sociale cattolica oggi in un mondo che è cambiato e continua a cambiare. Il modo migliore, infatti, per onorare il passato consiste proprio nel continuarne con fedeltà la missione ideale rendendola attuale. Ripensare il periodo di Berardi significa anche riandare con la memoria ad un tempo di grandi cambiamenti e di grandi problemi per la società e per le Chiese umbre, soprattutto nei confronti del partito comunista che era il più forte partito della regione, a torto o a ragione ritenuto il pericolo maggiore per la Chiesa e per il futuro del cristianesimo. Con il convegno di Fossato di Vico possiamo dire che inizia la riflessione sulla storia di questi cinquant’anni che La Voce ha segnato settimana per settimana nelle sue pagine.

I cinquant’anni de La Voce

Il primo numero de La Voce esce per la festa dell’Immacolata (8 dicembre) del 1953. È il primo “vagito” di un progetto nato dalla cooperazione di tutte le diocesi dell’Umbria, in quegli anni, e fino al 1970, regione solo geografica. La Chiesa umbra sceglie, già nel 1952, di lavorare su un comune progetto pastorale: una commissione formata da preti e laici, è incaricata di studiare la questione sociale delle genti umbre. Fin dalla prima riunione pone sul tavolo l’idea di un settimanale cattolico che fosse unico per tutte le diocesi della regione. Ne discutono anche i direttori delle testate diocesane esistenti e la proposta viene accolta. Si sceglie un nuovo nome, La Voce, e affidano la direzione a don Pietro Fiordelli, prete di Città di Castello fondatore e direttore de “La Voce cattolica”, il settimanale della diocesi tifernate. Il nuovo settimanale esce con regolarità dal gennaio 1954. Mons. Fiordelli lo dirige fino al luglio dello stesso anno quando viene eletto vescovo di Prato. È chiamato a sostituirlo mons. Antonio Berardi che lo dirige fino alla morte, avvenuta il 10 novembre 1972. Dal 1972 al 1976 è direttore don Giovanni Benedetti e poi don Oreste Cioppi fino al 1982. In questi anni La Voce diviene organo ufficiale di 42 diocesi italiane diffondendo 60mila copie. Nel 1983 su impulso di mons. Cesare Pagani i vescovi umbri riprendono in mano il settimanale e decidono di farne, nuovamente, il giornale delle diocesi umbre. Affidano la direzione de La Voce a mons.Elio Bromuri, che firma il primo numero il 1 gennaio 1984.

AUTORE: M.R.V.