Mentre continua il dibattito in Umbria sulla possibile utilizzazione dei camini dei cementifici e altri impianti industriali per bruciare i rifiuti che non possono essere riciclati, l’assessore regionale all’Ambiente Silvano Rometti ha espresso soddisfazione per la continua crescita nella nostra regione del servizio di raccolta differenziata. Lo ha fatto lunedì scorso a palazzo Donini in occasione della consegna di un attestato di merito ai 17 i Comuni umbri che nel primo semestre 2013 hanno raggiunto o superato l’obiettivo del 65% di differenziata, così come previsto dal Piano regionale di gestione dei rifiuti.
“Grazie all’impegno dei cittadini, delle Amministrazioni comunali e dei gestori del servizio – ha detto Rometti – si è raggiunto un risultato eccezionale rispetto allo stallo degli anni precedenti, che pone ora l’Umbria al primo posto fra le Regioni dell’Italia centrale per la raccolta differenziata dei rifiuti”.
I 17 Comuni che in Umbria hanno superato il 65% di raccoltà differenziata sono: Umbertide, Lisciano Niccone, Bastia Umbra, Fratta Todina, Giano dell’Umbria, Marsciano, Monte Castello di Vibio, Todi, Piegaro, Torgiano, Cannara, Deruta, Massa Martana, Corciano, Gualdo Cattaneo, Campello sul Clitunno e Attigliano.
“Solo tre anni fa – ha aggiunto Rometti – la raccolta differenziata superava di poco il 30% e le difficoltà di riorganizzazione dei servizi, in particolare nelle zone densamente abitate, sembravano insormontabili. Al contrario, i risultati di oggi confermano che, quando sono rispettate le modalità di raccolta previste dal Piano regionale, in particolare per i rifiuti organici, è possibile conseguire lo scopo. Di questo dobbiamo rendere merito ai Comuni che, pure in un quadro drammatico della finanza pubblica, hanno creduto e investito risorse importanti del bilancio comunale”.
Per Rometti è “di particolare rilevanza è il fatto che, per la prima volta, fanno parte dell’elenco dei cosiddetti ‘virtuosi’ cinque Comuni di medie dimensioni (Bastia Umbra, Marsciano, Todi, Umbertide, Corciano) con risultati che vanno anche oltre il 70% e che portano, nel mese di giugno, la media regionale di raccolta differenziata al 50%”.
L’assessore ha ricordato che la Regione “ha fatto e continuerà a fare la sua parte”, destinando risorse del proprio bilancio, anche se purtroppo “largamente insufficienti”, al cofinanziamento della riorganizzazione dei servizi di raccolta domiciliare da estendere nei prossimi mesi in tutti i Comuni.
Il trend di crescita annuo della raccolta differenziata in Umbria è del 6% – ha ricordato il dirigente del servizio regionale Qualità dell’ambiente Andrea Monsignori – ed ora più della metà dei rifiuti prodotti viene avviata a recupero e non finisce in discarica. “Bisogna continuare su questa strada, senza abbassare la guardia – ha detto l’assessore Rometti – seguendo l’esempio dei 17 Comuni premiati riguardo alle modalità e all’efficacia della riorganizzazione dei servizi”.
Gli amministratori dei Comuni “virtuosi” si sono detti preoccupati sui possibili effetti negativi della Tares, la nuova tassa su rifiuti e servizi, e hanno sollecitato a introdurre benefici economici e forme di agevolazione per quei cittadini particolarmente attenti alla riduzione e selezione dei rifiuti. È questo un aspetto – ha assicurato Rometti – che verrà approfondito nelle prossime settimane nell’ambito del percorso che porterà all’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti.
Legambiente: la situazione non è così rosea.Ecco come migliorarla
Il giudizio della Regione sulla raccolta diferenziata non è condiviso da Legambiente. In occasione della consegna dei premi ai 1.293 “Comuni ricicloni” avvenuta a Roma all’inizio di luglio, l’associazione aveva definito “desolante” la situazione umbra, con solo 4 Comuni premiati in questa sua classifica nazionale che valuta la percentuale della raccolta differenziata ma anche la “buona gestione” dei servizi. Comuni virtuosi che rappresentano appena il 4,32% di quelli umbri, contro il 19,51% nelle Marche e il 7,32% in Toscana. Quelli umbri premiati in questa classifica nazionale sono solo 4. Il più “riciclone” è Giano dell’Umbria, al 18° posto della classifica nazionale dei Comuni del Centro al di sotto dei 10.000 abitanti, con una raccolta differenziata del 70,1%. Seguono Torgiano al 33° posto (raccolta differenziata del 73,7%), al 43° Fratta Todina (68,1%) e Monte Castello Vibio al 52° (67,4%). “Anche da questa edizione di Comuni Ricicloni – ha dichiarato il presidente di Legambiente Umbria, Alessandra Paciotto – emerge come l’Umbria stenti a raggiungere risultati eccellenti. Conosciamo con chiarezza i punti dolenti della gestione dei rifiuti in Umbria, su cui occorre concentrarsi: le città più grandi e ampie zone della regione, come Spoleto, Foligno e la Valnerina, ma anche il Ternano e l’Orvietano, dove ancora il peso delle discariche e i volumi della raccolta indifferenziata tengono l’Umbria lontana dall’essere una regione virtuosa. Dobbiamo spingere per ridurre i rifiuti prodotti – ha proseguito Paciotto -, passare al porta a porta spinto su tutto il territorio regionale, a cominciare dalla frazione organica, che non può più essere stradale e comprendere i pannolini, come invece avviene a Perugia (unica città d’Italia ad adottare questa modalità), dire stop ai termovalorizzatori vecchi e nuovi, costruire e rendere più efficienti gli impianti di riciclaggio”.