UmbriaLibri, giunta ormai alla decima edizione, si presenta quest’anno con un tema di attualità: “In nome della fede”, intorno al quale scrittori, poeti, filosofi, storici e teologi dialogheranno tra di loro e con il pubblico. Dal 17 al 21 novembre, alla Rocca Paolina ed in altri luoghi del centro storico di Perugia, saranno circa cento gli incontri. “Il tema della decima edizione “In nome della fede” – ha detto l’assessore regionale alla Cultura Maria Prodi – è stato sviluppato garantendo pluralità di voci: la sinistra è stata, infatti, chiamata a confrontarsi e a dialogare con l’ebraismo, la destra con il mondo islamico. Una scelta che denota anche come il tema della fede sarà trattato nei suoi aspetti più critici e complessi. Ma come si può testimoniare qui e ora la fede? Quali reazioni la configurano nella società, nella cultura, nell’individuo? Cosa dicono oggi parole come fede, speranza e carità? Sono questi alcuni interrogativi che animeranno i cinque giorni di UmbriaLibri, nella consapevolezza di non offrire risposte ma di cercare insieme alcune buone domande”. La manifestazione – ha sottolineato l’assessore – è stata realizzata prima di tutto grazie all’intervento della fondazione Cassa di risparmio di Perugia, ma diversi eventi sono nati attraverso la collaborazione e la sinergia di molti enti e privati. Nel corso dei cinque giorni saranno presenti personaggi molto diversi tra loro, alcuni dei quali non credenti come Paolo Flores D’Arcais, altri sono esponenti della religione islamica quali Soheib Bencheickh (Imam di Marsiglia) e Dalil Boubakeur (Rettore della Gran Moschea di Parigi) , altri sono di fede israelitica quali Michael Melchior (membro del Parlamento israeliano). Vi sono noti rappresentanti del cattolicesimo come Enzo Bianchi (Priore della comunità di Bose) e il cardinale Ersilio Tonini. Come si può vedere un’iniziativa di grande interesse e di estrema attualità, che varrebbe la pena di seguire complessivamente per avere di fronte un panorama della situazione del pluralismo di interpetazioni del fatto religioso oggi e delle possibilità di un dialogo civile e di una collaborazione tra fedi religiose e culture diverse.